Specchi incantati - volume A

Spettri, draghi e alieni SPECCHI di CARTA La tradizione scientifica e la razionalità occidentale ci insegnano che, quando i nostri sensi percepiscono qualcosa, questo qualcosa esiste veramente. La realtà, per il nostro comune sentire, è qualcosa che vediamo, o che udiamo, che comunque possiamo misurare, pesare, quantificare. Per questo, attraverso le nostre percezioni, siamo certi di entrare in contatto con un mondo materiale, tangibile, concreto, che ci circonda e di cui siamo parte: la penna che ho in mano, l amico con cui parlo, il gatto che accarezzo... sono tutti indiscutibilmente veri. Ma davvero dobbiamo limitarci, senza dubitare, a ciò che i nostri occhi vedono e i nostri strumenti registrano? La letteratura è in grado di mettere in discussione le certezze più consolidate. Come scopre il protagonista di questo racconto, anche il soprannaturale può essere un esperienza quotidiana. Che cosa infatti possiamo definire come reale? Esistono altre dimensioni oltre a quelle che conosciamo? La narrazione ci pone quesiti perturbanti. E, terminata la lettura, sentiamo salire dentro di noi il fremito del dubbio. GUIDA ALLA LETTURA Un isola misteriosa Il testo si apre con la descrizione di un luogo geografico ben preciso: le isole Azzorre, un arcipelago nel mezzo dell Oceano Atlantico, caratterizzate da paesaggi mozzafiato e natura incontaminata. In particolare siamo sull isola vulcanica di Pico, disseminata di piccoli borghi di pescatori e artigiani. In questo posto, suggestivo ma del tutto reale, si muove il protagonista: attraverso le sue parole, però, abbiamo l impressione di trovarci in un ambiente immaginario, un isola remota nel tempo e nello spazio, immersa in un atmosfera irreale e teatro di fenomeni inaspettati, dove appaiono colossali bovini (r. 5) simili a idoli di antichissime divinità (rr. 5-6). Che cosa succede davvero? Che luogo è mai questo? Dettagli inquietanti Alla descrizione dell isola segue il racconto della vicenda vera e propria: scendendo dal vulcano (r. 7) l uomo sbaglia strada e il suo errore lo conduce a un villaggio remoto. L isolamento e la magia della località lo colpiscono: la romantica bellezza della posizione (rr. 12-13), da cui si può vedere il mare sferzare gli aguzzi scogli lavici, e l aria di abbandono (r. 12) delle case cadenti (r. 11) e spopolate gli trasmettono la sensazione di una meravigliosa solitudine (r. 17). Colto dal desiderio di affittare un abitazione in quel contesto affascinante, si addentra tra le abitazioni, alla ricerca di qualcuno che gli dia qualche informazione: niente, però, indica la presenza di anima viva. D un tratto però, annunciato da un inatteso fruscio (r. 22), ecco comparire uno strano individuo, abitante di una casa cadente e polverosa. I vetri (r. 37) sono rotti; l intonaco (r. 38) cade a pezzi; i mobili (r. 42) sono sfondati e la stanza è ingombra di cianfrusaglie: com è possibile che qualcuno viva lì? E perché nessun altro compare? Come spesso succede nei racconti fantastici, i dettagli realistici comunicano un senso di stranezza e di disagio che ci spinge a proseguire la lettura. Dialoghi e rivelazioni Il racconto si conclude con due diversi dialoghi. Nel primo, il protagonista conversa con il signor Neves, che lo accoglie tra le proprie mura domestiche prima di ammutolirsi improvvisamente: gli chiede se è a conoscenza di qualche casa da affittare, ma l interlocutore, apparentemente reticente, accenna solo a un amico, di cui ricorda con fatica il nome, e a un tale Freitas, proprietario di un emporio. Il dialogo finale, rapido e concitato, fa precipitare gli eventi, portando repentinamente al colpo di scena finale. D altra parte succede spesso, nei racconti fantastici, che una rivelazione sorprendente cambi completamente il senso dei dettagli narrativi precedenti, che appaiono, a cose fatte, sotto una luce diversa. Perché Neives era in grado di scivolare come cosa liquida (r. 34) all interno del portone? E quale specie di lontananza può tenere distante 129

Specchi incantati - volume A
Specchi incantati - volume A
Narrativa