In questo sonetto il poeta ricorda una visione di Laura: era così bella che non è stato possibile non innamorarsene. Sebbene ora il tempo sia trascorso e anche la bellezza di Laura sia sfiorita, l’intensità dell’amore che il poeta nutre nei suoi confronti è la medesima. Il testo è stato composto fra il 1330 e il 1340.
T11 - Erano i capei d’oro a l’aura sparsi
T11
Erano i capei d’oro a l’aura sparsi
Canzoniere, 90
Audiolettura
Erano i capei d’oro a l’aura sparsi
che ’n mille dolci nodi gli avolgea,
e ’l vago lume oltra misura ardea
4 di quei begli occhi, ch’or ne son sì scarsi;
e ’l viso di pietosi color’ farsi,
non so se vero o falso, mi parea:
i’ che l’ésca amorosa al petto avea,
8 qual meraviglia se di sùbito arsi?
Non era l’andar suo cosa mortale,
ma d’angelica forma; et le parole
11 sonavan altro, che pur voce humana.
Uno spirto ▶ celeste, un vivo sole
fu quel ch’i’ vidi; et se non fosse or tale,
14 piagha per allentar d’arco non sana.
DENTRO IL TESTO
I contenuti tematici
Il poeta rievoca una visione del passato. Nelle due quartine Laura, con i capelli biondi scompigliati dal vento e gli occhi splendidi e luminosi, sembra per un attimo impietosirsi del poeta, ed è proprio tale accenno di compassione a far improvvisamente divampare in lui il sentimento amoroso. Nelle terzine, di impostazione stilnovistica, Laura viene descritta come una creatura angelica, il suo passo e la sua voce hanno parvenze celesti, più che umane.
Il poeta paragona la donna a uno spirito paradisiaco e a un sole splendente. Poco importa che con il passare degli anni la bellezza di Laura possa essere sfiorita. L’epigrafica sentenza di Petrarca, che estende l’insegnamento dal caso personale a un piano generale, è chiarissima: anche se l’arco si allenta, la ferita provocata dalla freccia d’amore che esso ha scoccato rimane aperta e dolente (piagha per allentar d’arco non sana, v. 14).
In una pagina del Secretum, Petrarca chiarisce il medesimo concetto: «Quanto più ella [Laura] è avanzata nell’età, che è la rovina inevitabile della bellezza fisica, tanto più io sono rimasto fermo nel mio pensiero; poiché, sebbene con il passare del tempo il fiore della giovinezza appassisse, con gli anni cresceva la bellezza dell’anima; e come essa diede principio al mio amore, così mi fece perseverarvi dopo che l’ebbi concepito. Diversamente, se fossi stato attratto dal corpo, già da molto tempo sarebbe convenuto cambiare idea».
Le scelte stilistiche
L’intera descrizione è giocata sulle metafore: i capelli di Laura sono d’oro (v. 1); il poeta ha nell’animo l’ésca amorosa (v. 7; letteralmente, “materia infiammabile”, per indicare la sua intima disposizione ad amare) e l’innamoramento è descritto come un prendere fuoco (arsi, v. 8); Laura è un vivo sole (v. 12); l’amore è una ferita (piagha, v. 14).
VERSO LE COMPETENZE
COMPRENDERE
1 Qual è, fuor di metafora, la scintilla che dà fuoco all’esca amorosa?
2 Traccia un ritratto fisico di Laura sulla base degli elementi descrittivi forniti dal sonetto. Tali elementi ti paiono sufficienti a ricavarne una descrizione compiuta della donna oppure no? Se no, elenca quelli che a tuo parere mancano.
3 Che cosa significa mi parea (v. 6)? Lo stesso verbo, “parere”, è impiegato nel sonetto dantesco Tanto gentile e tanto onesta pare (▶ T6, p. 279). In quel caso «pare» significa “appare in tutta evidenza”, “si mostra manifestamente”. Il significato che gli attribuisce qui Petrarca è lo stesso?
ANALIZZARE
4 Nelle terzine sono presenti due chiasmi, relativi alla disposizione di quattro sostantivi e quattro aggettivi. Individuali spiegandone la funzione.
5 Riportiamo alcuni dei numerosi iperbati presenti nel sonetto: riscrivi i relativi versi nella forma sintatticamente più regolare.
Erano i capei d’oro a l’aura sparsi
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che ’n mille dolci nodi gli avolgea
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e ’l vago lume oltra misura ardea /
di quei begli occhi, ch’or ne son sì scarsi
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e ’l viso di pietosi color’ farsi, /
non so se vero o falso, mi parea
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Non era l’andar suo cosa mortale, /
ma d’angelica forma
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INTERPRETARE
6 Quale idea dell’amore emerge nel sonetto? È positiva o negativa? Motiva la tua risposta con esempi tratti dal testo.
7 Quale concezione del tempo viene presentata nel testo? Spiega soprattutto se è positiva o negativa.
scrivere per...
CONFRONTARE
8 In che cosa differisce la rappresentazione della donna qui offerta da Petrarca rispetto a quella degli Stilnovisti? Scrivi un testo argomentativo di circa 20 righe elencando almeno due analogie e due differenze. Puoi completarlo con citazioni di versi degli autori stilnovisti (▶ pp. 161 e ss.).
ARGOMENTARE
9 Il critico Gianfranco Contini ha definito questo sonetto una «insigne dichiarazione di dedizione oltre il tempo». Ritieni ancora attuale l’idea di Petrarca che quando si ama veramente si ama per sempre? Argomenta la tua risposta con riflessioni tratte dalla tua esperienza e dall’osservazione della realtà contemporanea. Scrivi un testo di circa 30 righe.
Il magnifico viaggio - volume 1
Dalle origini al Trecento