Specchi incantati - volume A

I generi UNIT 7 La narrativa di formazione 55 60 «Be mi porti all Edmont, allora , dissi. «Vuole fermarsi lungo la strada e prendere un cocktail con me? Offro io. Sono ben fornito . «Non posso, amico. Mi spiace . Era senza dubbio un ottima compagnia. Una personalità formidabile. Arrivammo all albergo Edmont e io entrai. Mi ero messo il mio berretto da cacciatore, in tassì, tanto per fare una cosa, ma prima di entrare me lo tolsi. Non volevo aver l aria di un pazzoide o che so io. Che è proprio da ridere. Ancora non sapevo che quel dannato albergo era pieno di pervertiti e di sudicioni. Pazzoidi a strabenedire. Jerome D. Salinger, Il giovane Holden, trad. di A. Motti, Einaudi, Torino 2008 COME CONTINUA Le avventure cittadine del giovane Holden si susseguono per un paio di giorni: dorme in squallide stamberghe, viene derubato e coinvolto in una rissa, pattina sul ghiaccio con un amica a Central Park. Ma, sempre più infastidito da tutto e da tutti, decide di non tornare mai più a casa. La dolce sorellina Phoebe lo convincerà a cambiare idea? SPECCHI di CARTA Quanti amici hai? A quanti social network sei iscritto? Quanti like ricevono i tuoi post? La pressione dei modelli sociali ci spinge ad accumulare conoscenze, contatti e relazioni, come se il numero di persone conosciute fosse un indice di successo personale, o aumentasse il nostro valore di individui. Ma, pur circondati da tante distrazioni, accade di avvertire un senso di solitudine pungente, anche quando il nostro smartphone sobbalza di notifiche. Da dove viene la sottile irrequietezza che, senza giustificazioni apparenti, incrina la nostra allegria? Che cos è l insoddisfazione che, anche quando ci divertiamo in compagnia, ci fa sentire in fondo inappagati? Quale senso di vuoto nascondiamo dietro la maschera dell estroversione? Lo strampalato Holden Caulfield, con le sue contraddittorie bizzarrie, sembra porsi queste stesse domande: con vivacità e struggimento, la sua vicenda ci racconta quant è entusiasmante ma difficile cercare il nostro posto nel mondo. GUIDA ALLA LETTURA Alla ricerca di un amico per parlare 442 Avevo voglia di chiamare qualcuno (r. 2), dice Holden all inizio del brano. La ricerca di un contatto umano sembra guidare le azioni del giovane che, appena sceso dal treno, entra risoluto nella cabina telefonica. Lì però, oscillando ripetutamente dall euforia al ripensamento, passa in rassegna le persone da chiamare, e le scarta mentalmente l una dopo l altra. Il fratello? Troppo lontano. La sorellina? Risponderebbero i genitori, a cui non vuole spiegare perché si trova in città. Per chiamare la signora Gallagher è troppo tardi; l amica Sally allora? Ah no! Sua madre è una tale chiacchierona... Alla fine, nessuno sembra rispondere alle sue esigenze, e Holden, rinunciando alla telefonata, si dirige verso un taxi. All inizio del brano l autore sembra ricercare l effetto comico, come quando il protagonista mostra insofferenza per i barbosi riti natalizi, o quando la signora Hayes, per correre a spet-

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Narrativa