Le opere

LE OPERE Il nome di Bembo è legato a tre aspetti centrali della civiltà letteraria del Cinquecento: l amore, il canone lirico e la questione della lingua. A ciascuno di questi tre aspetti egli ha dedicato una particolare elaborazione teorica, tradotta poi in modo esemplare in un opera specifica, destinata nel giro di poco tempo a diventare un modello irrinunciabile. Gli Asolani La sua prima opera di rilievo è il trattato in volgare Gli Asolani, che ha per argomento l amore platonico, come quello provato dall autore per Lucrezia Borgia, a cui l opera è dedicata. Il titolo trae origine dalla villa di Asolo, città veneta dove è ambientata e dove, ospiti di Caterina Cornaro, già regina di Cipro, tre gentiluomini e tre gentildonne discorrono intorno all amore. L esaltazione della bellezza ideale e il modello boccacciano L opera, in forma di dialogo, è strutturata in 3 libri, in ciascuno dei quali un personaggio presenta una propria tesi, diversa da quella degli altri. Nel primo, assistiamo a una vera e propria requisitoria contro l amore, considerato la causa principale del dolore umano; nel secondo, si dà voce all atteggiamento opposto, inscenando una celebrazione dell amore materiale come fonte del piacere. Nel terzo libro, i due estremi sono sintetizzati con la posizione che l autore intende promuovere, quella dell amore come desiderio della bellezza metafisica: un approdo in cui si fondono diversi elementi della tradizione filosofica e poetica, dal Simposio di Platone al pensiero di Marsilio Ficino fino alla lirica dello Stilnovo. Proprio l amore platonico sarà alla base di quasi tutta la produzione poetica del Cinquecento, divenendo uno dei veicoli principali dell imitazione di Petrarca, che eserciterà una profonda suggestione grazie al suo sofferto ideale amoroso, sospeso fra tentazioni terrene e vincoli spirituali. Lo stile degli Asolani anticipa le posizioni teoriche assunte poi da Bembo nell ambito della questione della lingua. Infatti egli prende a modello la lingua toscana di Boccaccio, con l intento di evidenziare la capacità del volgare di competere con il latino in prestigio e varietà. Le Rime Lo stesso scopo si ravvisa nei componimenti poetici inseriti all interno del dialogo, che si rifanno apertamente ai temi e al linguaggio di Petrarca, anticipando la ricerca lessicale, metrica e contenutistica delle Rime (1530), dove il processo di assimilazione del modello può dirsi pienamente compiuto. I caratteri della bellezza femminile, i riflessi psicologici dell amore sul soggetto lirico e il repertorio di vocaboli e immagini sono tutti ricalcati, non senza artificiosa meccanicità, sul Canzoniere. Non a caso, il fenomeno internazionale di imitazione chiamato Petrarchismo venne anche detto bembismo . Le Prose della volgar lingua Il petrarchismo di Bembo, che le Rime realizzano concretamente, è definito in termini teorici nei tre libri delle Prose della volgar lingua. Pubblicato nel 1525 alla fine di una lunga opera di revisione (il testo era già stato ultimato nel 1516), il trattato, dedicato a Giulio de Medici (che diventerà papa con il nome di Clemente VII), è il resoconto di un dialogo immaginario, datato al 1502, fra quattro interlocutori: Giuliano de Medici (1479-1516), sostenitore del fiorentino parlato; l umanista ferrarese Ercole Strozzi (1473-1508), fautore dei pregi della lingua latina; il vescovo genovese Federigo Fregoso (1480 ca-1541), che elogia il volgare delle origini; Carlo Bembo (morto nel 1503), fratello di Pietro e qui portavoce delle sue idee. La struttura e il contenuto Carlo Bembo propone la distinzione tra lingua parlata e lingua scritta. Per quest ultima la soluzione migliore che supera i limiti della lingua cortigiana (nei fatti una lingua inesi- 118 / UMANESIMO E RINASCIMENTO

Il magnifico viaggio - volume 2
Il magnifico viaggio - volume 2
Il Quattrocento e il Cinquecento