Specchi incantati - volume A

I generi UNIT 6 La narrativa storica 15 20 25 30 35 40 L Abate invitò Guglielmo alla sua tavola e disse che per quella sera, dato che ero anch io ospite fresco,6 avrei goduto dello stesso privilegio, anche se ero un novizio benedettino. I giorni seguenti, mi disse paternamente, avrei potuto sedermi a tavola coi monaci, o se il mio maestro mi avesse affidato qualche incarico, passare prima o dopo i pasti in cucina, dove i cuochi si sarebbero presi cura di me. I monaci stavano ora in piedi ai tavoli, immobili col cappuccio abbassato sul viso e le mani sotto lo scapolare.7 L Abate si appressò alla sua tavola e pronunciò il Benedicite.8 Il cantore dal pulpito intonò Edent pauperes.9 L Abate diede la sua benedizione e ciascuno si sedette. La regola del nostro fondatore10 prevede un desinare11 assai parco,12 ma lascia all Abate decidere di quanto cibo abbiano effettivamente bisogno i monaci. D altra parte ormai nelle nostre abbazie si indulge13 maggiormente ai piaceri della tavola. Non parlo di quelle che, purtroppo, si sono trasformate in covi di ghiottoni; ma anche quelle ispirate a criteri di penitenza e di virtù forniscono ai monaci, intenti quasi sempre a gravosi lavori dell intelletto, un nutrimento non molle ma robusto.14 D altro canto la mensa dell Abate è sempre privilegiata, anche perché non di rado vi seggono degli ospiti di riguardo, e le abbazie sono orgogliose dei prodotti della loro terra e delle loro stalle, e della perizia dei loro cucinieri. Il pasto dei monaci si svolse in silenzio, come di costume, gli uni comunicando agli altri con il nostro consueto alfabeto delle dita.15 I novizi e i monaci più giovani venivano serviti per primi, subito dopo che i piatti destinati a tutti erano passati dalla mensa dell Abate. PAROLA DI Alla tavola dell Abate sedevano Vegliardo Un vegliardo è una persona attempata, con noi Malachia, il cellario16 e i due dall aspetto autorevole monaci più anziani, Jorge da Burgos, e pertanto rispettata. Vegliardo è quindi una parola con cui ci si riferisce il vegliardo cieco che avevo già conoin modo positivo a una categoria oggi purtroppo non molto considerata, gli sciuto nello scriptorium, e il vecchisanziani. Il termine deriva dal francese vieil, simo Alinardo da Grottaferrata: quasi vecchio , e si forma sul modello di vieillard. Vecchiardo, in apparenza sinonimo di centenario, claudicante17 e d aspetto vegliardo, è un termine generalmente usato fragile, e mi parve assente di spiricon valore spregiativo. Basta così poco per trasformare un insolenza in un complimento. to.18 Ci disse di lui l Abate che, novizio 6. fresco: appena arrivato. 7. scapolare: specie di sopraveste composta da una lunga striscia di stoffa con un buco per la testa. 8. Benedicite: letteralmente, benedite ; è il nome della preghiera per la benedizione del cibo, recitata prima dei pasti. 9. Edent pauperes: canto tratto dal Salmo 21, versetto 27: Edent pauperes et saturabuntur ( I poveri mangeranno e saranno saziati ). 408 10. La regola del nostro fondatore: la regola monastica scritta da san Benedetto da Norcia (ca. 480-547), fondatore dell ordine dei benedettini. 11. desinare: il pasto principale. 12. parco: sobrio, contenuto. 13. si indulge: ci si abbandona. 14. non molle ma robusto: non sregolato ma abbondante. 15. alfabeto delle dita: per preservare il si- lenzio durante i pasti, i benedettini comunicavano tra loro con un alfabeto fatto di gesti. 16. cellario: monaco incaricato di amministrare la dispensa. 17. claudicante: zoppicante. 18. assente di spirito: non completamente cosciente e in possesso delle sue facoltà mentali.

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Narrativa