Specchi incantati - volume A

I generi UNIT 5 La narrativa sociale 85 rr. 88-95 La perlustrazione degli interni della pensione continua. es. 9 90 95 100 105 rr. 108-112 Prima di soffermarsi sulla caratterizzazione della proprietaria della pensione, Balzac si concede un ultima pennellata per descrivere lo spazio della narrazione. es. 9 110 115 esser chiamato odor di pensione . Odore di rinchiuso, di muffa, di rancido;26 mette freddo, è umido al naso, penetra negli abiti; ha il tanfo di una sala dove si è mangiato; puzza di servitù, di dispensa, di ospizio. Forse potrebbe essere descritto se si trovasse un procedimento per analizzare le quantità elementari e nauseabonde immessevi dalle atmosfere catarrali e sui generis 27 di ciascun pensionante, giovane o vecchio. Eppure, malgrado tali orrende volgarità, se paragonaste questa sala a quella da pranzo, che le è attigua, trovereste la pri ma elegante e profumata come uno spogliatoio per signora. La sala da pranzo, dalla parete interamente rivestita di legno, fu tinta un tempo d un colore oggi indistinto, che forma un fondo su cui l unto ha impresso i suoi strati in modo da disegnarvi figure bizzarre. Ai muri, credenze28 appiccicose sulle quali sono disposte caraffe sbeccate,29 appannate, tondi di metallo marezzato,30 pile di piatti di spessa porcellana, orlati di blu, fabbricati a Tournai.31 In un angolo c è una scatola a caselle numerate che serve a tenere riposte le salviette, sporche e macchiate di vino, di ciascun pensionante. Vi si trovano poi quei mobili indistruttibili, ovunque proscritti,32 ma messi là come i resti della civiltà agli Incurabili.33 Vi vedrete un barometro col cappuccino che esce fuori quando piove,34 incisioni esecrabili35 da togliere l appetito incorniciate in legno nero verniciato a filetti d oro, una pendola di madreperla incrostata di rame, una stufa verde, lucerne d Argand36 dove la polvere si combina con l olio, una lunga tavola coperta d incerata unta quanto basta perché un allegro studente in medicina esterno ci scriva il proprio nome servendosi del dito come di uno stilo,37 sedie zoppe, miserevoli piccole stuoie di sparto38 che si disfa sempre e non finisce mai, poi scaldini dai buchi rotti, dalle cerniere sconnesse, dove il legno si carbonizza. Per spiegare quanto questa mobilia è vecchia, screpolata, tarlata, tremolante, logora, monca, orba, invalida, spirante,39 se ne dovrebbe fare una descrizione che ritarderebbe troppo l interesse di questa storia e che i lettori che hanno fretta non perdonerebbero. Il pavimento, rosso, è pieno di avvallamenti prodotti dallo strofinio o dalle riverniciature. Insomma, là regna la miseria senza poesia; una miseria economa, concentrata, consunta. Se non è ancora infangata, è per lo meno macchiata; se non ha né buchi né stracci, sta per andare in putrefazione. Questa stanza è in tutto il suo splendore nel momento in cui, verso le sette del mattino, il gatto della signora Vauquer precede la sua padrona; salta sulle credenze, vi annusa il latte contenuto in varie tazze coperte dal piattino, e fa sentire il suo ronron mattinale.40 Subito dopo appare la vedova, 26. rancido: marcio. 27. atmosfere catarrali e sui generis : re spiri catarrosi di ogni tipo. 28. credenze: dispense. 29. sbeccate: scheggiate. 30. marezzato: variegato. 31. Tournai: cittadina belga rinomata per la produzione di porcellane. 316 32. proscritti: banditi. 33. Incurabili: ospizio all epoca celebre. 34. barometro... piove: quando la pressio ne atmosferica indica pioggia, dal barometro fuoriesce la statuetta di un frate cappuccino. 35. esecrabili: disprezzabili. 36. lucerne d Argand: lampade a olio nelle quali lo stoppino era protetto da un vetro. 37. uno stilo: una penna. 38. sparto: pianta dalla quale si estrae una fibra utilizzata per la produzione di stuoie, tap peti, cordami. 39. spirante: letteralmente, moribonda; qui indica una mobilia talmente consunta da es sere sul punto di disfarsi. 40. ronron mattinale: le fusa mattutine.

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Narrativa