Pagine di realtà - La biblioteca dal passato al futuro
Educazione CIVICA – Pagine di realtà
La biblioteca dal passato al futuro
Digitalizzazione «controllata»
Da decenni ormai le biblioteche, specie quelle costruite a partire dal 1900, ospitano, accanto a volumi di carta, ogni sorta di testimonianza di attività culturale dell’uomo, con supporti, come per gli audiovisivi, che sono elettronici da ben prima della diffusione di internet. Le sale lettura si sono arricchite di postazioni multimediali e i libri più delicati sono stati digitalizzati. Ma c’è un problema: il progresso tecnologico non dà tregua e tra legge di Moore e obsolescenza programmata un processo di digitalizzazione dà garanzie di medio-lungo termine assai inferiori a un foglio di carta o di pergamena ben conservati. Una sfida, per bibliotecari e tecnici informatici, da affrontare programmando con molta attenzione una periodica revisione di supporti e lettori.
Un modello che non invecchia
Le biblioteche non sono una specie in estinzione. La selezione naturale di Darwin vale anche per loro: sono cambiate per sopravvivere, si sono adattate quanto basta senza perdere di vista la loro missione. Conservare il sapere e condividerlo e tramandarlo. Sopravvive benissimo anche la funzione di oasi di tranquillità: le biblioteche universitarie, tra le più digitalizzate, continuano a essere il luogo preferito per studiare. E magari, ogni tanto, per fare amicizie o incontrare l’anima gemella. […]
Il valore simbolico
Se la Cina o altri grandi Paesi destinati a prendere il posto delle potenze occidentali, come l’India, costruiranno le biblioteche del futuro, avvalendosi di studi europei (il progetto di Pechino è del tedesco Jürgen Engel Architekten, quello di Tianjin dello studio di design olandese Mvrdv), a noi rappresentanti del “vecchio mondo” resta la consolazione di avere quasi tutte le più antiche e affascinanti biblioteche al mondo.
Celebrate da scrittori e filosofi, che hanno contribuito a farle entrare nell’immaginario collettivo come qualcosa di sacro e intoccabile. Il più famoso incendio di una biblioteca risale al 48 a.C., quando Giulio Cesare ordinò di distruggere la biblioteca di Alessandria d’Egitto. Ci sono voluti duemila anni per rimediare, ma alla fine, nel 2002, è stata inaugurata la nuova sede. Di meno rispetto godono i libri, se non hanno la protezione di una biblioteca: chi fosse stato convinto che i roghi di libri fossero cosa del passato, ha dovuto ricredersi. In Polonia pochi giorni fa sono stati dati alle fiamme volumi di Harry Potter e altre opere di fantasia accusate di avere una cattiva influenza sulle menti delle giovani generazioni. In realtà, se c’è una cosa sulla quale pedagoghi e psicologi infantili concordano, è l’effetto positivo che la lettura ha sullo sviluppo cognitivo.
Il ruolo sociale e il futuro
Non può essere un caso se le biblioteche pubbliche sono al centro di progetti di recupero di aree urbane in cui le persone vivono in condizioni disagiate. Come dimostra, ultimo in ordine di tempo, il bellissimo documentario Ex Libris sulla New York Public Library, che ha 92 “divisioni” sparse per Manhattan, Bronx e Staten Island.
Sostenuta grazie a una gestione mista di fondi pubblici e privati, è un baluardo dei valori della democrazia americana più di qualsiasi idea di melting pot. Jorge Luis Borges diceva di immaginare il paradiso come una immensa biblioteca, mentre Umberto Eco sosteneva che se Dio esistesse, sarebbe una biblioteca. Ma forse dovremmo vedere le biblioteche come paradisi in terra, come luoghi che non ci sono controindicazioni a frequentare. A patto che restino pubblici e aperti – anche alla tecnologia – e che creino sempre di più occasioni di incontro, scambio, confronto, con gruppi di lettura e incontri con gli autori, un po’ come fanno le librerie, per tornare al parallelo iniziale.
Ogni tanto si può anche correre in biblioteca per stare in pace, cercando compagnie silenziose: «La biblioteca è il luogo ove i morti aprono gli occhi ai vivi», si legge sul frontone della biblioteca pubblica di Murcia in Spagna. Ma più spesso si dovrebbe andare in biblioteca per capire che non si è soli, per ascoltare le voci del mondo. Ubuntu, come si legge all’entrata di tanti luoghi africani: io sono perché noi siamo. Anche grazie ai libri.“
(Giulia Crivelli, Viaggio nelle biblioteche contemporanee, dove i libri leggono la storia, “Il Sole 24 Ore Moda”, 15 aprile 2019)
leggi e comprendi
1 Qual è il principale problema legato alla digitalizzazione dei libri?
2 In quali quartieri sono sorte, negli ultimi tempi, nuove e moderne biblioteche? Per quale ragione?
Rifletti, scrivi, sostieni
3 L’obiettivo numero 4 dell’Agenda Onu 2030 esprime con chiarezza la necessità di «fornire un’educazione di qualità, equa ed inclusiva, e opportunità di apprendimento per tutti». Le biblioteche rappresentano indubbiamente un luogo aperto a tutti dove alimentare le proprie conoscenze, ma ti sembra che la politica e la società contribuiscano appieno a mettere ogni persona, e soprattutto bambini e ragazzi, in condizione di avere un’istruzione di qualità?
Ragiona su questo aspetto in un testo argomentativo, presentando il tuo punto di vista, facendo riferimento – se lo ritieni opportuno – a tue esperienze personali, ma ampliando il discorso anche all’ambito legislativo.
Per fare ricerca
Il diritto d’istruzione rientra nel novero dei diritti fondamentali, come dimostrano le diverse norme che lo tutelano.
Tra queste ricordiamo:
• l’articolo 26 della Dichiarazione universale dell’uomo;
• l’articolo 2 della Convenzione europea dei Diritti dell’Uomo;
• gli articoli 33 e 34 della Costituzione italiana.
Il magnifico viaggio - volume 1
Dalle origini al Trecento