Scopri la grammatica!
Osserva l’insieme e poi rispondi alle domande.
- Le parole nell’insieme hanno tutte una forma e un significato diverso. Nonostante ciò, sapresti dividerle in due gruppi? In base a che cosa?
Osserva l’insieme e poi rispondi alle domande.
I due gruppi di parole hanno in comune le radici bors- (che contiene il significato “sacca di varia forma e grandezza”) e giorn- (“periodo di luce tra l’alba e il tramonto”). Oltre alle radici e alle desinenze, in molte parole riconosciamo gli affissi: ogni affisso aggiunto modifica un po’ la forma e il significato della parola primitiva, formando nuove parole.
Il processo di aggiunta di affissi si chiama derivazione. Le parole derivate possono essere di vari tipi:
La derivazione opera gradualmente, come la costruzione di una catena: la radice forma una parola primitiva (che chiameremo anche parola base o base); a questa parola, privata della desinenza, si aggiunge un affisso alla volta, come si aggiunge un anello per formare una catena. Per esempio:
Ogni volta che si aggiunge un affisso si crea una parola nuova, quindi si aggiunge anche la desinenza tipica della parola formata. Per aggiungere un altro suffisso si toglie la desinenza e si aggancia il nuovo morfema alla parte rimanente. Nel caso dei verbi, la parte che si toglie per aggiungere un suffisso è -re:
▶ calza(re)- → calza-tura
▶ sveni(re)- → sveni-mento
La vocale finale che rimane dopo aver tolto -re può subire qualche cambiamento:
▶ dormiglia(re) → dormigli(a)-one → dormiglione
▶ corre(re) → corri-dore
Proviamo a distinguere la parola base dagli affissi all’interno degli esempi che hai letto:
▶ loc(o)-ale
▶ ad-trezzo
Che parole sarebbero loco o trezzo? Dal momento che non esistono in italiano, da dove vengono queste parole?
▶ Loco
è un adattamento del nome latino locum “luogo”.
▶ Trezzo
non esiste affatto, ma la parola attrezzo proviene dal francese antico atraits “attrezzi”.
Le parole come locale e attrezzo e migliaia di altre non hanno una parola base in italiano, perché derivano nella loro forma completa da altre lingue, prime fra tutte la “madre” dell’italiano, il latino, e la “sorella” dell’italiano, il francese (raramente lo spagnolo e l’inglese). Quando l’italiano ha preso queste parole, esse erano già unite ad affissi nella lingua di provenienza (perché anche il latino e il francese hanno gli affissi per formare nuove parole). A quel punto, queste parole si sono adattate all’italiano, ma al loro interno sono rimaste estranee.
Queste parole, pertanto, non sono derivate, ma sono primitive, perché quando sono entrate in italiano avevano già una forma completa. Anche se non si può ricavarne la parola base (perché non esiste in italiano), è spesso possibile riconoscere gli affissi, perché gli affissi del latino e del francese sono uguali o molto simili a quelli dell’italiano.
Togliendo gli affissi, quindi, se la parte rimanente è una parola esistente in italiano avremo un derivato, altrimenti considereremo tutta la parola primitiva. Per riconoscere una parola primitiva dovrai prestare molta attenzione ed eventualmente ricorrere al vocabolario.
LO SAPEVI?
Il vocabolario ti fornisce non soltanto il significato, ma anche tutte le informazioni sulla morfologia e sull’origine delle parole. L’origine della parola è riportata tra parentesi quadre subito dopo la parola stessa e le informazioni morfologiche di base. Ecco un esempio (dal vocabolario Treccani online).
Come vedi nella definizione (in particolare nella parte tra parentesi quadre), la parola benedizione non è derivata dal verbo italiano benedire con il suffisso -zione, ma è entrata in italiano dal latino già in questa forma ed è pertanto una parola primitiva.
I suffissi possono formare parole che corrispondono a parti del discorso diverse da quella della parola di partenza. A seconda della parte del discorso subito precedente nella catena della derivazione, possiamo avere parole derivate da nomi, da verbi, da aggettivi. Per esempio:
▶ ardi(re)- + -mento = ardimento (nome derivato da un verbo)
▶ ardiment(o)- + -oso = ardimentoso (aggettivo derivato da un nome)
Giornale, come ardimentoso, è un aggettivo derivato da un nome (giorno) grazie al suffisso -ale. Questo suffisso trasforma, quindi, i nomi in aggettivi.
