Per fare l’analisi logica di una frase semplice (o di una proposizione di una frase complessa) devi affrontare tre fasi.
1. Prima fase. È la fase più semplice. Devi prima di tutto individuare il verbo. Dal verbo devi poi risalire al soggetto (chi o che cosa compie o subisce quell’azione? Chi o che cosa si trova in quella determinata condizione?), anche se è sottinteso. Poi devi stabilire se il predicato è verbale o nominale:
- Leggo un racconto → il verbo è leggo, il soggetto è sottinteso ed è io (chi compie l’azione di leggere?); leggo è un predicato verbale perché il verbo leggere non è né il verbo essere né un verbo copulativo (sembrare, parere ecc.).
- Il film è divertente → il verbo è è, il soggetto è il film (chi si trova nella condizione di essere divertente?); il predicato è nominale, perché è costituito dal verbo essere utilizzato come copula seguito da un aggettivo che funziona come parte nominale.
2. Seconda fase. È la fase più difficile e la più importante, per capire veramente la struttura della frase. Esistono altri sintagmi, nella frase, oltre al verbo e al soggetto? Se sì, devi prima di tutto stabilire se appartengono alla frase minima (costituita dal verbo e, se ci sono, dai suoi argomenti), oppure all’orbita dei circostanti o all’orbita delle espansioni.
- Leggo un racconto → il complemento un racconto serve a completare il significato del verbo leggere (che cosa leggo?). Quindi un racconto è un argomento e fa parte del nucleo della frase, cioè dell’orbita della frase minima, che comprende il verbo, il soggetto e, se ce ne sono, gli altri argomenti del verbo.
- Il film di Natale è durato due ore e mezza, senza i titoli di coda → la frase minima è costituita dal soggetto, dal verbo e dagli altri argomenti del verbo: il film (1° argomento, soggetto) è durato (verbo) due ore e mezza (2° argomento). Avrebbe senso la frase Il film è durato? No, perché ti chiederesti: quanto è durato? Dunque il verbo è durato richiede un altro argomento, oltre al soggetto, per costituire la frase minima. Di Natale può essere sostituito dall’attributo natalizio, quindi fa parte della sfera dei circostanti. Senza i titoli di coda (che puoi lasciare tutto insieme, in questa fase, come un sintagma che ha al suo interno un altro sintagma: senza i titoli + di coda) è un complemento che non completa il senso del verbo (non è quindi un argomento) né arricchisce alcun elemento (non è quindi un circostante), bensì serve ad aggiungere ulteriori informazioni riferite alla frase nel suo complesso: dunque è un’espansione.
Dal momento che, oltre al verbo, anche altri sintagmi della proposizione (come gli aggettivi simile a e adatto a) possono essere completati da argomenti, un argomento può dipendere anche da un circostante o da un’espansione:
- Non ho mai giocato in un campo simile a questo → a questo è argomento dell’aggettivo simile, a sua volta attributo, quindi circostante, dell’espansione in un campo. Puoi considerare gli argomenti di circostanti (o di espansioni) parte dei circostanti o delle espansioni da cui dipendono. Puoi, quindi, dedicarti soltanto al riconoscimento del tipo di complemento che questi argomenti rappresentano, ovvero alla terza fase dell’analisi logica. Nel caso specifico: Non ho giocato: frase minima (predicato verbale); mai: espansione (complemento di tempo determinato); in un campo simile a questo: espansione (complemento di luogo + attributo + complemento di termine).