Specchi incantati - volume A

Spettri, draghi e alieni SPECCHI di CARTA Sappiamo benissimo che orchi, elfi e stregoni esistono solo nell immaginazione, ma Tolkien riesce a vincere la nostra incredulità, rendendo reale il mondo fantastico da lui creato. Mettiti allora nei panni di Frodo, la creatura innocente e pacifica che ha avuto in sorte la custodia di un Anello dal potere corruttore e distruttivo. In piedi, di fronte allo Specchio di Galadriel, provi un misto di attrazione e perplessità. La presenza della bella dama, dalla chioma luminosa e regale, ti rassicura; ma insieme temi le tremende e antiche forze magiche che tu, piccolo hobbit, non puoi in nessun modo controllare. Che cosa ti mostrerà lo Specchio? L incertezza del futuro? O magari l esito del tuo folle tentativo di distruggere l Anello, che nel frattempo pesa sempre di più, come un macigno nero sul cuore? Sei preso da sentimenti contrastanti: alla disperazione si alterna la volontà di riuscire, a ogni costo, a compiere l impresa. Guardando la dolce fermezza della dama e gli astri luminosi che splendono nella sera, il petto si gonfia di speranza mentre ti sovviene un antica formula in quenya, la più nobile tra le lingue degli elfi: «Elen s la l menn omentielvo , Una stella brilla sull ora del nostro incontro . La missione continua: il Bene trionferà. GUIDA ALLA LETTURA Il paradiso degli elfi Galadriel conduce Frodo e Sam in una conca erbosa, al cui fondo giace il suo Specchio, un oggetto magico che mostra visioni utili a chi decida di guardarvi. I due hobbit protagonisti, dopo la scomparsa di Gandalf, si trovano disorientati e senza guida. Frodo e Sam seguono la dama «alta, bianca e splendente in un ambiente quasi paradisiaco: il rumore sommesso del ruscello d argento (r. 6) e il bianco fuoco (r. 4) dell astro serale comunicano un misterioso senso di pace. Due razze a confronto Una volta giunti allo Specchio, Galadriel illustra a Frodo e a Sam il proprio potere grazie a un discorso da cui emerge un contegno regale: infatti, la dama usa un linguaggio enigmatico e solenne, simile a una filastrocca e reso ancora più alto dalle inversioni sintattiche (Molte cose comando allo Specchio di rivelare [...]. Ma quali fra queste egli stia vedendo, nemmeno il più saggio può sapere, rr. 15-21). Nella sequenza si coglie il contrasto tra lei e i due hobbit: la prima è una nobile dotata di vasti e antichi poteri magici, come quello di scrutare dentro l animo dei suoi interlocutori; i secondi sono i tipici esponenti di una razza amante di una vita tranquilla e appartata, lontana dai grandi travagli del mondo. La visione di Sam Lo Specchio di Galadriel non funziona a comando, ma decide spontaneamente se assecondare chi lo usa, mostrandogli ciò che desidera, oppure proporre qualcosa di sua iniziativa, muovendosi tra spazio, tempo, realtà e finzione. Come molti altri oggetti magici del mondo di Tolkien tra cui per esempio lo stesso Anello esso possiede un anima propria. La forza magica non è uno strumento passivo, ma produce un influsso che spesso si ritorce contro chi la utilizza: il confine tra il dominare la magia e l esserne dominati è difficile da individuare. Quando Sam scruta la superficie argentea, sullo Specchio appaiono immagini confuse che anticipano le prove che lo attendono nel viaggio. Poco dopo, la visione si fa più chiara: la ridente e tranquilla Contea il paese degli Hobbit è sconvolta e deturpata dalla violenza del progresso e dall avvio di imprecisate attività industriali (Una quantità di gente lavorava con alacrità. Accanto si innalzava un imponente ciminiera rossa, rr. 55-56). Il turbamento che coglie Sam non è casuale. Gli hobbit anelano infatti a un esistenza incontaminata, a contatto con la natura: l irruzione nel loro mondo della modernità e dei suoi feticci legati al commercio e al profitto li terrorizza. 137

Specchi incantati - volume A
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Narrativa