CONSONANZE CONTEMPORANEE - Umberto Eco - L’essenza della poesia

CONSONANZE CONTEMPORANEE

Umberto Eco

L’ESSENZA DELLA POESIA

A partire dalla canzone Chiare, fresche et dolci acque di Petrarca, il semio­logo, scrittore e studioso Umberto Eco (1932-2016) spiega in che modo la poesia può comunicare un sentimento e come Petrarca riesca, in pochi versi, a trasmettere l’emozione e la sofferenza che scaturiscono dal ricordo di un amore.

La parola poetica è comunemente considerata quella che, ponendo in un rapporto assolutamente nuovo suono e concetto, suoni e parole tra loro, unendo frasi in modo non comune, comunica, insieme con un dato significato, una emozione inusitata;1 a tal punto che l’emozione sorge anche quando il significato non si fa immediatamente chiaro.

Pensiamo a un amante che voglia esprimere il seguente concetto e lo esprima secondo tutte le regole di probabilità che il discorso gli impone: «Certe volte, quando io cerco di ricordare alcuni eventi che mi accaddero molto tempo fa mi pare quasi di rivedere un corso d’acqua; l’acqua che scorreva in tale corso era fredda e limpida. Il ricordo di questo corso d’acqua mi impressiona in modo particolare perché vicino a esso andava a sedersi la donna di cui allora ero innamorato e di cui sono innamorato tuttora. Io sono così innamorato di questa donna che, per una deformazione tipica degli innamorati, sono indotto a prendere in considerazione lei sola tra tutti gli esseri umani di sesso femminile esistenti al mondo. Debbo aggiungere, se mi è permessa l’espressione, che quel corso d’acqua, per il fatto che rimane associato nella mia memoria al ricordo della donna che io amo (e debbo dire che questa donna è molto bella) mi ingenera nell’animo una certa dolcezza; ora io, per un altro procedimento comune agli innamorati, trasferisco questa dolcezza che provo al corso d’acqua per causa del quale la provo: io dunque attribuisco la dolcezza al corso d’acqua come se essa fosse una sua qualità. Questo è quello che volevo dire; io spero di essermi spiegato». Tale suonerebbe la frase del nostro innamorato se questi, preoccupato di comunicare un significato inoppugnabile e comprensibile, si attenesse a tutte le leggi della ridondanza.2 Noi comprenderemmo quello che egli dice, ma forse, dopo qualche tempo, ci dimenticheremmo dei fatti esposti.

Se l’innamorato invece si chiama Francesco Petrarca, saltando a piè pari le regole di costruzione comune, usando traslati arditi, eliminando passaggi logici, trascurando persino di avvertire che egli ci parla di un fatto rimemorato3 e lasciandolo solo intendere attraverso l’uso di un passato remoto, ci dirà: «Chiare, fresche, e dolci acque – dove le belle membra – pose colei che sola a me par donna». Così facendo, in non più di sedici parole, riesce persino a dirci che da un lato egli ricorda e dall’altro ama ancora, e ci dice con quanta intensità ami col movimento stesso vivacissimo di questo ricordo che si esprime in un grido, con l’immediatezza di una visione presente. Mai come in questo caso noi tocchiamo con mano la violenza e la dolcezza di un amore, la qualità struggente di un ricordo. Ricevuta questa comunicazione abbiamo tesaurizzato un tasso di informazione enorme circa l’amore di Petrarca e l’essenza dell’amore in genere. Tra i due discorsi elencati non c’è nessuna differenza di significato; dunque nel secondo caso l’originalità di organizzazione, l’imprevedibilità rispetto a un sistema di probabilità, la disorganizzazione introdotta in esso è l’unico elemento che ha determinato una crescita di informazione.

[…] Qui si vuol solo affermare che un certo modo di usare il linguaggio inconsuetamente ha determinato il risultato poetico; e che l’uso delle probabilità contemplate dal sistema linguistico non ci avrebbe dato nulla.


(Umberto Eco, Opera aperta. Forma e indeterminazione delle poetiche contemporanee, Bompiani, Milano 1962)

Per discuterne

Ritieni anche tu, come Umberto Eco, che due medesimi concetti, se espressi rispettivamente in modo razionale e coerente e, al contrario, in modo poetico e senza un apparente ordine logico, abbiano un diverso impatto sull’ascoltatore? Fino a che punto, a tuo giudizio, la poesia sa sublimare la comunicazione, rendendola meno banale e più ricca di suggestioni? Il punto di vista di Eco ti sembra oggi quello di un intellettuale che non fa i conti con le modalità espressive quotidiane o ne riconosci la fondatezza? Discutine in classe.

Il magnifico viaggio - volume 1
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