Ci troviamo nella quinta bolgia dell’ottavo cerchio (fraudolenti), nella quale sono puniti, immersi nella pece, i barattieri, cioè coloro che si sono macchiati della frode propria di chi ricopre una carica pubblica.
Nel passo che presentiamo assistiamo alla zuffa tra due diavoli: Calcabrina si avventa su Alichino, colpevole di essersi lasciato sfuggire un dannato da tormentare (Ciampolo di Navarra); i due finiscono con il cadere nella pece, rimanendone cotti e appiccicati. Il loro capo, Barbariccia, dovrà mandare altri quattro diavoli in loro aiuto. Si tratta di una situazione comica, per la quale l’autore utilizza un linguaggio basso, plebeo e dalla sonorità aspra.