Specchi incantati - volume A

I generi UNIT 1 La fiaba e la favola 15 20 25 30 35 40 45 50 2. t affaccia: affacciati. 78 «Ah , ella rispose, «se non riePAROLA DI Smunta Se pensiamo sco a mangiare di quei raperonzoalla mungitura, risultato dell azione del mungere, li che son nel giardino dietro casa con ogni probabilità la nostra nostra, morirò . fantasia volerà verso verdi vallate, dove mucche grassocce e spensierate pascolano Il marito, che l amava, pensò: dalla mattina fino al tramonto. L aggettivo Prima di lasciar morire tua mosmunto si riferisce a una persona fortemente debilitata, magra e patita, un po come glie, valle a prendere quei raperonun povero animale al quale hanno tolto zoli, costi quel che costi . Perciò al troppo latte o come una donna senza i desiderati raperonzoli. crepuscolo scavalcò il muro, entrò nel giardino della maga, colse in tutta fretta una manciata di raperonzoli e li portò a sua moglie. Ella si fece subito un insalata e la mangiò avidamente. Ma le era piaciuta tanto e tanto, che il giorno dopo la sua voglia era triplicata. Perché si quietasse, l uomo dovette andare un altra volta nel giardino. Perciò al crepuscolo scavalcò di nuovo il muro, ma quando mise piede a terra si spaventò terribilmente, perché vide la maga davanti a sé. «Come puoi osare , ella disse facendo gli occhiacci, «di scendere nel mio giardino e di rubarmi i raperonzoli come un ladro? Me la pagherai! . «Ah , egli rispose, «siate pietosa! A questo fui spinto da estrema necessità: mia moglie ha visto i vostri raperonzoli dalla finestra e ne ha tanta voglia che morirebbe se non potesse mangiarne . La collera della maga svanì ed ella disse: «Se le cose stanno come dici, ti permetterò di portar via tutti i raperonzoli che vuoi, ma ad una condizione; devi darmi il bambino che tua moglie metterà al mondo. Sarà trattato bene e io sarò a lui come una madre . Impaurito, l uomo accettò e quando la moglie partorì, apparve subito la maga, chiamò la bimba Raperonzolo e se la portò via. Raperonzolo diventò la più bella bambina del mondo. Quando ebbe dodici anni, la maga la rinchiuse in una torre che sorgeva nel bosco e non aveva né scala né porta, ma solo una minuscola finestrina in alto in alto. Quando la maga voleva entrare, si metteva sotto alla finestra e gridava: «Raperonzolo, t affaccia,2 lascia pender la tua treccia! . Raperonzolo aveva capelli lunghi e bellissimi, sottili come oro filato. Quando udiva la voce della maga, si slegava le trecce, le annodava a un cardine della finestra, ed esse ricadevano per una lunghezza di venti braccia, e la maga ci si arrampicava. Dopo qualche anno, avvenne che il figlio del re, cavalcando per il bosco, passò vicino alla torre. Udì un canto così soave, che si fermò ad ascoltarlo: era Raperonzolo, che nella solitudine passava il tempo facendo dolcemente risonar la sua voce. Il principe voleva salire da lei e cercò una porta, ma non ne trovò. Tornò a casa, ma quel canto tanto lo aveva commosso che ogni giorno andava ad ascoltarlo

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Narrativa