Specchi incantati - volume A

Gli autori UNIT 1 è però in condizioni di vedere, accendendo una pila tascabile, i prigionieri che lo urtano sballottati dai balzi del camion. La funzione dell uomo di traghettare i condannati e l orrore della situazione richiamano alla memoria del narratore il canto III dell Inferno, al punto che, nella sua fantasia, il tedesco è identificato con Caronte, la creatura demoniaca che porta le anime dei dannati verso la loro pena eterna. E poiché Caronte, nella finzione dantesca, si rivolge ai peccatori chiamandoli «anime malvagie quando queste si affollano sulle rive dell Acheronte, Levi si aspetta le stesse parole dal caronte (r. 76) nazista: la richiesta, formulata con ipocrita cortesia, di consegnare a lui le cose preziose ispira, a Levi e ai suoi compagni di destino, rabbia per il sopruso dell esproprio e, nello stesso tempo, lo strano sollievo (r. 76) di essere di fronte a un uomo reale e non a un vero demonio. Oggi sappiamo Se questo è un uomo adotta una scrittura lucida e razionale, che non vuole suscitare in modo patetico il sentimento e l emozione del lettore, ma fa appello al suo giudizio morale. Per questo non è una scrittura complessa, ma tende alla scansione e alla ripetizione. In particolare, in questo passo si nota l uso della ripetizione per scandire il tempo della storia e il tempo della scrittura: il primo, caratterizzato dallo stupore e dalla paura; il secondo, dalla conoscenza e dalla necessità di riportare al lettore i fatti, affinché anche egli ne venga a conoscenza. Ciò si vede principalmente nella parte centrale, dove troviamo formule come Oggi però sappiamo che (r. 28), sappiamo che (r. 32), Sappiamo anche (r. 37), grazie alle quali la voce narrante si allontana dal piano della memoria e si sposta sul piano del giudizio. Oggi, sembra dire Levi, tutti noi sappiamo, noi che abbiamo vissuto quel momento, ma anche voi ai quali lo sto raccontando e che, ora che avete letto, non potete non sapere. E non potete non giudicare. La stessa tecnica di ripetizione viene adottata per spiegare, con supremo controllo dell emotività, la morte di Emilia Levi: il suo ritratto viene non a caso lugubremente incastonato tra il verbo morì (r. 43) e il sostantivo morte (r. 44). LABORATORIO SUL TESTO COMPRENDERE 1. Indica se le seguenti affermazioni sono vere o false. a) I deportati non parlano tedesco. V F b) L arrivo al campo di concentramento avviene in pieno giorno. V F c) I deportati hanno viaggiato su grossi camion militari. V F i) I bagagli dei deportati vengono ritirati da due drappelli di soldati tedeschi. V F j) Il narratore-protagonista prosegue il suo viaggio a bordo di un camion, insieme a un altro prigioniero e a un soldato di scorta. V F 2. Metti in ordine cronologico gli eventi narrati, numerandoli progressivamente. d) La prima cosa che sentono i deportati, appena arrivati al campo di concentramento, è il latrato dei cani dei soldati tedeschi. V F a) Le SS interrogano i deportati. b) e) I deportati hanno viaggiato con i propri bagagli. Un soldato tedesco chiede ai deportati soldi e orologi. V F c) f) Il narratore-protagonista capisce immediatamente quale sarà il suo destino, e perciò appare terrorizzato. V F Gli uomini vengono divisi da vecchi, donne, bambini e radunati in gruppo. d) I deportati scendono sulla banchina della stazione. g) Renzo viene colpito dai soldati tedeschi mentre sta salutando la sua fidanzata. e) Il gruppo di cui fa parte il narratore viene caricato su un autocarro. f) Degli uomini vestiti in modo strano cominciano ad armeggiare con i bagagli. h) Il campo di concentramento dove vengono deportati i prigionieri si trova in Germania. 574 V F V F

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Narrativa