2. LE FORME DEL VERBO

2 | LE FORME DEL VERBO

Scopri la grammatica!

Leggi la seguente definizione e rispondi alla domanda.

Il verbo, così come il nome, l’aggettivo, l’articolo e il pronome, è una parte variabile del discorso.

  • Che cosa varia del verbo?

       Radice e desinenza

Prendiamo un verbo qualsiasi, per esempio cantare. Pensiamo a forme diverse di questo verbo, per esempio canti, canterei, cantando, cantato ecc. In ciascuna forma è possibile riconoscere una parte della parola sempre uguale, che consente di capire di quale verbo si tratta, e una parte che cambia. La parte che non cambia mai è la prima: nel caso di cantare è cant-. Questa prima parte invariabile, che esprime il significato di base del verbo, è detta radice.

L’ultima parte della parola, variabile, è detta invece desinenza. Nel caso dei nostri esempi sono desinenze -i (canti), -rei (canterei), -ndo (cantando), -to (cantato). Tra la radice e la desinenza può trovarsi una vocale, come in cant-a-ndo. Questa vocale è detta vocale tematica. Per comodità, d’ora in poi evidenzieremo insieme alla desinenza anche la vocale tematica.

Dalla desinenza si ricavano informazioni sulla persona, sul numero, sul tempo, sul modo e sulla forma dei verbi.
      La persona e il numero
La desinenza verbale ci fa capire qual è la persona soggetto dell’azione espressa dal verbo, anche quando il soggetto è sottinteso: per esempio cantiamo è chiarissimo anche senza la presenza del pronome personale noi.

Le persone sono sei, tre singolari e tre plurali:


singolare

plurale

1a (io)

Cant-o

1a (noi)

Cant-iamo

2a (tu)

Cant-i

2a (voi)

Cant-ate

3a (lui, lei, egli, esso, essa)

Cant-a

3a (loro, essi, esse)

Cant-ano

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      Il tempo
Dalla desinenza verbale capiamo se l’azione espressa dal verbo avviene nel passato (cant-avo), nel presente (cant-o) o nel futuro (cant-erò).

      Il modo

La desinenza indica anche in che modo chi parla o chi scrive vuole presentare l’azione espressa dal verbo: ad esempio possiamo distinguere un’azione certa (cant-oda una eventuale, possibile (cant-erei).

      La forma attiva o passiva
La desinenza collabora insieme ad altri elementi per darci informazioni sulla forma (o diatesi) attiva o passiva del verbo.
Quando la forma è attiva il soggetto compie l’azione:
Il comandante guidava l’astronave.

Quando la forma è passiva il soggetto subisce l’azione:
L’astronave era guidata dal comandante.

       Le coniugazioni

I verbi si distinguono in tre diverse coniugazioni, in base alla desinenza dell’infinito presente:
  • alla prima coniugazione appartengono i verbi con l’infinito che termina in -are, come amare, cantare, giocare;
  • alla seconda coniugazione appartengono i verbi con l’infinito che termina in -ere, come leggere, perdere, vedere;
  • alla terza coniugazione appartengono i verbi con l’infinito che termina in -ire, come aprire, partire, sentire.

Oltre alle tre coniugazioni principali, vanno ricordate due coniugazioni speciali, dette coniugazioni proprie, una per il verbo essere, l’altra per il verbo avere.

Le coniugazioni sono schemi di desinenze. Anche se i verbi sono diversi, le desinenze seguono tutte lo stesso schema all’interno della stessa coniugazione. [ Le tabelle delle coniugazioni verbali sono alle pp. 110-117]
      Le forme irregolari
Mentre quasi tutti i verbi della prima coniugazione sono perfettamente regolari, cioè non presentano alcun cambiamento della radice, molti verbi della seconda e della terza coniugazione hanno forme irregolari, soprattutto nel presente indicativo. Fortunatamente, sono spesso verbi molto comuni, come andare, cogliere, ferire, uscire, che usiamo quotidianamente senza commettere errori. [ L’elenco dei verbi irregolari è a p. 107]

