Specchi incantati - volume A

Primo Levi 30 35 rr. 37-45 L elenco dà conto dei compiti imposti ai deportati, costretti allo svolgimento di mansioni ripetitive. 40 es. 7 45 50 55 60 r. 62 I prigionieri del lager sono rappresentati, con una significativa metafora, come un esercito di larve. es. 8 cappello in testa; servirsi di partiPAROLA DI Larve Il naturalista colari lavatoi10 e latrine11 che sono svedese Linneo (1707-1778) non solo ha nur f r Kapos 12 o nur f r Reichs rivoluzionato la classificazione delle piante, deutsche ;13 non andare alla doccia ma ha aggiunto un significato alla parola larva. Con uso figurato, larva (dal latino nei giorni prescritti, e andarci nei larva, spettro ) è una persona molto magra, giorni non prescritti; uscire di baallo stremo delle forze. Il termine è stato utilizzato da Dante con il significato racca con la giacca sbottonata, o col di maschera . Ma fu Linneo ad arricchire del significato zoologico questo termine: bavero14 rialzato; portare sotto gli l aspetto biancastro di ciò che ricopre abiti carta o paglia contro il freddo; gli insetti nelle prime fasi della vita ricorda infatti una sorta di maschera. lavarsi altrimenti15 che a torso nudo. Infiniti e insensati sono i riti da compiersi: ogni giorno di mattino bisogna fare il letto , perfettamente piano e liscio; spalmarsi gli zoccoli fangosi e repellenti con l apposito grasso da macchina, raschiare via dagli abiti le macchie di fango (le macchie di vernice, di grasso e di ruggine sono invece ammesse); alla sera, bisogna sottoporsi al controllo dei pidocchi e al controllo della lavatura dei piedi; al sabato farsi radere la barba e i capelli, rammendarsi o farsi rammendare gli stracci; alla domenica, sottoporsi al controllo generale della scabbia16 e al controllo dei bottoni della giacca, che devono essere cinque. Di più, ci sono innumerevoli circostanze, normalmente irrilevanti, che qui diventano problemi. Quando le unghie si allungano, bisogna accorciarle, il che non si può fare altrimenti che coi denti (per le unghie dei piedi basta l attrito delle scarpe); se si perde un bottone bisogna saperselo riattaccare con un filo di feltro;17 se si va alla latrina o al lavatoio, bisogna portarsi dietro tutto, sempre e dovunque, e mentre ci si lavano gli occhi, tenere il fagotto degli abiti stretto fra le ginocchia: in qualunque altro modo, esso in quell attimo verrebbe rubato. Se una scarpa fa male bisogna presentarsi alla sera alla cerimonia del cambio delle scarpe: qui si mette alla prova la perizia18 dell individuo, in mezzo alla calca incredibile bisogna saper scegliere con un colpo d occhio una (non un paio: una) scarpa che si adatti, perché, fatta la scelta, un secondo cambio non è concesso. Né si creda che le scarpe, nella vita del Lager, costituiscano un fattore d importanza secondaria. La morte incomincia dalle scarpe: esse si sono rivelate, per la maggior parte di noi, veri arnesi di tortura, che dopo poche ore di marcia davano luogo a piaghe dolorose che fatalmente si infettavano. Chi ne è colpito, è costretto a camminare come se avesse una palla al piede (ecco il perché della strana andatura dell esercito di larve che ogni sera rientra in parata);19 arriva ultimo dappertutto, e dappertutto riceve botte; non può scappare se lo inseguono; i suoi piedi si gonfiano, e più si gonfiano, più l attrito con il legno 10. lavatoi: luoghi per lavarsi. 11. latrine: gabinetti. 12. nur f r Kapos: significa solo per i kapò in tedesco. Kapò è il nome del detenuto scelto come capo di un gruppo di prigionieri. 13. nur f r Reichsdeutsche: significa solo per i cittadini tedeschi . 14. bavero: il risvolto della giacca. 15. altrimenti: in modo diverso. 16. scabbia: malattia contagiosa della pelle, che provoca violento prurito. 17. feltro: lana compatta. 18. perizia: abilità e conoscenza. 19. parata: sfilata militare. I prigionieri vanno a lavorare la mattina e ritornano la sera marciando sul tempo della musica militare diffusa dagli altoparlanti del campo. 579

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Narrativa