La seguente tabella raggruppa i suffissi derivativi più comuni in italiano a seconda della parte del discorso a cui si agganciano preferibilmente o esclusivamente (V = verbo; N = nome; A = aggettivo) e della parte del discorso che formano (V = verbo; N = nome; A = aggettivo; AVV = avverbio). Non ci sono suffissi che si agganciano ad avverbi. È indicato anche il significato dei suffissi, anche se si tratta di un significato molto vago (per altre informazioni sulla derivazione e sui suffissi → pp. 153-155).
Suffisso |
Parte del discorso di partenza |
Parte del discorso formata |
Significato |
Esempi |
-ata |
V |
N |
“atto di V” |
|
-mento |
V |
N |
“conseguenza di V” |
|
-zione |
V |
N |
“processo legato a V” |
|
-tore / -dore |
V |
N |
“professione” |
|
-in- |
V |
N |
“professione” |
|
-bile |
V |
A |
“possibilità” |
|
-evole |
V |
A |
“possibilità” |
|
-ai- |
N |
N |
“professione” |
|
-ata |
N |
N |
“colpo dato con N” |
|
“quantità raccolta con N” |
|
|||
“nome collettivo” |
|
|||
-eria |
N |
N |
“attività commerciale” |
|
“nome collettivo” |
|
|||
-ier- |
N |
N |
“professione” |
|
-ista |
N |
N (A) |
“che pratica N” |
|
-evole |
N |
A |
“che realizza N” |
|
-os- |
N |
A |
“modo di essere N” |
|
-ale |
N |
A |
“qualità relativa a N” |
|
-are |
N |
V |
“azione legata a N” |
|
-ire |
N |
V |
“azione legata a N” |
|
-izzare |
N |
V |
“mettere in pratica N” |
|
-ismo |
A (N) |
N |
“qualità astratta di A” |
|
-ità |
A |
N |
“qualità astratta di A” |
|
-izzare |
A |
V |
“far diventare un oggetto A” |
|
-mente |
A |
AVV |
“in modo A” |
|
L’avverbio lentamente deriva dall’aggettivo lento con il suffisso -mente. Ma come mai prima del suffisso c’è una a (lent-a-mente)? Il suffisso -mente era in latino un nome femminile singolare che significa “con la mente’. Per questo motivo l’aggettivo lento concorda ancora oggi al femminile con il nome mente. Il significato degli avverbi in -mente, quindi, è “con mente A”, ovvero “in modo A”.
Anche gli aggettivi che finiscono in -e concordano con mente: concordemente (concorde-mente “con mente concorde” → “in modo concorde’), brevemente, finemente, fortemente, urgentemente.
Questi aggettivi perdono la -e davanti a -mente se finiscono in -le o -re: facilmente (da facile), debolmente, agilmente, militarmente ecc.
Le parole del secondo gruppo sono formate con un tipo speciale di derivazione, che si chiama alterazione. L’alterazione è un tipo speciale di derivazione per mezzo di suffissi. Queste parole sono, quindi, derivate alterate, o anche soltanto alterate.
Le parole alterate:
La seguente tabella raggruppa i suffissi alterativi più comuni in italiano per i nomi, gli aggettivi e gli avverbi (per i suffissi alterativi di nomi e aggettivi vedi anche → pp. 153-155 e → pp. 247-248).
Tipo di alterato |
Sfumatura di significato |
Suffissi |
Esempi |
diminutivo |
rimpicciolimento, riduzione |
-ell- |
|
-ett- |
|
||
-icin- |
|
||
-in- |
|
||
-ott- |
|
||
vezzeggiativo |
ingentilimento |
-ell- |
|
-ucci- |
|
||
accrescitivo |
ingrandimento |
-on- |
|
peggiorativo o dispregiativo |
peggioramento della qualità |
-acci- |
|
-astr- |
|
||
-ucol- |
|
La seguente tabella riguarda i più comuni suffissi tipici dei soli aggettivi. Sono tutti di tipo vezzeggiativo e servono ad attenuare il significato dell’aggettivo da cui derivano.
