Il magnifico viaggio - volume 2

ma l aspirante cortigiano, consapevole dei propri limiti, con l ausilio di quel riferimento esemplare sarà in grado almeno di correggere i propri difetti e di migliorare le proprie qualità. D altra parte, prevenendo i rimproveri di astrattezza che potevano essere rivolti alla sua costruzione ideale, Castiglione si giustifica nella Lettera proemiale scrivendo che anche Platone, Senofonte e Cicerone avevano descritto le caratteristiche teoriche di una repubblica, di un sovrano e di un oratore perfetti, proprio come aveva fatto lui con il suo cortigiano. Il cortigiano e il principe: quasi un rapporto tra pari Infine, il terzo motivo della fortuna dell opera è da ravvisare nel rapporto che il cortigiano di Castiglione intrattiene con il potere. I suoi comportamenti impeccabili, il senso di giustizia, i valori di cui è portatore e le competenze acquisite sono infatti le manifestazioni esteriori di una virtù etica che gli può permettere di diventare la coscienza critica del signore presso cui presta servizio. In altre parole, secondo gli auspici dell autore, questo perfetto gentiluomo non è ridotto come invece spesso accade nella realtà al ruolo subalterno di semplice collaboratore, ma consiglia il principe senza adularlo, perfino correggendolo, se necessario, e guidandolo nelle decisioni politiche. In tal modo, egli incarna l immagine simbolica di una nuova figura di intellettuale, che coopera con il potere senza esserne asservito. Tra autobiografia e mito I protagonisti ai quali Castiglione dà la parola non sono personaggi fittizi, né è fittizia l ambientazione, sebbene sia sublimata dal ricordo e dalla nostalgia. Castiglione visse davvero dall interno come protagonista quel mondo di cui rimpiangeva il buon gusto, l armonia e la naturale eleganza; sullo sfondo dell opera c è dunque una componente autobiografica. Quando il trattato venne divulgato a stampa, molti suoi lettori intravidero nella figura del perfetto cortigiano proprio le fattezze del suo autore. Nell Orlando furioso (XXXVII, 8), Ludovico Ariosto scrisse che Castiglione «qual lui / vediamo, ha tali i cortigian formati (vale a dire ha dato forma al cortigiano esattamente come è lui ). La fedeltà all ideale rinascimentale Tuttavia, l importanza di quest opera va individuata soprattutto nella sua capacità di rispecchiare e raccogliere le aspirazioni di un epoca. Il modello costruito da Castiglione non è altro che il prototipo dell uomo rinascimentale, padrone del proprio destino e impegnato nel rendere il mondo reale come lo si sogna, elevato in una sfera di bellezza superiore ed eterna. Esattamente come accade alla pittura del tempo, che fissa le fattezze dell uomo in una rappresentazione di bellezza splendida e quasi soprannaturale, allo stesso modo Castiglione immortala una fisionomia del gentiluomo italiano, in cui si realizzino i princìpi e le idee del Rinascimento. chiaro che l autore dipinge un immagine severa e composta che come i quadri di Raffaello o Tiziano intende mediare la realtà e ridisegnarla, in qualche misura anche in modo fittizio. Fedele all idealismo rinascimentale, Castiglione trascende qualsiasi riferimento troppo concreto, depurando il suo ritratto di elementi, per così dire, contingenti, e allo stesso tempo tentando di stabilirne l essenza e il carattere. Oggi possiamo dire che nel tratteggiare i connotati di questo nobile ritratto vi siano più vagheggiamento e artificio che verità. Ma questo è, appunto, uno degli attributi chiave Raffaello, Ritratto di Castiglione, della civiltà rinascimentale e della cultura cortigiana. 1514-1515. Parigi, Museo del Louvre. Testo PLUS La corte di Urbino 126 / UMANESIMO E RINASCIMENTO

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Il Quattrocento e il Cinquecento