Specchi incantati - volume A

Percorsi di educazione civica 30 35 40 45 50 55 60 65 3. addicted: dipendenti. 246 AGENDA 2030 movimento del dito indice che accarezza verso l alto lo schermo di un cellulare di ultima generazione per visualizzare a cascata gli aggiornamenti dei principali social network. Basta fare il test del treno e si capisce che la cerchia di addicted3 non include solo me e i miei amici. Salite su un vagone ma va bene anche l autobus sedetevi e guardatevi intorno. Il colpo d occhio sarà questo: decine di teste chine sullo schermo, il volto illuminato, l indice in azione. E dire che fino a qualche anno fa quelle teste avrebbero guardato oltre il finestrino o le righe di un libro o gli occhi di uno sconosciuto. Io il 4 agosto ho deciso che non volevo essere più una testa china, quindi ho disattivato il mio account. Facebook mi ha chiesto perché e io ho risposto perché passavo troppo tempo online; lui mi ha suggerito che avrei potuto ridurre le notifiche, io gli ho detto che non mi interessava più; lui ha giocato la carta del senso di colpa mostrandomi le foto dei miei migliori amici e dicendomi che a loro sarei mancata, non ho vacillato e così io e Facebook ci siamo lasciati. Come per ogni dipendenza che si rispetti penso al fumo ero in attesa del momento in cui avrei sentito il desiderio di scrollare di nuovo, di visualizzare il quadratino rosso della notifica, di sapere se Franca aveva trovato il vestito per il matrimonio di Carla, di conoscere gli ultimi spostamenti di Gianni Morandi. E invece no, invece mai. Da più di un mese non sono più su Facebook e non ne ho mai sentito la mancanza. Quando mi sveglio accendo la radio, faccio colazione e guardo fuori dalla finestra magari leggendo le mail e i messaggi che ora gli amici mi scrivono più numerosi, in bagno leggo una rivista, in macchina guido e durante l aperitivo riscopro quanto sono belli gli occhi verdi del mio amico. A cena, seduta davanti a Maria e Silvia le trovo entrambe intente a scrollare mentre parlo. Glielo faccio notare, si scusano sono sincere e spero che presto possano tornare a guardarmi anche loro. Al cinema vedo tutto il film senza frugare mai nella pochette e poi la sera mi addormento leggendo un libro. Che belle le sere senza Facebook. Da più di un mese mi diverte riscoprire il piacere di telefonare o andare a trovare gli amici ogni volta che avrei dovuto scrivere loro un messaggio privato e mi emoziona ascoltare i racconti delle vacanze, immaginare spiagge e canoe, vagoni e zuppe di grilli, senza averli già visti fotografati sulle loro bacheche. C è il timore di perdere il contatto con il virale e le nuove mode, di mancare l inaugurazione del nuovo bar in centro, di dimenticare il compleanno di Giulio, di venire a conoscenza con 48 ore di ritardo della morte dell ultimo famoso. L ho vissuto, è successo, ma la soddisfazione di essere fuori da una dipendenza che mi stava rendendo una versione peggiore di me stessa è più forte dell emozione per l invito al party più ambito della stagione. Eppure qualcosa sento di averlo perso e non parlo solo della possibilità

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Specchi incantati - volume A
Narrativa