Suffissi |
Esempi |
-icci- |
|
-ign- |
|
-ognol- |
|
-occi- |
|
Il suffisso -icci- si aggiunge spesso:
Infine, questi sono i suffissi più comuni tipici dei soli verbi. Aggiungono tutti al significato del verbo da cui derivano una sfumatura aspettuale di tipo continuato (saltellare = “saltare più volte’):
Suffissi |
Esempi |
-ellare |
|
-erellare |
|
-ettare |
|
-acchiare |
|
-icchiare |
|
I suffissi -acchiare e -icchiare possono contenere anche una sfumatura dispregiativa:
▶ Smettila di ridacchiare alle mie spalle.
Un altro tipo di derivazione, che riguarda i verbi, si chiama parasintesi e prevede che uno o più prefissi e il suffisso, ovvero la desinenza verbale, siano aggiunti contemporaneamente. I verbi così formati si chiamano verbi parasintetici.
I verbi parasintetici appartengono alla prima o alla terza coniugazione e derivano da:
Come puoi notare, nei verbi parasintetici se togliamo uno dei due affissi otteniamo parole non esistenti (rimpicciolo, picciolire).
Un altro tipo particolare di suffissazione, che coinvolge ancora i verbi, è quella che prevede non l’aggiunta, ma l’eliminazione del suffisso o desinenza verbale.
I nomi come arrivo, incontro, ricerca, traghetto, rettifica, utilizzo, bonifica, appiglio, delibera, modifica derivano dai verbi corrispondenti attraverso l’eliminazione di tutta le desinenza verbale, compresa la vocale, e la semplice aggiunta della desinenza del nome: rettific(are) → rettific-a, incontr(are) → incontr-o.
I nomi formati attraverso l’eliminazione della desinenza di un verbo si chiamano derivati a suffisso zero. Alcuni di questi nomi hanno una variante che finisce in -zione, più adatta ai contesti formali: rettificazione, utilizzazione, bonificazione, deliberazione, modificazione.
Probabilmente per descrivere l’opera di Rodin hai usato pensoso (del resto, il titolo della scultura è proprio Le Penseur, “il pensatore’), un aggettivo suffissato che deriva da
un verbo (pens(are)- + -oso). Ma anche raccolto o ripiegato su sé stesso. Così facendo, hai usato aggettivi (e participi passati) prefissati. I prefissi servono, come i suffissi, per formare nuove parole derivate.
Come i suffissi, possono sommarsi, ma sempre uno alla volta (incentivo -> incentiv(o)-are -> dis-incentivare); diversamente dai suffissi, però, si aggiungono prima della parola base.
I prefissi non provocano mai il cambiamento della parte del discorso corrispondente alla parola base.
Molti prefissi sono in realtà preposizioni e avverbi uniti ad altre parole:
▶ in- + -trovabile introvabile
▶ sopra- + -elevare sopraelevare
I prefissi che terminano in consonante subiscono cambiamenti per facilitare la pronuncia. In particolare:
Alcuni prefissi si somigliano nella forma e nel significato, anche se hanno origini diverse:
Nella tabella sono raccolti i prefissi più comuni con i loro diversi significati:
