Il magnifico viaggio - volume 1

20 che questo molto grave le paia, cioè d ascoltarne niuna, sì bene le pare sapere dire a lei;14 e in questo, senza altro far mai, tutto quel tempo, che nella chiesa dimora, consuma.15 Forse direbbe alcuno: «Quello, che nella chiesa non si fa, ella il supplisce nella sua casetta . La qual cosa non è punto vera; per ciò che chi si potesse di ciò essere ingannato, altramenti credendo che l fatto sta,16 io, sì come colui che, s ella alcuno bene17 facesse, o alcuna orazione o paternostro dicesse, il sentirei,18 non ne posso essere ingannato; per ciò che, non altrimenti che la fresca acqua è sopra i caldi corpi soave, così a quelli19 la mia arsura20 sentirei rinfrescare. 14 come che a lei: sebbene ciò (cioè ascoltare le chiacchiere delle altre) le sembri molto noioso, essendo convinta di essere l unica a saper parlare bene. 15 in questo consuma: trascorre tutto il tempo che trascorre in chiesa in tali attività. 16 altramenti sta: avendo un opinione lontana dalla realtà. 17 alcuno bene: qualche opera di bene. 18 il sentirei: ne sentirei il beneficio. 19 a quelli: da quelle preghiere. 20 arsura: è il fuoco che ricopre il mari- to defunto come castigo per non essersi opposto fermamente, in vita, agli inganni della donna. DENTRO IL TESTO In chiesa, ma non per pregare Le metafore venatorie I contenuti tematici La vedova del Corbaccio è un esempio di falsità e ipocrisia: va in chiesa non per attendere alle pratiche devote, bensì per incontrare uomini da circuire; anziché recitare le orazioni, chiacchiera con le vicine, nell attesa dell amante di turno. Non deve però stupire che proprio in chiesa la donna cerchi le desiderate avventure erotiche: in una società, come quella medievale, in cui la separazione tra i sessi era molto rigida, la frequentazione dei luoghi di culto rappresentava una delle poche occasioni di conoscenza tra uomini e donne. Ma se la chiesa nella tradizione cortese e stilnovistica era stata lo scenario di incontri puri e spirituali (Dante e Beatrice, Petrarca e Laura, ma anche Fiammetta e Panfilo nell Elegia di Madonna Fiammetta), qui essa diventa lo sfondo per un adescamento illecito e peccaminoso, mosso soltanto da un insana frenesia erotica: il rovesciamento del topos non potrebbe essere più evidente. Le scelte stilistiche Per stigmatizzare il carattere della vedova, Boccaccio la presenta come una sorta di cacciatrice (ribaltando il luogo comune tradizionale, che vede semmai l uomo come cacciatore e la donna come preda). Per descrivere l insaziabile attività di ricerca degli uomini, l autore utilizza espressioni come tirare l aiuolo (r. 2), escato (r. 5), uccellatori (r. 5), uccellare (r. 9), panie (r. 10), mentre i giovani bramati dalla donna sono assimilati a colombi (r. 5) e a cacciagione (r. 8): siamo sempre nel campo semantico della caccia, il cui lessico rende efficacemente la lascivia della vedova. VERSO LE COMPETENZE COMPRENDERE 1 I giovani concupiti dalla vedova sono definiti prodi e gagliardi e savi (r. 4). Cerca un sinonimo per ciascuno di questi tre aggettivi. 2 Perché il marito afferma di essere sicuro che non solo in chiesa, ma anche a casa la vedova non prega per lui? INTERPRETARE 3 Come spiegheresti, in relazione al contesto, la fra- 678 / IL TRECENTO se per ciò che ciascuno non vede la serpe che sta sotto l erba nascosta (rr. 5-6)? SCRIVERE PER... CONFRONTARE 4 Il motivo della caccia d amore è presente in un altra opera di Boccaccio fin dal titolo, la Caccia di Diana. Svolgi una breve ricerca su quest opera e individua le analogie e le differenze con il brano del Corbaccio qui proposto in un testo di circa 20 righe.

Il magnifico viaggio - volume 1
Il magnifico viaggio - volume 1
Dalle origini al Trecento