Il magnifico viaggio - volume 1

La lingua e la sintassi Per quanto riguarda, infine, le scelte sintattiche e lessicali, Boccaccio si dimostra sempre molto attento nell adeguare il linguaggio ai personaggi, agli ambienti, alle situazioni e alle epoche. Ogni personaggio parla la sua lingua: a partire dalla base del volgare fiorentino codificato da Dante, l autore riesce in ogni novella a caratterizzare, per alcuni particolari aspetti lessicali, la lingua dei personaggi in base alla classe sociale, al livello culturale, al luogo geografico e al momento storico. In tal modo variano e si intrecciano, da una novella all altra, i registri linguistici: da quello popolaresco a quello aristocratico, da quello commerciale a quello giuridico-notarile, da quello laico a quello ecclesiastico. Anche da questo punto di vista, dunque, il Decameron rappresenta un campionario di straordinaria ricchezza, una testimonianza di varietà linguistica davvero preziosa. Per questo possiamo parlare, a proposito del Decameron, di plurilinguismo e di pluristilismo (diversamente dal Canzoniere di Petrarca, caratterizzato dal monolinguismo e dal monostilismo). La prosa di Boccaccio, però, è modellata stilisticamente sui classici latini, soprattutto Cicerone e Livio: da qui una certa complessità della costruzione dei periodi, che in taluni passi può inibire un immediata comprensione da parte del lettore odierno. La difficoltà è, dunque, più nella sintassi che nella lingua, che presenta ovviamente molti vocaboli per noi arcaici e desueti, ma non è poi così lontana dalla nostra. STILE DEL DECAMERON molteplicità di punti di vista (10 narratori) varietà dei registri stilistici (plurilinguismo e pluristilismo) sintassi modellata sui classici latini Miniatura tratta dal Decameron, da un manoscritto fiammingo del XV secolo. L AUTORE / GIOVANNI BOCCACCIO / 551

Il magnifico viaggio - volume 1
Il magnifico viaggio - volume 1
Dalle origini al Trecento