Prefisso |
Significato |
Esempi |
a- |
“senza” |
|
ad- |
“verso” |
|
ante- |
“prima” |
|
anti- |
“prima” |
|
“contro” |
|
|
con- |
“unione” |
|
contra- |
“contro” |
|
contro- |
“contro” |
|
de- |
“senza” |
|
dis- |
“senza” |
|
in- |
“dentro” |
|
“negazione” |
|
|
inter- |
“in mezzo” |
|
intra- |
“dentro” |
|
pre- |
“prima” |
|
re- |
“ripetutamente, nuovamente” |
|
s- |
“senza” |
|
“intensamente” |
|
|
sopra- |
“sopra” |
|
super- |
“sopra, oltre” |
|
tra- / tras- / trans- |
“oltre” |
|
1 Elimina le parole derivate che non appartengono alla stessa base. Se hai dubbi, consulta il vocabolario.
1. imboccare – sboccato – boccuccia – boccaccesco – boccheggiare
2. sbollire – bollitore – bollore – bollino – bollita
3. comico – camiciaio – camiciotto – scamiciato – camicetta
2 Sottolinea nell’elenco le parole derivate che non esistono.
appiccicaticcio • brizzolatura • cafonaggine • caffettiera • emissario • fumettista • rosicchiamento • sostegnevolezza • rotaia • zuccone • yogurteria • spadaccineria • voracemente • utilitaria • unicità • vermiglianza • tuffata • ricaricare • polmonare • appallottolaggio • qualificazione • amaretto
3 Sottolinea nel testo della canzone tutte le parole derivate, riportale nel quaderno e scrivi la parola base di ciascuna di esse.
Capisci i sentimenti quando te li fanno a pezzi
È bello rimettere insieme i pezzi
Vedere che alla fine stanno in piedi anche da soli
È bello stare insieme, saper stare da soli
È bello essere il primo, bello andare lontano
Stamattina col sole era bella anche Milano
E tu che abbassi gli occhi quando dico che sei sempre più bella
Oggi sai che voglio fare
Fare come quando piove e io mi scordo l’ombrello
Ma fuori com’è?
(Adattato da Coez, È sempre bello, 2019)
4 Leggi la striscia e trova l’unica parola derivata. Se hai dubbi, usa il vocabolario.
5 Con l’aiuto del vocabolario, inserisci correttamente le parole primitive nella tabella in base alla lingua dalla quale derivano.
algebra • biglietto • birra • regalo • risorsa • stambecco
Arabo |
Spagnolo |
Francese |
Tedesco |
6 Inserisci i suffissi adatti in base alle richieste per creare delle parole derivate.
1. lontano (sostantivo singolare) → ........................................................................
2. cadere (sostantivo singolare) → ........................................................................
3. credibile (sostantivo singolare) → ........................................................................
4. tasca (aggettivo femminile plurale) → ........................................................................
5. celere (avverbio) → ........................................................................
6. cambiare (sostantivo singolare) → ........................................................................
7. pagare (sostantivo plurale) → ........................................................................
8. gatto (avverbio) → ........................................................................
7 Scegli la parola derivata con il suffisso adatto, o l’unica possibile, in base al contesto.
1. Luigi è una persona amichevole / amicale: anche se non lo conosco bene, mi fa sentire a mio agio. 2. Anna è una persona che si comporta in modo disinteressante / disinteressato, infatti non pensa mai al proprio tornaconto. 3. Dobbiamo comprare un materasso gonfievole / gonfiabile per quando verrà a trovarmi mia sorella da Varese. 4. Il compito che mi hai affidato è gravoso / gravabile, ma mi impegnerò per portarlo a termine. 5. Mio padre fa il giornalista / giornalaio: nel nostro quartiere tutti comprano da lui i quotidiani. 6. Questa torta è stucchevole / stuccata, con troppa cioccolata e troppo zucchero. 7. Questo film è l’adattamento / l’adattazione del romanzo di Orwell. 8. Bisogna sempre promuovere campagne di sensibilizzazione / sensibilità contro il cyberbullismo.
8 Crea i derivati in base alle richieste.
1. conquistare → suffisso che indica “professione”: ............................................................
2. allevare → da verbo a nome: ............................................................
3. musica → suffisso che indica “persona che svolge N”: ............................................................
4. coraggioso → da aggettivo ad avverbio: ............................................................
5. cambiare → da verbo a nome: ............................................................
6. velocità → suffisso che indica “fare N”: ............................................................
7. ambiente → da nome ad aggettivo: ............................................................
8. andare → da verbo a nome: ............................................................
9 Scrivi nel quaderno almeno cinque derivati per ognuno dei seguenti suffissi. Controlla nel vocabolario per evitare di scrivere parole primitive derivate dal latino o da lingue neolatine.
-anza • -evole • -mento
10 Per ogni gruppo di parole in altre lingue, sottolineate il suffisso derivativo in comune, poi cercate di capire quale significato aggiunge alla radice e trovatene almeno uno che svolga la stessa funzione in italiano.
