Specchi incantati - volume A

I generi UNIT 7 La narrativa di formazione rr. 18-22 Il racconto di un azione è unito alla descrizione di chi la compie. es. 7 20 25 30 rr. 30-31 L esordio modifica la situazione iniziale. es. 6 35 40 45 50 degno4 di essere ammesso alla sua casa; che, senza averla vista, ci figuravamo regale. Tutti i giorni veniva a prenderlo una donna che, a quanto egli stesso ci disse, era la sua serva. Alta e riservata, superba si sarebbe detto, ella aveva le guance pallide, le palpebre sbattute di chi dorme poco la notte, e una treccia così splendida e pesante da parer d oro massiccio:5 raccolta in crocchia6 sulla nuca, secondo il costume7 delle popolane. I due si scambiavano un sorriso; in cui vedo oggi una complicità; poi la donna, con l umile sollecitudine di una serva appunto, prendeva la cartella dalle mani del compagno. E se ne andavano insieme verso quella dimora mai vista, su cui fantasticavo. Sebbene io fossi il primo della classe, e non lui, mi empivo8 di fierezza quand egli mi chiamava col mio nome di battesimo Augusto, invece di chiamarmi col cognome, come faceva con gli altri scolari. Un giorno (il compagno era stato invitato alla cattedra per essere interrogato), alcuni di noi si accorsero subito che il suo viso era diverso. C era nei suoi occhi una specie di spavento furtivo. Pareva uno, io pensai con pietà, che nell uscire ha lasciato a casa un ospite feroce il quale, nella sua assenza, può infuriare9 sulle cose amate. Alla prima domanda del professore, fissò sulla cattedra quegli occhi stupefatti; poi scoppiò in uno strano pianto. Strano perché non liberatore e spontaneo, come quello degli altri fanciulli dell età sua; ma faticoso, amaro come quello degli adulti il cui dolore è impietrito e senza scampo. A vederlo piangere così, la testa ripiegata tra le braccia e agitata da sussulti, ci vinceva lo stesso angoscioso disagio che si prova a veder piangere un uomo. La mattina dopo, sapemmo la PAROLA DI Spregevole Pregiare causa di tutto questo: il compagno e il suo contrario spregiare sono verbi oggi poco usati, infatti non venne a scuola perché che troviamo nelle pagine della letteratura sua madre, malata da qualche gioritaliana più o meno antica. Da essi derivano parole che però in italiano usiamo con no, era morta quella notte. Sapemfrequenza, come per esempio pregiato (che mo pure che sua madre era proprio è di ottima qualità, prezioso) o pregevole (riferito a cose di pregio, o a persone degne quella popolana che soleva aspetdi essere apprezzate). La parola spregevole tarlo all uscita; certo lui si vergoè riferita soprattutto a chi ha scarse qualità morali, è quindi abietto o meschino, gnava della sua povertà, e per quee a ciò che merita disprezzo: un uomo crudele e spregevole; un comportamento sto aveva finto ch ella fosse la sua spregevole. In tono scherzoso, quando serva. si dice che qualcosa non è spregevole, si vuole mostrare una tiepida soddisfazione Tale spregevole commedia ecciverso qualcosa: ho assaggiato quel vino, tò il nostro disprezzo contro il comnon è per niente spregevole. pagno; ma, poiché lui cessò di fre- 4. si presumeva degno: aveva la presunzione di ritenersi degno. 5. oro massiccio: oro pieno, compatto, e non filigrana. 454 6. crocchia: tipo di acconciatura con la treccia arrotolata e fissata sul retro del capo. 7. il costume: l usanza tipica. 8. mi empivo: mi colmavo, mi riempivo. 9. infuriare: infierire, scatenarsi rabbiosamente.

Specchi incantati - volume A
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Narrativa