Il trattato: espressione della civiltà

Il trattato: espressione della civiltà umanistico-rinascimentale La codificazione dei princìpi umanisti «Noi siamo in terra uomini e donne, quasi in mezo di qualche teatro e d ogn intorno per ogni parte del cielo siedeno li dèi, tutti intenti a guardare la tragedia dell esser nostro. Noi adunque, il cui fine altra cosa esser non dee che l compiacere agli spettatori, sotto tal forma dovemo cercar di comparer nella scena che lodati ce ne possiamo partire . Lo scopo dell uomo è dunque dare buona prova di sé durante lo spettacolo della vita. Le parole che abbiamo riportato, del letterato padovano Sperone Speroni (1500-1588), esprimono bene la concezione della vita propria degli intellettuali rinascimentali. Non importa quale parte l uomo debba recitare sulla grande scena del mondo; ciò che conta davvero è vivere con le maggiori dignità e consapevolezza possibili: il fiorire della ricca e multiforme trattatistica umanistico-rinascimentale nasce proprio dall esigenza di adempiere a questo compito, scrivendo o riscrivendo le norme che regolano ogni aspetto della vita, del pensiero e dell attività umana. Il dialogo pedagogico Il trattato appare come il luogo che meglio si presta a definire gli ideali di un umanità nuova, desiderosa di sviluppare le proprie attitudini in armonia con la natura e la società, non limitandosi a offrire modelli teorici, ma facendo interagire le diverse idee grazie al confronto e alla discussione. La vocazione pedagogica del trattato infatti si esplica spesso attraverso la forma del dialogo, in cui si incontrano o si scontrano opinioni divergenti, eppure tutte in qualche misura dotate di verità, una verità che non si vuole o non si sa isolare. Si tratta di voci provenienti per lo più dall ambiente della corte, che attraverso la conversazione e lo scambio tra diversi punti di vista può parlare di sé e autocelebrarsi come un ambiente aperto e pluralista, esaltando i propri valori, gusti e aspirazioni. Platonismo e aristotelismo Mentre al latino è affidata ancora la dissertazione filosofica e scientifica, nella lingua volgare si svolge il vero e proprio dibattito delle idee sull amore, sulla bellezza e sul comportamento sociale. Benché i problemi affrontati nei trattati siano vari, tuttavia univoca è l esigenza di indicare regole da seguire e tradurre nella realtà grazie a un perfetto equilibrio tra ragione e istinto. A questo fine, si rivela fondamentale la lezione del platonismo, operante già dal Quattrocento, che individua in ogni ambito della vita e dell attività umana modelli astratti di perfezione e bellezza ai quali avvicinarsi. Nel 1508, poi, la stampa dell originale greco della Poetica di Aristotele alimenta ulteriormente la tendenza all imitazione a scapito dell invenzione, impegnando i letterati a definire con precisione i generi letterari e a Raffaello, Scuola di Atene (particolare, i filosofi specificare norme e stili vincolanti, sot- Aristotele e Platone), 1510 ca. Città del Vaticano, tratti all arbitrio dei tentativi individuali. Palazzi Vaticani, Stanza della Segnatura. 114 / UMANESIMO E RINASCIMENTO

Il magnifico viaggio - volume 2
Il magnifico viaggio - volume 2
Il Quattrocento e il Cinquecento