Specchi incantati - volume A

I generi UNIT 5 La narrativa sociale 75 80 85 90 95 100 rr. 103-108 Nell epilogo 105 del racconto la situazione non è mutata rispetto alla situazione di partenza. es. 5 della spesa. Arturo usciva sul piaPAROLA DI Merenda Come cambiano nerottolo, le prendeva di mano la le abitudini. Quante volte ci è stato detto di fare sporta,9 entravano parlando. Lei si merenda? E così abbiamo aperto buttava su una sedia in cucina, senil frigorifero o la dispensa, e ci siamo preparati uno spuntino. Scontato, no? za togliersi il cappotto, intanto che Eppure, l origine della parola suggerisce lui levava la roba dalla sporta. Poi: che non tutti possono fare merenda, perché non tutti hanno diritto al piccolo pasto tra «Su, diamoci un addrizzo ,10 lei dila prima colazione e il pranzo, o tra il pranzo ceva, e s alzava, si toglieva il cape la cena. Infatti, il vocabolo latino che dà origine al sostantivo italiano merenda potto, si metteva in veste da casa. è il verbo merere, meritare , da cui il neutro plurale merenda, cose da meritarsi . Cominciavano a preparare da mangiare: cena per tutt e due, poi la merenda che si portava lui in fabbrica per l intervallo dell una di notte, la colazione che doveva portarsi in fabbrica lei l indomani, e quella da lasciare pronta per quando lui l indomani si sarebbe svegliato. Lei un po sfaccendava un po si sedeva sulla seggiola di paglia e diceva a lui cosa doveva fare. Lui invece era l ora in cui era riposato, si dava attorno, anzi voleva far tutto lui, ma sempre un po distratto, con la testa già ad altro. In quei momenti lì, alle volte arrivavano sul punto di urtarsi, di dirsi qualche parola brutta, perché lei lo avrebbe voluto più attento a quello che faceva, che ci mettesse più impegno. Oppure che fosse più attaccato a lei, le stesse più vicino, le desse più consolazione. Invece lui, dopo il primo entusiasmo perché lei era tornata, stava già con la testa fuori di casa, fissato nel pensiero di far presto perché doveva andare. Apparecchiata tavola, messa tutta la roba pronta a portata di mano per non doversi più alzare, allora c era il momento dello struggimento che li pigliava tutti e due d avere così poco tempo per stare insieme, e quasi non riuscivano a portarsi il cucchiaio alla bocca, dalla voglia che avevano di star lì a tenersi per mano. Ma non era ancora passato tutto il caffè e già lui era dietro la bicicletta a vedere se ogni cosa era in ordine. S abbracciavano. Arturo sembrava che solo allora capisse com era morbida e tiepida la sua sposa. Ma si caricava sulla spalla la canna della bici e scendeva attento le scale. Elide lavava i piatti, riguardava la casa da cima a fondo, le cose che aveva fatto il marito, scuotendo il capo. Ora lui correva le strade buie, tra i radi fanali, forse era già dopo il gasometro.11 Elide andava a letto, spegneva la luce. Dalla propria parte, coricata, strisciava un piede verso il posto di suo marito, per cercare il calore di lui, ma ogni volta s accorgeva che dove dormiva lei era più caldo, segno che anche Arturo aveva dormito lì, e ne provava una grande tenerezza. Italo Calvino, L avventura di due sposi, in Gli amori difficili, Mondadori, Milano 2005 9. la sporta: la borsa della spesa. 10. diamoci un addrizzo: diamoci da fare. 338 11. gasometro: serbatoio dove si immagaz zina il gas.

Specchi incantati - volume A
Specchi incantati - volume A
Narrativa