Il magnifico viaggio - volume 2

25 30 35 40 45 peso vincono queste, tanto queste in numero et in ispessezza avanzano quelle:34 e potre ti,35 se egli stesse bene di farlo, nominare di molti, i quali, essendo per altro di poca stima, sono stati, e tuttavia36 sono, apprezzati assai per cagion della loro piacevole e gratiosa maniera solamente; dalla quale aiutati e sollevati,37 sono pervenuti ad altissimi gradi, lasciandosi lunghissimo spatio adietro coloro che erano dotati di quelle più nobili e più chiare virtù che io ho dette. E come i pia cevoli modi e gentili hanno forza di eccitare38 la benivolenza di coloro co quali noi viviamo, così per lo contrario i zotichi e rozzi incitano altrui39 ad odio et a disprezzo di noi. Per la qual cosa, quantunque niuna pena abbiano ordinata le leggi40 alla spiacevolezza et alla rozzezza de costumi (sì come a quel peccato che loro è paruto leggieri,41 e certo egli non è grave), noi veggiamo non di meno che la natura istessa ce ne castiga con aspra disciplina, privandoci per questa cagione del consortio e della benivolenza degli uomini:42 e certo, come i peccati gravi più nuocono,43 così questo leggieri più noia44 o noia almeno più spesso; e sì come gli uomini temono le fiere salvatiche e di alcuni piccioli animali, come le zanzare sono e le mosche, niuno timore hanno, e non di meno, per la continua noia che eglino45 ricevono da loro, più spesso si ramaricano di questi che di quelli non fan no, così adiviene46 che il più delle persone odia altrettanto gli spiacevoli uomini et i rincrescevoli47 quanto i malvagi, o più.48 Per la qual cosa niuno può dubitare che a chiunque si dispone di vivere non per le solitudini o ne romitorii,49 ma nelle città e tra gli uomini, non sia utilissima cosa il sapere essere ne suoi costumi e nelle sue maniere gratioso e piacevole; sanza che le altre virtù hanno mestiero di più arredi,50 i quali mancando, esse nulla o poco adoperano;51 dove questa, sanza altro patrimonio, è ricca e possente, sì come quella che consiste in parole et in atti solamente.52 34 quanto quelle: quanto quelle (le gran- di virtù) superano queste per grandezza e importanza, tanto queste prevalgono per quantità e maggiore frequenza (ispessezza) delle occasioni (in cui devono essere adoperate). 35 potre ti: ti potrei. 36 tuttavia: tuttora. 37 sollevati: favoriti. 38 eccitare: destare. 39 altrui: gli altri. 40 quantunque leggi: sebbene le leggi non abbiano previsto delle pene specifiche. 41 sì come leggieri: poiché quel difetto è sembrato di poco conto. 42 noi veggiamo uomini: tuttavia (non di meno) noi vediamo che la stessa natura ci penalizza duramente (con aspra disciplina), allontanandoci per questo motivo (cioè per la spiacevolezza e la rozzezza de costumi) dal consorzio civile e dalla buona disposizione degli altri uomini nei nostri confronti. 43 nuocono: nuocciono. 44 noia: infastidisce. 45 eglino: essi. 46 adiviene: accade. 47 rincrescevoli: fastidiosi. 48 quanto più: tanto quanto odia i mal- vagi o anche di più. 49 per le romitorii: nei luoghi solitari o negli eremitaggi. 50 sanza che arredi: a parte il fatto che le altre virtù hanno bisogno di maggiori ornamenti. 51 adoperano: riescono a fare. 52 dove solamente: laddove questa (disposizione alle buone maniere), senza l ausilio di altre doti, è rilevante (ricca e possente) di per sé, dal momento che consiste solo di parole e atteggiamenti. DENTRO IL TESTO Una dichiarazione di intenti I contenuti tematici Il brano con cui il Galateo si apre ci dice già molto sulle intenzioni, sul contenuto e sulla natura dell opera. Il vecchio maestro infatti chiarisce subito gli obiettivi legati alla propria missione di precettore e pedagogo. Poiché il suo allievo è ancora in tenera età e non è in grado di ricevere insegnamenti complessi, egli si accontenterà di impartirgli lezioni forse più modeste, ma non meno importanti dal punto di vista sociale. Acquisire le belle maniere garantisce all individuo che non abbia pretese eroiche di essere a suo agio nel mondo: è necessario possederle e metterle in pratica per adattarsi ai riti e ai convenevoli del consorzio civile. IL GENERE / LA TRATTATISTICA RINASCIMENTALE / 135