Narrata da Fiammetta, la novella di Andreuccio ci riporta a una Napoli tutta popolare, quella dei bassifondi, in cui un giovane e sprovveduto mercante di cavalli rischia persino la vita, prima di riuscire a cavarsi d’impaccio.
T6 - Andreuccio da Perugia
T6
Andreuccio da Perugia
Decameron, II, 5
DENTRO IL TESTO
I contenuti tematici
È questa una delle novelle più lunghe dell’intero Decameron (ma è anche un testo straordinariamente compatto dal punto di vista narrativo: il tutto si svolge nello spazio di poche ore). È inoltre senza dubbio una delle più riuscite, per la varietà dei fatti raccontati, per l’incisività dei caratteri dei personaggi, per la sottile indagine psicologica delle motivazioni che muovono il loro agire. Soprattutto efficace è lo studio dei personaggi, abilmente rappresentati in azione e fissati con rapidi e nitidi tratti. Esemplare in questo senso è la figura del protagonista, Andreuccio: mai uscito dalla sua Perugia, inconcludente negli affari, incauto e un po’ sbruffone nel mostrare in pubblico il proprio denaro, credulone nei confronti di una bella donna (assai astuta, come dimostra la finissima abilità con cui tesse il suo discorso ad Andreuccio per convincerlo di essere sua sorella) e insieme presuntuoso (all’inizio crede di essere corteggiato da lei).
Le scelte stilistiche
Come abbiamo detto, quella di Andreuccio è una delle novelle più mosse e romanzesche del Decameron. Non a caso è ambientata a Napoli, dove Boccaccio aveva trascorso gli anni spensierati della gioventù. In questa novella egli mostra una conoscenza di prima mano dei luoghi della città, che qui sono soprattutto quelli meno nobili e più plebei, i quartieri del malaffare e della criminalità: una Napoli notturna e labirintica. La città partenopea non si pone qui «come un semplice sfondo, ma diventa un principio di azione, un elemento dinamico della novella» (Getto). Il realismo della novella è sottolineato, oltre che dal rigore toponomastico (i nomi dei luoghi citati nella novella corrispondono a quelli della Napoli trecentesca), anche da alcuni precisi dati storici, come il riferimento al re Carlo II d’Angiò, alla guerra tra Angioini e Aragonesi e allo stesso arcivescovo Minutolo, morto nel 1301, anno in cui evidentemente si immaginano svolgersi i fatti raccontati.
L’interesse dell’autore è tutto indirizzato al dipanarsi della vicenda, al suo continuo diramarsi e complicarsi (sino al lieto fine risolutore), mantenendo, dall’inizio alla fine, un serrato ritmo narrativo, senza che ci sia mai alcun giudizio morale sui personaggi e sulle loro azioni. Su tali caratteristiche della narrazione si fonda quello che Benedetto Croce ha chiamato «lo spirito realistico e comico insieme» di Boccaccio.
VERSO LE COMPETENZE
COMPRENDERE
1 Riassumi la novella in circa 20 righe, soffermandoti in particolare sui seguenti punti.
– Da quale imprudenza prende avvio la vicenda di Andreuccio?
– Perché Andreuccio finisce nel chiassetto?
– Perché cade nel pozzo?
– Perché entra nell’arca?
2 Attraverso quale invenzione la giovane siciliana convince Andreuccio che è sua sorella?
3 Perché i due ladri con cui Andreuccio è andato a svaligiare la tomba dell’arcivescovo alla fine lo chiudono nel sarcofago?
ANALIZZARE
4 La frase quasi altro bel giovane che egli non si trovasse allora in Napoli (r. 40) è espressa dal punto di vista
- a di Andreuccio.
- b del narratore.
- c della fanticella.
- d della giovane siciliana.
5 Nella frase una contrada chiamata Malpertugio, la quale quanto sia onesta contrada il nome medesimo il dimostra (rr. 47-49) il tono è
- a referenziale
- b ironico
- c parodico
- d metaforico
6 Alle rr. 207-208 la frase non altramenti che a un can forestiere tutti quegli della contrada abbaiano adosso dà luogo a una
- a metafora
- b similitudine
- c sineddoche
- d anastrofe
INTERPRETARE
7 Nel discorso della siciliana come spieghi l’affermazione che la sua gentil madre per amare Pietro (il padre di Andreuccio, che è – stando alle sue affermazioni – anche il suo) dovette superare la paura del padre e de’ fratelli e il suo onore (rr. 78-79)?
8 Perché alla r. 122, parlando ad Andreuccio, la siciliana indica la propria casa come casa tua?
9 Alle rr. 201-202 leggiamo a proposito di Andreuccio che egli capisce di essere stato ingannato dalla siciliana: quasi per doglia fu presso a convertire in rabbia la sua grande ira. Attraverso un’opportuna definizione, prova a distinguere, per significato e intensità concettuale, questi due sostantivi – rabbia e ira – che comunemente sono ritenuti sinonimi.
10 Spiega nel dettaglio come siano stati sapientemente rappresentati i diversi caratteri dei personaggi, principali e secondari, della novella.
SCRIVERE PER...
esporre
11 Consultando gli archivi online dei principali quotidiani, cerca un caso di cronaca in cui una disavventura si sia risolta bene. Riassumila e confrontala con il caso di Andreuccio in un testo espositivo di circa 30 righe.
ARGOMENTARE
12 Per il successo nella vita contano più l’intelligenza e le qualità personali oppure la fortuna? Scrivi un testo argomentativo di circa 30 righe, riflettendo anche su casi che conosci direttamente o indirettamente.
Il magnifico viaggio - volume 1
Dalle origini al Trecento