Specchi incantati - volume A

I generi UNIT 3 Il giallo e l horror 50 55 60 65 armi mortifere a portata di mano, PAROLA DI Mortifere Ci sono parole ma ho dato di piglio a17 una vanga che nascondono bene la usata dagli operai per riempire le loro origine o il loro significato. Non è il caso dell aggettivo casse, e l ho levata in alto, menanmortifero, il cui significato è che provoca, porta o è presagio di morte . In genere, le dola, con la lama di taglio, verso il parole che terminano in -fero (in latino -ferum volto odioso. Ma, in quel mentre, vuol dire che porta ) sono parole di origine antica o formate modernamente soprattutto la testa si è voltata, gli occhi mi si in ambito tecnico-scientifico o letterario e sono puntati addosso, quant erano hanno una struttura ben definita. L elemento anteposto a -fero è ciò che viene prodotto grandi, con il loro ardore di orribile o portato . Come in sonnifero (che provoca 18 basilisco. E quella vista mi ha pail sonno), fruttifero (che produce frutti), petrolifero (che produce o è ricco di petrolio), ralizzato, la vanga mi si è girata in frigorifero (che genera freddo ) e molte altre pugno e ha colpito di piatto, aprenparole sicuramente più innocue di mortifero. do null altro che uno squarcio sulla fronte. Poi l arnese mi è caduto di mano, e, come ho fatto per riafferrarlo, l orlo della lama si è impigliato in quello del coperchio che è ricaduto, nascondendo al mio sguardo quell orribile cosa. L ultima visione che ne ho avuto è stata del volto rigon o, macchiato di sangue, immobilizzato in un sorriso maligno che avrebbe fatto la sua gura19 nel peggiore degli inferni. Bram Stoker, Dracula, trad. di F. Saba Sardi, Mondadori, Milano 2007 17. ho dato di piglio a: ho afferrato. 18. con il loro ardore di orribile basilisco: con la loro intensità paralizzante. Il basilisco è COME CONTINUA un rettile leggendario, in grado di pietri care qualunque creatura con lo sguardo. 19. avrebbe fatto la sua gura: non avrebbe s gurato. Dracula decide di partire per Londra, in cerca di nuove vittime. Fra esse c è Lucy, la migliore amica di Mina, la danzata di Harker, che nel frattempo ha trovato rifugio in un convento, dove è in preda al delirio. Lucy, priva di forze, muore dopo una terribile agonia, ma si ripresenta in forma di vampiro. Il professor Van Helsing, esperto nei mali dell occulto, si incarica di risolvere la situazione. Il male co Dracula, braccato, è costretto a rientrare in Transilvania, dove ingaggia una lotta all ultimo sangue è proprio il caso di dirlo con i suoi nemici, decisi a estirpare a ogni costo il pericolo che rappresenta, armati di collane d aglio e croce ssi. SPECCHI di CARTA Questo brano di Dracula ci lascia in bocca un sapore strano: e non è quello del sangue. come se nel castello ci fossimo già stati, come se sapessimo in anticipo cosa avrebbe trovato Jonathan Harker una volta giunto alla vecchia cappella. Non c è da stupirsi. Probabilmente abbiamo già letto, visto o ascoltato una delle innumerevoli varianti di questa storia. Conosciamo già questo cupo castello 214 della Transilvania, circondato da boschi infestati da lupi, così come conosciamo il Paese dei Balocchi senza avere mai letto Pinocchio. Il Conte ci aspetta sornione nella sua confortevole bara, sazio e riposato. E noi ci accostiamo a lui per l ennesima volta, perché vedere il suo sorriso maligno è un esperienza bellissima e tremenda, alla quale non sappiamo rinunciare.

Specchi incantati - volume A
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Narrativa