Specchi incantati - volume A

Brividi e misteri SPECCHI di CARTA La letteratura è uno strumento dalle infinite potenzialità: ci mostra il bello e il bene, ma è anche capace di evocare gli spaventosi abissi del male. Ma è veramente necessario? Perché indugiare su violenze tremende? Le emozioni della lettura non sono mai prive di scopo, perché indignazione e orrore possono anche trasformarsi in un appello al senso morale. Leggendo infatti emerge un profondo dilemma: da una parte gli orrendi crimini descritti suscitano odio e ripugnanza per il mostro che li ha perpetrati; dall altra, però, la sua infelice storia, l infanzia negata, lo sfruttamento e i soprusi da lui subiti muovono i lettori a compassione. dunque giusto condannarlo a morte? Perché la sua impiccagione, in fondo in fondo, ci disturba tanto quanto i suoi delitti? La nostra Costituzione, bilanciando esigenza di giustizia e rispetto della persona, respinge la pena di morte perché «le pene non possono consistere in trattamenti contrari al senso di umanità (art. 27). Il racconto solleva così problemi cruciali, spingendoci a ragionare su di essi, affinando la consapevolezza della loro dolorosa complessità. Edvard Munch, L ansia, 1894. GUIDA ALLA LETTURA Verità o immaginazione? Il racconto si apre e si chiude con una riflessione che il narratore svolge sul tema delle leggende metropolitane che nascono anonimamente nei grandi centri urbani e, come tutte le leggende, prendono l avvio da un avvenimento storico reale. Lo stesso protagonista della storia che egli si accinge a narrare ha un identità sfuggente: forse è solo il frutto dell immaginazione popolare, ma il dubbio sulla sua reale esistenza non alimenta il disincanto o la fredda incredulità. Si tratta, in fondo, di un effetto tipico dell horror: le macabre avventure di Sweeney Todd, come tutte le storie più paurose, sono troppo belle per non crederci (r. 183). Lo spavento esercita su chi legge un ambigua seduzione, perché le fantasie più terrificanti rivelano le più recondite paure, e aiutano ad affrontarle. Un mondo cupo e violento Non solo il protagonista, ma tutto il contesto in cui egli si muove è caratterizzato da violenza incontrollabile (r. 34). Come uno storico, l autore ricostruisce l atroce quotidianità dei bassifondi londinesi durante la Rivoluzione industriale, in uno scenario di degrado dove, ai fumi tossici e all inquinamento delle acque, si associano sfruttamento lavorativo e disperazione. soprattutto la barbarie sociale a essere messa in evidenza: la totale mancanza di diritti, che rende schiavi (r. 42) i lavoratori, costretti a turni massacranti per pochi soldi; l abuso di alcol che avvilisce soprattutto gli emarginati; l inaridimento morale, che trasforma la nascita di un bambino in un problema (r. 45) economico, di cui liberarsi il prima possibile. Su questo sfondo, il piccolo Sweeney subisce una disumana educazione alla crudeltà: precocemente orfano, impara dalle brutali guardie della Torre di Londra a torturare gli animali (r. 76), trascorre a causa di un piccolo furto l intera adolescenza nel più duro carcere della città e così, privato dell affetto, comincia a trovare piacere nella ferocia. Come in un romanzo di formazione alla rovescia, Sweeney Todd ottiene anche un lavoro e trova una compagna, ma nessun riscatto può correggere il suo crudele apprendistato: il ragazzo che è nato e cresciuto in un inferno è pronto a farsi mostro, diventando uno spietato serial killer. 231

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Narrativa