6. IL COMPLEMENTO DI MODO

6 | IL COMPLEMENTO DI MODO

Scopri la grammatica!

Leggi le frasi e poi rispondi alla domanda.

Mangia lentamente.
Leggo in fretta questo messaggio e arrivo.

  • Da che cosa dipendono i complementi evidenziati in colore?
  • Sono indispensabili per completare il significato del verbo?

Entrambi i complementi degli esempi citati dipendono dal verbo. Sono complementi di modo e rispondono alla domanda: in che modo avviene l’azione espressa dal verbo? In che modo si verifica un certo fatto? Il complemento di modo è costituito quasi sempre da un avverbio (o da un aggettivo usato come avverbio) o da una locuzione avverbiale come bene, male, facilmente, con fatica, a stento, con piacere, di malumore e simili:

 Parla veloce.
 Puoi chiamarmi per nome.
 Tu leggi a voce alta, mentre io leggo a mente.


Il complemento di modo può quasi sempre essere sostituito dal sintagma preposizionale in modo + aggettivo:
 Dorme profondamente (= in modo profondo).


Il complemento di modo può anche dipendere da un sintagma nominale:
 Non mangio la carne al sangue.
 Mi piace il pesce crudo alla giapponese (o alla maniera dei giapponesi, cioè nel modo in cui lo preparano i giapponesi).


Il complemento di modo ha quasi sempre valore di circostante. Infatti non è mai indispensabile ai fini del completamento del significato del verbo o di un altro sintagma, ma serve soltanto a delimitare meglio, appunto, in che modo avviene l'azione.

 LO SAPEVI? 

Anche se molto spesso gli avverbi che finiscono in -mente vanno analizzati come complementi di modo, cioè circostanti del verbo, a volte il valore di un avverbio in -mente non si riferisce al verbo, bensì all’intera frase, e ha quindi valore di espansione. Per esempio in una frase come:

 Naturalmente verrò a prenderti stasera.


Naturalmente qui non è un complemento di modo (come per esempio sarebbe in una frase come: Mangio solo pomodori coltivati naturalmente, cioè “in modo naturale”). In realtà non esiste, nel sistema dei complementi, un complemento che possa descrivere la funzione di naturalmente nell’esempio citato. Possiamo soltanto dire che è un’espansione che si

riferisce al senso della frase intera e che significa, più o meno “senza dubbio, certamente, com’è ovvio, come faccio sempre” ecc. Questo tipo di espansione funziona come segnale discorsivo, cioè una parola, o un’espressione, che serve a far procedere il discorso in modo fluido e a indicare, tra le altre cose, il punto di vista di chi parla o scrive, o anche il punto del testo o del discorso in cui ci si trova. Altri segnali discorsivi, tutti con valore di espansione della frase, sono, per esempio: per così dire, in un certo senso, in primo luogo, per cominciare, per concludere ecc. Alcune di queste forme sono definite complementi di limitazione.


Molti degli avverbi che per convenzione in analisi logica non si analizzano, o meglio si considerano un tutt’uno con il verbo (come per esempio forse), possono in realtà rientrare in quest’insieme dei segnali discorsivi e possono essere analizzati, in analisi logica, come espansioni.

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Fissa i concetti

Il complemento di modo risponde alla domanda: in che modo avviene l’azione o si verifica un fatto? È costituito quasi sempre da un avverbio o da una locuzione avverbiale.

In pratica

                      1  Sottolinea nei testi i complementi di modo.


1.

Il padre si alza, le parla piano all’orecchio. La madre le va vicino e la bambina le dà un calcio.

(M. Mazzantini, Venuto al mondo, 2008)


2.

Tu devi insistere nel mangiare la pizza rossa e dovresti davvero provare ad assaggiare un po’ di bistecca al sangue.

(M. Olivieri, Racconti di fantascienza, orrore e misteri, 2017)


3.

Gli stessi occhi di un blu profondo e lo stesso viso a cuore che aveva sempre avuto le restituirono lo sguardo, anche se i suoi capelli scuri erano acconciati in maniera diversa. Sorrise a sé stessa sollevata.

(Adattato da B. Hiatt, Un ponte sul tempo, 2020)


4.

Correva voce che due miglia più a est fosse stato sterminato un intero Reggimento Dragoni. I Cosacchi, si diceva, avevano già fatto irruzione in territorio austriaco. Si marciava in silenzio e di malumore verso Occidente.

(J. Roth, La marcia di Radetzky, 2020)


5.

Controllò il sottobosco e il fogliame e quando vide che avrebbe potuto facilmente camminarci sopra, si diresse verso le tre finestre illuminate. Non c’era ragione di stare ancora sulla strada, e se il destino gli aveva riservato sorprese, era ben disposto a riceverle.

(R. Ludlum, Il mosaico di Parsifal, 1985)

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                      2  Completa le frasi con un complemento di modo adatto al contesto.

1. Marcello mi accompagnò ................................... al concerto. 2. Ascoltai la lezione ................................... . 3. Beatrice ha eseguito il compito ................................... . 4. Secondo me ti sei comportato ................................... con Maria, che non aveva colpe. 5. Per il conto facciamo ................................... ? 6. Alberto comprò l’anello per la sua futura sposa ................................... . 7. Luca dormiva ................................... sul divano. 8. In biblioteca per non disturbare solitamente leggo ................................... . 9. Siamo riusciti a raggiungervi ................................... . 10. Il nostro rappresentante ha discusso ................................... con il dirigente dei problemi della classe.

                      3  Leggi la ricetta del tortino al cioccolato e sottolinea i complementi di modo. Poi scrivi la ricetta del tuo piatto preferito utilizzando i complementi di modo che ritieni necessari a spiegare meglio il procedimento da seguire.


Per realizzare il tortino di cioccolato con cuore fondente per prima cosa tagliate grossolanamente il cioccolato con un coltello, quindi versatelo in una ciotola per la cottura a bagnomaria. Mescolate lentamente con una marisa per favorire la fusione e quando il cioccolato si sarà sciolto aggiungete anche il burro, mescolate fino a quando non si sarà amalgamato completamente. Intanto in una ciotola versate le uova e il tuorlo, aggiungete anche lo zucchero a velo e i semi del baccello di vaniglia; lavorate in fretta il composto con le fruste elettriche e poi versate all’interno il cioccolato fuso e continuate a mescolare con le fruste per amalgamare completamente il composto. A questo punto unite le polveri al composto di uova: setacciate con cura la farina e il cacao in polvere quindi mescolate con una spatola per incorporare gli ingredienti. L’impasto è pronto. Versate l’impasto negli stampini, quindi cuocete i tortini a 180° per 13-15 minuti. A cottura ultimata sfornate i vostri tortini, capovolgeteli delicatamente su un piatto di portata e completate spolverizzandoli con lo zucchero.

(Adattato da ricette.giallozafferano.it)

La Grammatica Treccani - volume A
La Grammatica Treccani - volume A
Morfologia, sintassi, lessico, fonologia, ortografia