1. Inglese: lawyer – waiter – teacher – writer
• Significato dell’affisso in inglese:
..............................................................................................................................................................................................
• Corrispettivo morfema (o corrispettivi morfemi) in italiano:
..............................................................................................................................................................................................
• Parola/e con il morfema italiano corrispondente:
..............................................................................................................................................................................................
2. Francese: alimentation – mondialisation – fixation – déforestation
• Significato dell’affisso in francese:
..............................................................................................................................................................................................
• Corrispettivo morfema (o corrispettivi morfemi) in italiano:
..............................................................................................................................................................................................
• Parola/e con il morfema italiano corrispondente:
..............................................................................................................................................................................................
3. Spagnolo: ironizar – electrizar – simpatizar – agilizar
• Significato dell’affisso in spagnolo:
..............................................................................................................................................................................................
• Corrispettivo morfema (o corrispettivi morfemi) in italiano:
..............................................................................................................................................................................................
• Parola/e con il morfema italiano corrispondente:
..............................................................................................................................................................................................
11 Ricava l’aggettivo o il nome base dai verbi parasintetici della tabella e viceversa.
Aggettivo / Nome |
Verbo parasintetico |
dolce |
|
disboscare | |
giallo |
|
affaccendarsi | |
lungo |
|
addomesticare | |
bello |
12 Leggi il testo e poi rispondi nel quaderno alle domande.
Il ritratto di Monna Lisa del Giocondo, meglio noto come la Gioconda, è in assoluto l’opera di Leonardo più celebre in tutto il mondo. Noto è soprattutto il suo sorriso enigmatico, che ha fatto scrivere fiumi di parole, suggerendo mille interpretazioni. Ma chi era veramente la Gioconda? L’identità della figura ritratta nel dipinto non è certa. Che si tratti di Monna Lisa Gherardini, una cortigiana proveniente dalla piccola nobiltà rurale, o che sia la benestante signora fiorentina, Monna Lisa del Giocondo, da cui deriva l’altro nome con cui è conosciuto il ritratto, sono tutte ipotesi. Le analisi ai raggi X, a cui è stato sottoposto il dipinto nel corso dei suoi restauri, mostrano che ci sono tre versioni nascoste sotto quella attuale. L’opera è infatti frutto di una lunga elaborazione: l’artista l’ha ritoccata più volte. Dal punto di vista pittorico la figura è quasi priva di contorni, grazie al sapiente uso della tecnica dello sfumato. Il pittore passa con gradualità da un tono all’altro, creando un’immagine mutevole, che suggerisce diverse direzioni: una del corpo, una delle braccia e un’altra del viso.
(Adattato da treccani.it)
1. Senza guardare il vocabolario, sai indicare da quale parola deriva il termine cortigiana?
2. Illustra il processo di derivazione da grado a gradualità, specificando anche a quali parti del discorso corrispondono le parole coinvolte nel processo.
3. Quale tipo di derivato sono i sostantivi restauro (da restaurare) e contorno (da contornare)?
4. Sottoposto (da sottoporre) è una parola derivata per suffissazione?
13 Unisci le basi con i prefissi per creare parole derivate, facendo attenzione a modificare i prefissi quando necessario.
1. confezionare + pre- = ..................................................
2. sostenibile + in- = ..................................................
3. stimare + sotto- = ..................................................
4. congelare + de- = ..................................................
5. mortale + in- = ..................................................
6. trattare + con- = ..................................................
14 Scrivi nel quaderno il significato che i prefissi aggiungono alle seguenti parole e spiega il significato delle parole così costruite.
1. smanicare 2. affettare 3. anaffettivo 4. scaricare 5. immischiarsi 6. deodorante 7. antiaderente 8. illegale 9. interregno 10. incarcerare
15 Spiega, con l’aiuto del vocabolario, la differenza di significato tra i verbi di ciascuna coppia.
1. riaccomodare – raccomodare 2. riaccostare – raccostare 3. riavvolgere – ravvolgere 4. riaffrontare – raffrontare
La Grammatica Treccani - volume A
Morfologia, sintassi, lessico, fonologia, ortografia