Verso l'analisiGRAMMATICALE
Quando analizzi un verbo, devi individuarne l’infinito, poi il modo, il tempo, la forma (attiva o passiva), la persona e il numero. Per esempio, se la forma verbale da analizzare è andò, dovrai scrivere:
Voce del verbo andare, modo indicativo, tempo passato remoto, attivo, 3a persona singolare.
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La pecora NERA 
DESINENZE SPECIALI
Alcuni verbi della terza coniugazione (come finire, capire, obbedire, spedire) si coniugano in modo particolare: in alcune persone presentano l’elemento -isc- tra la radice e la desinenza. Questo elemento prende il nome di infisso (cioè “che sta in mezzo alla parola”).
Prendiamo per esempio il verbo finire: in quali persone si trova l’infisso -isc-? Nelle prime tre persone singolari e nella 3a plurale del presente indicativo: finisco, finiscifinisce, finiscono; nell’imperativo, 2a persona singolare: finisci; nelle prime tre persone e nella 3a plurale del congiuntivo: finisca, finiscano.

Fissa i concetti

Il verbo è una parte variabile del discorso. La prima parte è invariabile e si chiama radice. La seconda parte è variabile e si chiama desinenza.
Dalla desinenza si ricavano informazioni sulla persona e sul numero, sul tempo, sul modo e sulla forma dei verbi.
I verbi si distinguono in tre coniugazioni in base alla desinenza.

In pratica

                      1  Collega le persone della prima colonna alle voci verbali corrispondenti della seconda.

1. Il vento
2. Io e Andrea
3. Io
4. La poltrona
5. I tuoi cani
6. Tu
7. Voi
         
a. ridiamo
b. è comoda
c. abbaiano
d. soffia
e. leggo
f. uscite
g. non studi

                      2  Cerchia le forme verbali presenti nel seguente brano.


Dorothy viveva nel mezzo delle grandi praterie del Kansas con lo zio Henry, che faceva l’agricoltore, e la zia Em, sua moglie. Abitavano in una casa piccina piccina, perché il legname per costruirla aveva dovuto essere trasportato su un carro per molte miglia. C’erano quattro pareti, un pavimento e un tetto, una sola stanza in tutto, che conteneva un fornello da cucina dall’aria arrugginita, una credenza per i piatti, un tavolo, tre o quattro sedie e i letti. Lo zio Henry e la zia Em avevano un lettone in un angolo e Dorothy un lettino in un altro angolo.
Non c’erano nemmeno un solaio o una cantina, ma solo una piccola buca scavata nella terra chiamata “la cantina del ciclone”, dove la famiglia poteva rifugiarsi nel caso si fosse alzata una grossa tromba d’aria.
(F.L. Baum, Il meraviglioso Mago di Oz, 1944)
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                      3  Riporta nella tabella le voci verbali evidenziate nel brano, indicane l’infinito e scrivi a quale coniugazione appartengono.


I GIOCHI OLIMPICI
La cronologia dei Giochi olimpici inizia con l’anno 776 a.C. anche se la loro origine è probabilmente più antica. Inizialmente, si disputavano solo diversi tipi di corse podistiche alle quali si aggiunsero poi pentathlon, pugilato, corse con i cavalli, quelle armate, quelle con i carri e il pancrazio (unione di pugilato e lotta). Alle gare non erano ammessi stranieri, schiavi e persone disonorate. Le donne, alle quali era vietato persino assistere alle gare (almeno fino al 396 a.C.), organizzavano ad Argo, sin dal VI secolo a.C., propri Giochi, detti erei perché dedicati a Era. I Giochi olimpici raggiunsero l’apice verso la fine del V secolo a.C. e proseguirono per tutta l’epoca romana, fino al 393 d.C., quando furono vietati dall’imperatore romano cristianizzato Teodosio I perché ritenuti uno spettacolo pagano.
(treccani.it)

VOCE VERBALE INFINITO CONIUGAZIONE
     
     
     
     
     
     
     
     
     
     
     
     
     
     

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                      4  Individua i verbi all’infinito nella ricetta e inseriscili negli insiemi sottostanti.


