Specchi incantati - volume A

Andrea Camilleri 105 110 115 120 125 130 135 il fiato i carrabinera e questi ultimi, PAROLA DI Stupore rimanda alla più con le cattive che con le buone, meraviglia che proviamo di fronte a qualcosa che riuscirono a persuadere il Santo a ci sorprende, lasciandoci a bocca aperta. trasìre26 in chiesa. un emozione positiva, notavano gli antichi filosofi greci, perché rimanda a uno shock Il giorno appresso S.E. Rev.ma che conduce alla conoscenza, alla capacità di riconoscere l infinita varietà dell universo. fece sapere che, in occasione della Quando invece lo stupore degenera in una festa dell anno a venire, i comunisti condizione permanente, e non momentanea, apre la via allo stordimento, ovvero alla non avrebbero più potuto portare la stupidità, intesa come incapacità di capire vara, che il pane non doveva essere un concetto, un discorso, o una situazione. buttato dai balconi, che i picciliddri malati non dovevano più acchianare sulla vara, che la processione non corresse ma procedesse con passo lento, che nessuno offrisse più da bere al Santo (pena la scomunica dell intero paìsi)27 e per ultimo, punto al quale S.E. teneva particolarmente, il Santo doveva, tra una festa e l altra, starsene in chiesa come facevano tutti gli altri santi. Eh, già: San Calogero, in effetti, aveva sempre abitato nella Casa dei Lavoratori portuali: durante il fascismo, tra i ritratti di Mussolini e del Re, dopo la Liberazione tra quelli di Lenin, Stalin e Giuseppe Di Vittorio.28 Veniva portato in chiesa solo il giorno prima della festa. Dopo lunghissime trattative si raggiunse un compromesso. Il Santo, prima di essere fatto scivolare sui gradini, veniva dai preti, che non avrebbero partecipato alla processione, declassato a comune mortale e per questo gli veniva levata la spera29 che gli aureolava la testa. In quanto uomo, poteva fare quello che voleva: farsi tirare il pane, correre, carricarsi i picciliddri sulle spalle, andare taverne taverne30 con gli amiciuzzi31 suoi. Venne fabbricato macari32 un altro santo, identico al primo. Quello vero stava nella Casa del Lavoratore, quello finto in chiesa: ma in processione si portava quello vero. La processione religiosa, quella riconosciuta dalle autorità ecclesiastiche, sarebbe invece avvenuta la sera. Lavato dal vino, rivestito a nuovo, riconsacrato e con la spera in testa, il Santo nisciva di bel nuovo nuovamente con i preti, i devoti seri, i canti religiosi. Ben presto però la voce popolare disse che di una processione tanto ammodo, lenta, composta, ordinata, con appresso solo qualche vecchietto e le pirsone civili tutte vestite a festa, San Calogero si stuffava33 fino alle lagrime. E qualcuno giurò d averlo visto perfino sbadigliare. Andrea Camilleri, Piace il vino a San Calò, in Gocce di Sicilia, Edizioni dell Altana, Roma 2001 26. trasìre: entrare. 27. paìsi: paese. 28. Giuseppe Di Vittorio: (1892-1957), politico e sindacalista, a lungo segretario della CGIL (Confederazione Generale Italiana del Lavoro). 29. la spera: il disco. 30. taverne taverne: per taverne. 31. amiciuzzi: amichetti. 32. macari: anche. 33. si stuffava: si stufava. 619

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Narrativa