IL LETTORE COMPETENTE

IL LETTORE COMPETENTE – VERSO LE PROVE INVALSI

COME SI RACCONTA UNA STORIA

Non mi picco di essere capace di raccontare una storia proprio come la si deve
raccontare. Mi picco di sapere come si deve raccontare una storia, perché
da molti anni mi capita quasi tutti i giorni di frequentare i narratori più esperti.
Vi sono molti tipi di storie, ma solo uno realmente difficile: quello umoristico.
5      La storia umoristica è americana, la storia comica è inglese, la storia spiritosa è
francese. La storia umoristica per raggiungere il suo effetto si fonda sul modo di
raccontarla; la storia comica e la storia spiritosa si fondano sull’argomento.
La storia umoristica si può tirare considerevolmente in lungo, e può
vagabondare qua e là senza giungere in nessun posto preciso; ma la storia
10    comica e la storia spiritosa devono essere brevi e concludersi in modo preciso.
La storia comica procede spumeggiando, le altre esplodono.
La storia umoristica è decisamente un’opera d’arte – arte elevata e delicata –
e soltanto un artista sa raccontarla, ma nessuna arte è necessaria per raccontare
una storia comica e una storia spiritosa: chiunque sa farlo. L’arte di raccontare
15    una storia umoristica – badate, voglio dire oralmente, non per iscritto – fu creata
in America, e ci è rimasta.
La storia umoristica si deve raccontare con serietà; il narratore fa del suo
meglio per tenere celato il sospetto anche vago che in essa ci sia qualcosa di
divertente; ma chi racconta la storia comica vi dice fin dal principio che è una
20    delle cose più divertenti che abbia mai sentito, poi la racconta con vivo piacere,
ed è il primo a ridere una volta che ha finito. E talvolta, se ha avuto successo, ne
è così lieto e felice che ripeterà il colpo a sorpresa e si guarderà attorno,
scrutando ogni viso, per raccogliere l’applauso, e poi lo ripeterà ancora. È una
cosa patetica da vedersi.
25    Molto spesso, naturalmente, la storia umoristica piena di divagazioni e di
incoerenze finisce con un colpo a sorpresa, una battuta, una arguzia, perché il
narratore cercherà di distrarre l’attenzione dalla sorpresa introducendola in
modo studiatamente casuale e indifferente, e fingendo di non sapere che è tale.
Artemus Ward1 usò molto spesso questo espediente; quando il pubblico
30    sbalordito afferrava d’improvviso l’arguzia egli ostentava meraviglia, come se si
stupisse per il fatto che la cosa faceva ridere.
Ma chi racconta la storia comica non ignora mai la “sorpresa”; ve la grida
tutti i momenti in faccia. E quando passa a scriverla, in Inghilterra, in Francia, in
Germania, e in Italia, la mette in corsivo, ci aggiunge qualche chiassoso punto
35    esclamativo, e qualche volta la spiega tra parentesi. Tutto questo è molto
deprimente, e induce a rinunciare allo scherzo e a condurre una vita migliore.

(Mark Twain, Come si racconta una storia, 1988)

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dentro le parole

 1  Individua nel brano tutte le proposizioni completive e trascrivile nel quaderno classificandole in oggettive, soggettive, dichiarative o interrogative indirette.


 2  Riporta nel quaderno tutti i gerundi presenti nel brano e di ognuno indica a quale proposizione corrisponde.


 3  Riporta nel quaderno tutte le proposizioni subordinate di 2°, 3° e 4° grado presenti nel brano, specificando anche di quale tipo sono e se sono esplicite o implicite.

PAROLE NUOVE

 4  Cerca nel vocabolario il significato del verbo piccarsi, che appare all’inizio del brano, e poi rispondi alle domande.

1. Quale tipo di proposizione regge questo verbo?

2. Inventa una frase che descriva una tua caratteristica con il verbo piccarsi.

3. Lo stesso verbo può avere un altro significato, quale?

4. Quando prende questo significato secondario, il verbo regge un complemento specifico, quale?

5. Inventa una frase in cui piccarsi ha il suo significato secondario e regge una proposizione corrispondente al complemento che hai indicato sopra.

 5  Che cosa significa l’espressione ostentava meraviglia? Inventa una frase in cui ostentare regga una proposizione corrispondente al complemento rappresentato nel brano dal sintagma nominale meraviglia.

LE TUE PAROLE

 6  Che cosa intende dire l’autore con l’affermazione Non mi picco di essere capace di raccontare una storia proprio come la si deve raccontare. Mi picco di sapere come si deve raccontare una storia? Che differenza c’è tra raccontare una storia come si deve raccontare e raccontare una storia? Spiega a parole tue questa differenza in un breve testo di 70-80 parole. Dopo averlo scritto, analizza tutte le subordinate che hai usato.

La Grammatica Treccani - volume A
La Grammatica Treccani - volume A
Morfologia, sintassi, lessico, fonologia, ortografia