Specchi incantati - volume A

Primo Levi Anche lo spazio è fisso: dopo Fossoli, infatti, il luogo del racconto è il campo di concentramento di Auschwitz. In particolare, Levi è nel sottocampo di Monowitz, per lavorare alla costruzione della Buna, una fabbrica di gomma sintetica che non entrò mai in funzione. Abbiamo la precisa descrizione della topografia del campo, delle gelide baracche in cui i prigionieri sono ammassati, privi di ogni conforto, di acqua pulita, di servizi igienici adeguati. Perfino il paesaggio, nel libro, assume un aspetto ostile e terribile: il campo è freddo, fangoso, malsano, attraversato da fiumi che ristagnano nel gelo ( T3, p. 584). I «sommersi e i «salvati L autore, con la ferma razionalità della sua formazione scientifica, classifica i prigionieri in distinte categorie. Con il termine di «sommersi indica coloro che, vinti dall estenuante fatica del lavoro e spiritualmente fiaccati dai continui oltraggi alla loro dignità di persona, perdono ogni capacità di resistere moralmente alla crudeltà degli aguzzini e, rapidamente, soccombono. Privati di volontà e forza d animo, i sommersi non possono infatti affrontare adeguatamente «la lotta per la sopravvivenza che nel lager «è senza remissione, perché ognuno è disperatamente ferocemente solo . Dal campo, infatti, la solidarietà è bandita: la pietà e la compassione non possono trovare spazio laddove ogni energia che non sia spesa per la propria conservazione risulta sprecata ( T2, p. 578). Felix Nussbaum, Autoritratto con passaporto ebraico, 1943. Il pittore tedesco, di origine ebraica, morì in un campo di sterminio nel 1944. 567

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Narrativa