Le opposizioni spaziali

Lo spazio della narrazione LE OPPOSIZIONI SPAZIALI I luoghi sia in letteratura sia nella nostra esperienza quotidiana si distinguono attraverso alcune opposizioni di base che possono caricarsi di signi cati materiali e/o simbolici. Ecco le principali opposizioni legate alla collocazione spaziale. Alto/basso: la distinzione alto/basso caratterizza in modo pervasivo la nostra percezione dello spazio. Dal punto di vista simbolico l altezza suggerisce l idea della purezza, della spiritualità, della nobiltà d animo e quindi è solitamente associata all ascesi, al bene e alla puri cazione. Al contrario i luoghi bassi rimandano al male, alla morte e a segreti rimossi o sepolti. Buio/luce: il buio provoca sensazioni di paura, di claustrofobia ed evoca uno stato di prigionia; al contrario la luce richiama la gioia e la spensieratezza. Aperto/chiuso: gli spazi aperti, solitamente, sono teatro di avventure e di viaggi nell ignoto (foreste, deserti, montagne ecc.), mentre quelli chiusi richiamano il focolare domestico, il riposo e il riparo dal pericolo. Di volta in volta, ciascuno dei due termini dell opposizione rinvia a valori simbolici diversi e persino opposti: il luogo aperto può comunicare un senso di libertà, ma anche favorire angosce, pericoli e smarrimenti. Lo spazio chiuso, invece, se spesso evoca intimità e protezione, in altre circostanze può signi care immobilità, soffocamento e prigionia. I PRINCIPALI LUOGHI LETTERARI Alcuni elementi del paesaggio rimandano in ambito culturale e letterario a signi cati profondi di natura esistenziale, loso ca o mitico-religiosa. Luoghi come deserti, oceani, umi e montagne vanno considerati non solo come semplici elementi naturali, ma anche come veri e propri simboli che rimandano ad alcuni stati o situazioni ricorrenti nell esperienza umana. Vediamo i principali luoghi archetipici della letteratura. Il mare: è l elemento primordiale da cui ha avuto origine la vita. Per le sue invisibili profondità, è però anche metafora dei lati nascosti e sommersi della psiche: la nostra coscienza, infatti, emerge da tali abissi come un isola o la punta di un iceberg. Inoltre, il mare è un entità instabile e informe, capace di scatenare pericoli terribili, mostri, tempeste apocalittiche o gorghi senza scampo. In ne, può essere metafora della morte e del limite che la natura pone alle imprese dell uomo. La foresta: letterariamente, la selva , è per eccellenza il luogo senza legge, sede del caos e di una forza vitale confusa e oscura. In questo si contrappone alla civiltà e ai suoi spazi, basata su regole comuni e su con ni chiari e distinti tra le diverse entità che la costituiscono. Secondo alcuni religioni politeiste, la foresta ha un carattere sacro, mentre per la tradizione ispirata dal cristianesimo è il luogo del peccato e dell errore (basti pensare alla «selva 49

Specchi incantati - volume A
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Narrativa