Il magnifico viaggio - volume 1

L armonia necessaria Secondo Dante la comunità umana può e deve essere solidale e coesa in una salda unità. La felicità terrena è progetto divino, e dunque è progetto divino che l umanità sia unita in una monarchia universale, che, mantenendo la pace tramite l amministrazione della giustizia, permetta il conseguimento della beatitudine terrena. Se la solidarietà umana è naturale (ossia voluta da Dio) e se l Impero ne è condizione necessaria, allora si domanda Dante perché le guerre, le faziosità, l ingerenza del Papato nella politica? Qual è la causa di tanto disordine? Vi può essere rimedio? Come riorganizzare i due fini dell umanità? Sono le domande alle quali risponde la Divina Commedia, che ha dunque un forte contenuto etico e politico. La visione politica della Commedia Al centro del pensiero politico di Dante, che ruota intorno al rapporto tra Chiesa e Impero (che è poi il grande tema della filosofia politica medievale), vi sono due intuizioni fondamentali: la necessità dell Impero come istituzione universale e sovranazionale e l autonomia del potere imperiale dal potere ecclesiastico. Quanto al primo punto, Dante è convinto che soltanto l imperatore, che possiede tutto ed è dunque libero dalla cupidigia, sia in grado di porsi come arbitro e di restaurare la pace, l ordine e la giustizia nel mondo. Strettamente legata a questa convinzione è la riflessione, maturata a partire da una lettura congiunta della Bibbia e dell Eneide, della provvidenzialità dell Impero romano. Il rimpianto del passato Il disegno di restaurazione imperiale vagheggiato da Dante è rivolto tutto al passato: il poeta rifiuta il presente, ritenuto inaccettabile e corrotto, e mitizza il passato prossimo o remoto (come vediamo nei due brani di Purgatorio, XVI e Paradiso, XV); immagina un tempo felice in cui l Impero e la Chiesa erano concordi nel guidare l umanità al suo duplice destino, la felicità su questa terra e la beatitudine eterna (si veda Purgatorio, XVI, 106108). Da qui derivano le innumerevoli polemiche contro città e corti italiane, lacerate dalle violenze e dai particolarismi delle fazioni, da tradimenti e sotterfugi dovuti al calcolo del tornaconto politico o personale. Potere imperiale ed ecclesiastico La necessità dell autonomia del potere imperiale da quello ecclesiastico è un altro pensiero ricorrente di Dante, che emerge, nella Commedia, ora a partire da riflessioni circoscritte su singole questioni, ora all interno di invettive di appassionata intensità. Tale idea trova una prima espressione lirica al centro del Purgatorio (XVI, 97-114), nonché, come si è visto, una compiuta elaborazione teorica nel terzo libro del De monarchia. La dualità tra potere temporale e potere religioso, che implica comunque la reverenza dell imperatore verso il papa, non è risolta da Dante nella subordinazione dell uno all altro, ma sottoponendo entrambi direttamente a Dio. William Blake, Il papa simoniaco, 1825 ca. Londra, Tate Gallery. L AUTORE / DANTE ALIGHIERI / 355

Il magnifico viaggio - volume 1
Il magnifico viaggio - volume 1
Dalle origini al Trecento