CRITICI A CONFRONTO - Vittore Branca e Carlo Muscetta -

Vittore Branca e Carlo Muscetta Boccaccio e Ciappelletto: due diverse interpretazioni Come si è detto nell analisi ( pp. 585-586), la novella di Ser Ciappelletto è stata oggetto di letture contrastanti da parte degli studiosi. Ti proponiamo qui due interpretazioni differenti: quella di Vittore Branca (1913-2004) pone l accento sul carattere irreligioso di Ciappelletto, simbolo negativo delle spietate leggi della mercatura ; quella di Carlo Muscetta (1912-2004) considera invece la beffa finale come il rovesciamento ironico di una religione ridotta dalla spregiudicata morale borghese a puro fatto formale, a rito convenzionale. Vittore Branca Esempio estremo, quello di Ciappelletto: che piuttosto di mettere in pericolo il dominio dei banchieri italiani in Borgogna, piuttosto di ribellarsi alla «ragion di mercatura sceglie di perdersi per l eternità con piena coscienza della sua dannazione. questa la «ragione che induce lui, credente (e non scettico, come è stato detto) alla confessione sacrilega in punto di morte: è questo il motivo dell ammirazione dei fratelli usurai per la sua empietà inaudita, alla Capaneo1, per la sua forza sovrumana o meglio disumana («Che uomo è costui, il quale né vecchiezza né infermità né paura di morte alla qual si vede vicino, né ancora di Dio, dinanzi al giudicio del quale di qui a picciola ora s aspetta di dovere essere, dalla sua malvagità l hanno potuto rimuovere? ). E allora anche il famoso bieco ritratto di Ciappelletto, che apre la novella con le sue linee fosche e senza sfumature, con le sue enumerazioni cupe e taglienti, appare non indugio oratorio o pezzo di bravura ma premessa coerente e necessaria alla enorme, calcolata empietà che è al centro del racconto [ ]. 1 Capaneo: eroe del- la mitologia greca, posto da Dante nell Inferno, fra i bestemmiatori e i violenti contro Dio nella parola. 588 / IL TRECENTO Marinus van Reymerswaele, Il cambiavalute e sua moglie, 1538. Madrid, Museo del Prado. Perché al centro dell atteggiamento in cui il Boccaccio scopre e contempla la smisurata forza della «ragion di mercatura sta un esitazione, che soltanto qualche volta (come nelle figure di Musciatto e di Ser Ciappelletto) si colora di tinte oscure e di biasimo. un esitazione, uno sgomento, fatto insieme di stupore e di orrore, che può richiamare quello di Dante sia pure di passaggio sottolineato dal Boccaccio (Esposizioni V 1, 177 e ss.) di fronte a certi peccatori, come Paolo e Francesca, e alla forza delle passioni e delle suggestioni che li condussero alla dannazione («Quand io intesi quell anime offense ). Sembra che il Boccaccio, proprio mentre innalza questa nuova epopea, avverta anche i limiti o meglio gli aspetti disumani di questa potente e prepotente civiltà. (Vittore Branca, Boccaccio medievale e nuovi studi sul Decameron, Sansoni, Firenze 1990)

Il magnifico viaggio - volume 1
Il magnifico viaggio - volume 1
Dalle origini al Trecento