Il magnifico viaggio - volume 1

I grandi temi Una soluzione astratta indubbio che la sua proposta risulti per molti versi astratta e puramente teorica. Dante afferma la necessità, per la poesia più alta, di una lingua illustre, cioè attentamente scelta e selezionata, e afferma che tale lingua non corrisponde a quella che comunemente si parla in qualsiasi luogo d Italia, ma è una lingua al di fuori delle contingenze pratiche, che ciascun autore conquista mediante lo studio dei migliori poeti che lo hanno preceduto. L aspirazione all unità linguistica Tuttavia, al di là del limite costituito dall astrattezza della sua proposta, la lucidità di Dante è testimoniata dall analisi che egli conduce dei dialetti italiani. L autore è consapevole della mancanza, in Italia, di una sola «curia , di una corte centrale che funga da catalizzatore culturale e linguistico; perciò prende in esame i dialetti, ipotizzando che proprio gli uomini di cultura saranno i soli in grado di elaborare, tra gli idiomi italiani, il «volgare illustre che egli sta cercando. RIVOLUZIONE LINGUISTICA DAI TEMI ai testi: T11 > p. 294 T12 > p. 298 T15 > p. 308 T20 > p. 348 vocazione sperimentale plurilinguismo teoria del «volgare illustre come lingua letteraria pluristilismo uso di diversi registri linguistici ed espressivi 258 / LE ORIGINI E IL DUECENTO Nardo di Cione, Giudizio universale (particolare, in cui è ritratto, tra i beati, anche Dante), 1351-1357. Firenze, Santa Maria Novella.

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Dalle origini al Trecento