CARTA CANTA - Fenoglio alla tastiera

CARTA CANTA Fenoglio alla tastiera «Ci faccio una fatica nera. La più facile delle mie pagine esce spensierata da una decina di penosi rifacimenti . Beppe Fenoglio non scriveva per divertimento. Il suo non era un hobby ma una passione divorante, esplosa dopo la Liberazione, il 25 aprile 1945. Andava bene qualunque foglio, anche i notes prestampati che il padre Amilcare usava per tenere in ordine i conti della macelleria di famiglia. I genitori lo osservavano perplessi. Uscito vivo per miracolo dalla guerriglia partigiana, che l aveva costretto a interrompere gli studi universitari, speravano riuscisse a laurearsi nella sua materia preferita, letteratura inglese, per poi darsi all insegnamento. Invece si votò alla narrativa: era l unica maniera per tenere a bada i demoni interiori, che lo rigettavano nei terribili ed entusiasmanti mesi vissuti in clandestinità sulle Langhe, quando ogni giorno poteva essere l ultimo. La madre si rassegnò a noleggiargli una costosa macchina per scrivere; qualche anno più tardi Beppe si comprò una Olivetti Studio 44, ch che da allora in poi troneggiò sul tavolo t volo della sala da pranzo, accanto a una pila di carte che nessuno, eccetto lui, poteva toccare. 350

Specchi incantati - volume A
Specchi incantati - volume A
Narrativa