Specchi incantati - volume A

Gioco! Partita! Incontro! GUIDA ALLA LETTURA Nessuno mi ascolta Per dare maggior efficacia e immediatezza alle pagine, Agassi decide di raccontare al presente. La sua storia fluisce piana, senza astio e senza reticenze: il titolo del libro, Open (che in inglese significa aperto ), allude proprio a questo, oltre che ai tornei di tennis, definiti appunto open a partire dagli anni Sessanta in quanto accessibili anche ai giocatori non professionisti. In questo brano il narratore si sofferma su una giornata trascorsa su un campo da tennis, simile a mille altre della sua infanzia. Lo sport in cui deve eccellere è un esercizio solitario, fondato sul ripetersi di gesti simili. Nulla di più avvilente per un bambino estroverso, che si riduce a parlare fra sé e sé, impaurito, sottovoce, perché nessuno lo sta a sentire: Lascia perdere, Andre, arrenditi. Posa la racchetta ed esci immediatamente da questo campo (rr. 2-3). Vorrebbe soddisfare desideri normali alla sua età. Ma la normalità è impossibile quando c è di mezzo un padre come il suo, che lo tiene inchiodato a un ossessione. Andre si rende conto di odiare il tennis, ciononostante continua a palleggiare dalla mattina alla sera: questo conflitto tra ciò che voglio e ciò che effettivamente faccio mi appare l essenza della mia vita (rr. 13-16). Il drago lanciapalle Perfettamente scolpito nella memoria del piccolo Agassi resta il drago nero che gli sputa contro palle da tennis alla velocità di 180 chilometri orari, una dopo l altra, senza tregua. Non una macchina contro cui allenarsi, ma nella fantasia del bambino una gigantesca creatura vivente (r. 25), dotata di cervello, cuore, volontà e della capacità di emettere rumori disgustosi. verso il drago che in prima battuta indirizza il suo odio: ma è il padre che l ha costruito e impostato per tirargli addosso 2500 palle al giorno, 17 500 alla settimana, quasi un milione all anno. lui, il genitore, il vero nemico , che non gli sta davanti, ma dappertutto, incitandolo e insultandolo continuamente, giorno e notte, con il suo strano accento di armeno cresciuto in Iran: Colpisci più forte. Colpisci più forte. Non in rete! Maledizione, Andre! Mai in rete! (rr. 80-81). A Wimbledon, un giorno Anche nei rari momenti di calma e condivisione, il padre non molla la presa. Mentre guardano insieme il torneo di Wimbledon, in televisione, tifano entrambi per un altro drago , in carne e ossa: il tennista svedese Bj rn Borg, che vinse per la prima volta il torneo a soli vent anni, nel 1976, e ripeté il successo nei quattro anni successivi. Andre ne ammira il talento, l energia, lo stile, ma pensa che se mai dovessi sviluppare quelle qualità le dedicherei a qualcosa di diverso da Wimbledon. Qualcosa che io stesso ho scelto (rr. 94-96). In realtà i rari momenti di pace e soddisfazione li ottiene da una palla ben colpita: Quando faccio qualcosa alla perfezione godo per un istante di un senso di equilibrio mentale e di calma (rr. 103-104), presto interrotta dalle urla del padre e da una nuova scarica del drago. Non c è nulla che Andre sappia fare meglio, anzi non c è null altro che sappia fare. Con queste premesse, non c è da stupirsi se nel 1992, quando davvero alzerà la coppa a Wimbledon, non proverà la felicità che ci si potrebbe immaginare. Come scrive in un altro capitolo di Open, «Vincere non cambia niente. Adesso che ho vinto uno slam, so qualcosa che a pochissimi al mondo è concesso sapere. Una vittoria non è così piacevole quant è dolorosa una sconfitta . LABORATORIO SUL TESTO COMPRENDERE 1. Il brano racconta a del giorno in cui il padre di Andre ha portato a casa la macchina lanciapalle. b del giorno in cui Andre e suo padre hanno guar- dato Bj rn Borg giocare a Wimbledon. c di un giorno in cui Andre ha sostenuto uno spe- ciale allenamento con la macchina lanciapalle. d di un qualunque giorno dell infanzia di Andre, in cui egli ha dovuto, come sempre, allenarsi duramente. 555

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Narrativa