MUFFIN
Procedimento
In una ciotola lavorare bene a crema le uova intere con lo zucchero, fino a ottenere un composto bianco e spumoso. Dopodiché aggiungere il burro ammorbidito precedentemente nel microonde, la farina, il latte e per ultimo il lievito.
Amalgamare bene gli ingredienti e distribuire l’impasto negli appositi pirottini per muffin riempiendoli per i 3/4.
Cuocere i muffin in forno a 180° per 30-35 minuti.
Come variante, prima di infornarli, potete farcirli con un cucchiaino di marmellata fatta cadere al centro, o di crema alle nocciole, o scaglie di cioccolato. In ogni caso saranno ottimi!
(Adattato da ricettealvolo.it)

PRIMA
CONIUGAZIONE
SECONDA 
CONIUGAZIONE
TERZA
CONIUGAZIONE
.......................................
.......................................
.......................................
.......................................
.......................................
.......................................
.......................................
.......................................
.......................................
.......................................
.......................................
.......................................
.......................................
.......................................
.......................................

                      5  Dove è possibile, scrivi a fianco di ogni voce verbale il pronome personale adeguato. Ricorda di osservare le desinenze!

1. ( ......... ) lavorammo 2. ( ......... ) venduto 3. ( ......... ) chiamerete 4. ( ......... ) salutare 5. ( ......... ) partissi 6. ( ......... ) vendessi 7. ( ......... ) lavorerebbero 8. ( ......... ) venderà 9. ( ......... ) partire 10. ( ......... ) saluterebbe 11. ( ......... ) dormì 12. ( ......... ) salutando 13. ( ......... ) dormite 14. ( ......... ) chiamavano 15. ( ......... ) lavoriamo 16. ( ......... ) partirei 17. ( ......... ) chiamassi 18. ( ......... ) salutate 19. ( ......... ) dormiamo 20. ( ......... ) partiresti

                      6  Trasforma le voci verbali dal singolare nella corrispondente voce plurale e viceversa.

1. tu ricorderesti → ........................
2. voi partite → ........................
3. io uscirei → ........................
4. voi vendevate → ........................
5. noi nuotammo → ........................
6. lui legge → ........................
7. loro soffriranno → ........................
8. noi attraversiamo → ........................
 >> pagina 13 

                      7  Scrivi tra parentesi la coniugazione di appartenenza della voce verbale che si trova prima delle parentesi.


LA GUERRA DEGLI ELFI
Pyrgus Malvae è nei guai... grossi guai. Suo padre, imperatore del Regno degli Elfi, ce l’ha con lui perché è scappato ( ..... ) di casa. Lord Rodilegno vuole ( ..... ) la sua testa perché gli ha rubato ( ..... ) una fenice. Bombix e Sulfureo, proprietari di una sinistra fabbrica di colla, vogliono sacrificarlo ( ..... ) a Beleth, principe demone che sta mobilitando ( ..... ) le sue armate ed è disposto a tutto pur di sconfiggere ( ..... ) il Regno degli Elfi. Insomma, per il giovane principe è meglio cambiare ( ..... ) aria! Così Pyrgus parte ( ..... ) per il Mondo Analogo – che poi sarebbe il nostro - e finisce ( ..... ) nel giardino del vecchio Fogarty, un eccentrico scienziato. Là Henry, adolescente in crisi, lo salva ( ..... ) dalle fauci di un gatto, per scoprire ( ..... ) con infinita sorpresa che quella creaturina alata non è una farfalla qualsiasi.
(Adattato da H. Brennan, La guerra degli Elfi, 2004)

                      8  Individua i verbi nel testo, scrivili nella tabella e completala con tutti i dati richiesti. L’esercizio è avviato.


Figlio del re Filippo II, fondatore della potenza macedone, Alessandro nacque a Pella nel 356 a.C. e ricevette un’accurata educazione. Della sua istruzione fisica, politica e militare si incaricò personalmente il padre, che intendeva prepararlo a divenire un sovrano avveduto e capace. Quanto a quella intellettuale, il principe fu educato dal grande filosofo greco Aristotele. Tra le sue letture prediligeva l’Iliade e l’Odissea, i poemi omerici nei quali si esaltavano i valori della forza militare di Ettore e di Achille e l’astuzia di Ulisse.
(Adattato da treccani.it)

VOCE VERBALE INFINITO CONIUGAZIONE
 nacque nascere  2a 
     
     
     
     
     
     
     
     

La Grammatica Treccani - volume A
La Grammatica Treccani - volume A
Morfologia, sintassi, lessico, fonologia, ortografia