Il magnifico viaggio - volume 2

La difesa della libertà Tuttavia il trattamento riservatogli non induce Ariosto a recedere dalle sue convinzioni: egli continuerà a rivendicare la propria libertà e a salvaguardarla a costo di perdere i vantaggi pratici derivanti dalla condizione di asservimento. Nella parte restante della satira, l autore ribadirà il proprio irrinunciabile attaccamento a una vita improntata allo studio e alla semplicità, secondo un ideale esistenziale che richiama quello del poeta latino Orazio. Ariosto afferma questa visione dell esistenza con tono a un tempo affabile e intransigente: la sua denuncia, tutt altro che innocua, mostra l assolutezza del vincolo cortigiano e lo stato di subalternità a cui è costretto il letterato nella dorata corte ferrarese. 2. In quali versi vi è un riferimento all accoglienza riservata dal cardinale all Orlando furioso? 3. A che cosa viene paragonata la perdita della libertà in cambio delle rendite offerte dal cardinale? La funzione dei pronomi Lorenzo Costa, Allegoria della corte di Isabella d Este, 1505-1506. Parigi, Museo del Louvre. Le scelte stilistiche Sin dai primi versi è facile cogliere l aspetto fondamentale delle Satire: la discorsività. In effetti, balza subito agli occhi l impianto dialogico del testo, caratterizzato da un avvio marcatamente colloquiale, che assegna un rilievo evidente ai pronomi. Il soggetto io, collocato in posizione incipitaria, viene posto in relazione con il voi dei destinatari, che allude sia agli interlocutori privilegiati sia ai rappresentanti della corte. Nel primo caso, esso acquista una valenza positiva in quanto indica i sodali di fiducia, ai quali il poeta può chiedere informazioni sulla reputazione di cui gode presso la cerchia del signore (s in corte è ricordanza più di noi, v. 3, dove il riferimento personale è stavolta reso con la prima persona plurale); nel secondo, invece, il voi si riferisce a personaggi a pieno titolo organici in un mondo dominato dall ipocrisia, al punto da essere chiamati in causa direttamente al pari degli altri cortigiani, tutti dotti ne la adulazione (v. 7). L opposizione io-voi ricorre anche successivamente, quando il poeta inscena un dialogo immaginario con i destinatari della satira, ancora una volta non difficilmente identificabili nei suoi antagonisti cortigiani. In risposta alle loro obiezioni, Ariosto ammette che il signore non gli ha fatto mancare il sostentamento ma, rivolgendosi ad Apollo e alle Muse, sottolinea che ciò non è avvenuto grazie alle sue qualità di intellettuale: dalle parole di Ippolito riportate in discorso indiretto (vv. 94-96) emerge un assoluta insensibilità verso la produzione artistica. L appello finale al poeta Marone (vv. 115-123) è l amara conseguenza della definitiva scissione tra letteratura e universo cortigiano: meglio cambiare mestiere se si vuole risultare graditi all interno di un mondo sempre più opprimente. 4. Come viene definito il cortigiano che contraddice il proprio signore? 5. In quali terzine Ariosto rivendica la propria onestà intellettuale? Registri che collidono La struttura dialogica consente al poeta di rendere vivace un contenuto dal chiaro significato polemico. D altro canto, Ariosto non si serve dei toni aspri della requisitoria: glielo impediscono la condizione di cortigiano costretto al rispetto dell etichetta e, non meno, il temperamento umano e poetico. Tale volontà si riscontra anche nelle scelte formali, che accolgono modi di dire popolari, voci gergali e addirittura espressioni scurrili. Questi inserti tuttavia vengono incastonati all interno di un registro altre volte elevato, nel quale non mancano neppure riferimenti mitologici, come ai vv. 88-89 e 122: commistioni, queste, dall effetto stridente, strumenti della corrosiva ironia, tipici di un genere colorito qual è la satira. 6. Individua nel testo i termini e le espressioni di registro basso e colloquiale. 216 / UMANESIMO E RINASCIMENTO

Il magnifico viaggio - volume 2
Il magnifico viaggio - volume 2
Il Quattrocento e il Cinquecento