Specchi incantati - volume A

AGENDA Percorsi di educazione civica 130 135 140 145 150 155 160 2030 litudine noi Homo sapiens. Da quel momento in poi gli spostamenti migratori non sono certamente diminuiti. Con la fine dell ultima glaciazione, i tepori permisero ai gruppi umani di sperimentare più stabilmente la domesticazione di piante e animali, un processo per tentativi ed errori che sicuramente era già cominciato prima in modo sporadico. In tempi e luoghi differenti del globo (nella Mezzaluna fertile,10 in Africa subsahariana, in Cina, in Nuova Guinea, nelle Americhe) la nostra specie imparò a far produrre agli ecosistemi un surplus crescente di risorse. Le popolazioni, pur fra mille tragitti irregolari, si insediarono in modo stanziale, aumentarono di numero, si espansero di nuovo, questa volta insieme ai loro animali e alle coltivazioni, colonizzarono territori limitrofi, scalzarono le popolazioni di cacciatori raccoglitori o le inglobarono. Homo sapiens imparò insomma ad alterare per i propri fini espansivi le nicchie ecologiche che incontrava, non limitandosi ad adattarsi agli ambienti, ma trasformandoli, cioè costruendo attivamente le sue nicchie ecologiche. I popoli di allevatori e agricoltori generarono in tal modo un nuovo atlante globale di migrazioni, colonizzazioni, meticciati e conflitti. Insieme a loro si diversificarono, viaggiarono e si mescolarono le lingue e le culture. Ancora oggi regioni martoriate da conflitti sanguinosi (il Medioriente, il Caucaso, i Balcani, l Afghanistan) portano i segni antropologici e culturali di queste antiche migrazioni, essendo stati i crocevia di passaggio dell umanità per migliaia e ora possiamo dire milioni di anni. Lo stesso percorso che conduce oggi i migranti dalla fascia subsahariana e dal Corno d Africa, attraverso le piste sahariane, fino alla costa meridionale del Mediterraneo e al Medioriente, è incredibilmente identico a quello tracciato più volte dalle specie umane negli ultimi due milioni di anni, forse a causa di vincoli geografici e climatici profondi. Immergendo il fenomeno migratorio nel tempo profondo dell evoluzione, capiamo quanto sia insensato interpretare i flussi migratori contemporanei come se fossero un evento eccezionale, una contingenza del momento, un emergenza, o addirittura un invasione. La nostra storia naturale suggerisce il contrario: il fenomeno migratorio umano è strutturale e costitutivo della nostra identità di specie. L instabilità ecologica e climatica è stata il suo parametro costante. La plasticità cognitiva,11 la flessibilità comportamentale e l adattabilità umane sono state temprate dai processi migratori. Siamo migranti, da due milioni di anni. E ancora oggi si migra perché obbligati non soltanto da conflitti, guerre e discriminazioni, ma anche dai cambiamenti climatici indotti dalle attività di Homo sapiens. Teniamolo presente per evitare di arrabattarci12 ancora con soluzioni miopi e poco lungimiranti, che non sono all altezza di un fenomeno epocale. Telmo Pievani, Migranti, da due milioni di anni, Micron , 2 giugno 2016 (con tagli) 10. Mezzaluna fertile: regione del Medio Oriente dal clima propizio all agricoltura. Si stende dal Nilo alla Mesopotamia, a forma di 374 falce o appunto mezzaluna. 11. plasticità cognitiva: capacità del cervello di cambiare e far fronte a condizioni mutate. 12. arrabattarci: arrangiarci.

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Narrativa