T4 ANDRE AGASSI, Odio il tennis (da Open. La mia storia)

Andre Agassi nasce nel 1970 a Las Vegas da madre statunitense e padre di origine armena. Il padre, appassionato sportivo (aveva partecipato come pugile alle Olimpiadi), sogna per i quattro figli un avvenire da campioni nel tennis, allenandoli duramente a questo scopo, che Andre riesce a raggiungere a prezzo di pesanti sacrifici. Abbandonata la scuola, diventa professionista a soli 16 anni. Al primo trionfo, sull erba del prestigioso torneo londinese di Wimbledon, nel 1992, seguono anni d oro, ma anche momenti difficili: nel 1997 precipita nella classifica internazionale fino al posto n. 141, ma riesce a riprendersi e a tornare ai vertici. Quando decide di ritirarsi, nel 2006, ha vinto tutti i trofei del cosiddetto Grande Slam (oltre a Wimbledon, gli Australian Open, il Roland Garros e gli U.S. Open), le Olimpiadi e la Coppa Davis. Oggi Agassi trascorre buona parte del tempo occupandosi della fondazione che porta il suo nome: un iniziativa benefica volta a garantire opportunità scolastiche e attività ricreative ai ragazzi a rischio del Nevada. ANDRE AGASSI T4 Odio il tennis TRATTO DA Open. La mia storia TITOLO ORIGINALE Open. An Autobiography, 2009 LINGUA ORIGINALE inglese TESTO ESEMPLARE I personaggi autobiografia Audio LETTURA Andre è un bambino di sette anni, che ogni giorno, spinto dal padre, entra in un campo da tennis. Dall altra parte della rete lo aspetta imperturbabile e minaccioso il suo avversario: un drago metallico, che per ore gli spara addosso migliaia di palle. rr. 1-7 Chi scrive parla in prima persona e usa il tempo presente per dare immediatezza alle pagine, come un diario in cui viene rappresentato lo stato d animo del personaggio principale. es. 4 rr. 10-16 La caratterizzazione del protagonista si sofferma su aspetti emotivi e psicologici. es. 4 5 10 Ho sette anni e sto parlando da solo perché ho paura e perché sono l unico che mi sta a sentire. Sussurro sottovoce: Lascia perdere, Andre, arrenditi. Posa la racchetta ed esci immediatamente da questo campo. Entra in casa e prenditi qualcosa di buono da mangiare. Gioca con Rita, Philly o Tami.1 Siediti vicino alla mamma che lavora a maglia o compone uno dei suoi puzzle. Non ti sembra bello? Non sarebbe magnifico, Andre? Semplicemente lasciar perdere? Non giocare a tennis mai più? Ma non posso. Non solo mio padre mi rincorrerebbe per tutta la casa brandendo2 la mia racchetta, ma qualcosa nelle mie viscere, un qualche profondo muscolo invisibile me l impedisce. Odio il tennis, lo odio con tutto il cuore, eppure continuo a giocare, continuo a palleggiare tutta la mattina, tutto il pomeriggio, perché non ho scelta. Per quanto voglia fermarmi, non ci riesco. Continuo a implorarmi di smettere e continuo a giocare, e questo divario, que- 1. Rita, Philly o Tami: i fratelli del protagonista. 2. brandendo: impugnando come un arma. 551

Specchi incantati - volume A
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Narrativa