Specchi incantati - volume A

I generi UNIT 9 La narrativa sportiva SPECCHI di CARTA Ogni medaglia ha il suo rovescio : questo comune modo di dire, che esprime l inevitabile compresenza di positivo e negativo nelle diverse situazioni della vita, si adatta con particolare efficacia al mondo dello sport. L odierna società dell immagine propone l idea di un successo facile, mostrandone solo il lato dorato e suggerendo che basti il semplice talento per ottenere risultati eccellenti. Capita in tal modo di esaltare gli allori dei campioni, ma di non considerare l impegno, la disciplina e i sacrifici che li hanno portati in alto. La realtà però è molto diversa da un talent show: per raggiungere gli obiettivi, bisogna anche sopportare crisi profonde, subordinare svaghi e distrazioni all allenamento, tollerare sconfitte e insuccessi. Abbiamo, accanto alle doti naturali, anche questa costanza? La nostra motivazione avrà la forza di resistere alle continue prove? Le vicende delle giovani ginnaste ci mostrano, dall interno, quanta durezza può nascondersi anche dietro uno sport così leggiadro. GUIDA ALLA LETTURA La crisi di Nadia L episodio del romanzo è raccontato in prima persona da Martina, testimone della crisi della sua compagna Nadia, colta da una strana sospensione emotiva prima di una difficile prova. Sembra infatti che, per un inconsueto disturbo della percezione, l atleta veda le cose come fossero girate male, in bassa qualità (rr. 8-9). Tutti sanno che Nadia è soggetta a questi attacchi ma stavolta, nonostante l allenatrice la rimproveri di spaventare i compagni, la ragazza resta bloccata. Fortunatamente però la paura di sbagliare che l ha attanagliata è destinata a dissolversi presto: dopo aver gestito il panico, Nadia riprende il controllo e conclude l esercizio, forte della semplicità di un animo gentile (che si mostra nel sorriso e nelle scuse ai compagni, pronunciate dopo essere tornata in sé) e soprattutto di un ammirevole tenacia. Una personalità complessa Intanto, mentre Nadia affronta la propria crisi momentanea, un secondo personaggio è entrato in scena: è la compagna di squadra Carla, intervenuta per scuoterla dal suo intempestivo torpore. La sua è una personalità molto diversa da quella, dolce e insicura, di Nadia: la prima impressione è che si tratti di una ragazza decisa fino alla sfrontatezza, pronta anche a ricorrere a insulti o pizzicotti per risolvere la situazione. Ma davvero Carla è rozza e volgare come appare a prima vista? veramente una bulletta un po sbruffona oppure, dietro le sue provocazioni, si cela un carattere più complesso? A ben vedere, infatti, dalla sua apparente rudezza trapelano sincerità e premura: lo dimostrano l affettuoso vezzeggiativo lumachina (r. 31) riservato a Nadia e la sincera preoccupazione per tutto ciò che si agita nella testolina (rr. 35-36) dell amica. Martina e la ginnastica Superata la crisi della compagna, negli ultimi paragrafi Martina riflette con lucida consapevolezza sulle motivazioni che, malgrado tutto, la tengono legata al suo sport. Per lei, dice, la ginnastica artistica è una libera scelta, visto che nessuna delle ragazze è lì contro la sua volontà (rr. 63-64): non ha senso, dunque, lamentarsi della fatica e degli sforzi richiesti perché, come afferma, questo sport è la nostra vita (r. 72). Oltre alla passione, però, nel caso di Martina c è dell altro: più povera delle sue colleghe, e di estrazione più umile, nell agonismo la protagonista proietta la propria determinazione a migliorare la propria condizione sociale. Sogna, infatti, di diventare olimpionica perché soldi e popolarità (r. 75) le permetteranno di affittare una casa più grande (r. 76) per i suoi; cerca il successo per garantire condizioni migliori ai suoi futuri bambini; vuole diventare una brava persona con una vita giusta (r. 81). Per realizzare i suoi sogni, Martina è disposta ad affrontare rigidi allenamenti e privazioni alimentari senza cedimenti. 560

Specchi incantati - volume A
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Narrativa