2. L’ARTICOLO DETERMINATIVO

2 | L’ARTICOLO DETERMINATIVO

Scopri la grammatica!

Leggi la seguente frase: noti qualcosa di strano?
Prova a correggerla.

Le scritta sullo asfalto dice
«lasciate libero i passaggio».

       La forma dell’articolo determinativo

L’articolo determinativo può prendere diverse forme, a seconda del genere e del numero del nome che esso precede, ma anche a seconda della lettera (o meglio del suono) iniziale del nome.

L’articolo determinativo ha due forme per il maschile e una per il femminile sia al singolare, sia al plurale.

La forma femminile singolare (la) si può elidere, cioè può perdere la vocale prendendo l’apostrofo se la parola successiva comincia per vocale (o per h): l’altalena, l’elica, l’insegna, l’osservazione, l’unione, la haitiana o l’haitiana.


L’elisione (cioè la caduta della vocale) non è obbligatoria.

  • È consigliata nella maggioranza dei casi: la elica, la insegna, la osservazione, la unione sono modi di scrivere corretti, ma meno formali, delle varianti elise.
  • È fortemente consigliata se la parola successiva comincia per a: la altalena è da evitare (se la parola comincia per h la forma non elisa è più accettabile anche se l’h è seguita da a: la haitiana).
  • È sfavorita davanti a i seguita da vocale: la iena (possibile, ma raro l’iena). Le parole che cominciano con questi suoni sono, comunque, pochissime.
  • È vietata al plurale (perché viene eliminata la desinenza -e, che distingue il plurale dal singolare): non sono possibili l’altalene, l’eliche ecc.


Le due forme maschili si alternano a seconda di come comincia la parola seguente:

  • il (e al plurale i) si usa davanti a consonante (tranne x, y, z) seguita da vocale, r o l e davanti a w e j: il bacio, il cane, il dono, il dromedario, il plico, il wafer, il jolly; i baci, i cani, i doni, i dromedari, i plichi, i wafer, i jolly;
  • lo (e al plurale gli) si usa davanti a vocale (e h), s seguita da un’altra consonante (è la cosiddetta s impura), consonante seguita da altra consonante diversa da l o r (le più comuni sono gn, ps, pn), e x, y, z: lo scoglio, lo gnocco, lo psicologo, lo pneumatico, lo xenofobo, lo yogurt, lo zio; gli scogli, gli gnocchi, gli psicologi, gli pneumatici, gli xenofobi, gli yogurt, gli zii;
  • davanti a vocale lo si elide: l’occhio, l’arcobaleno, l’estro; davanti a i seguita da vocale, al contrario, si preferisce non eliderlo: lo iettatore (possibile, ma raro, l’iettatore);
  • gli non si può elidere (come le).

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       L’uso dell’articolo determinativo

L’articolo determinativo accompagna nomi che identificano persone o cose già note al ricevente. Ci sono tre ragioni per cui il ricevente può essere a conoscenza del nome e quindi il nome può essere accompagnato da un articolo determinativo:

  • perché il nome identifica una categoria (come nel caso del titolo della favola Il lupo e l’agnello);
  • perché se ne è già parlato prima (allo stesso fiume erano venuti un lupo e un agnello, spinti dalla sete; il lupo stava più in alto e molto più in basso l’agnello);
  • perché è ben noto agli interlocutori, anche se non è stato ancora introdotto.


Quest’ultimo caso è tipico delle conversazioni tra persone che si conoscono bene (e che, quindi, hanno tante conoscenze in comune). Per esempio, un tuo amico potrebbe salutarti così:

 Ciao, hai visto la partita ieri?


Quale partita? Evidentemente una partita nota a tutti o di cui avete parlato in altre occasioni e che, quindi, è nota a entrambi.


Altre volte il nome, anche se non è stato ancora introdotto, è accompagnato da un complemento di specificazione (il complemento che indica o chi è il possessore di qualcosa o chi ha una stretta relazione con qualcuno,  p. 522) e questo può essere sufficiente a renderlo noto:

 È appena arrivato l’amico di Luca = l’emittente sa o immagina che il ricevente conosca già questa persona;

 È appena arrivato un amico di Luca = l’emittente sa o immagina che il ricevente non conosca già questa persona.


Il nome può essere presentato come determinato fin dalla prima volta in cui viene introdotto perché la situazione lo rende inequivocabile:

 Attento: sta arrivando il professore.


In questo caso l’emittente e il ricevente si trovano sicuramente a scuola e il ricevente può facilmente capire senza altre informazioni chi sia la persona identificata dal nome.

       L’articolo determinativo e i nomi propri

Come si comportano i nomi propri con l’articolo determinativo?

  • I nomi di persona non lo richiedono. In alcune zone dell’Italia si usa determinare anche i nomi di persona (il Carlo, la Giulia), ma bisogna evitare di farlo in italiano.
  • I cognomi possono essere preceduti dall’articolo plurale se si parla di tutta la famiglia: Ho visto i Verdi al supermercato.
  • I cognomi di autori importanti del passato sono a volte preceduti dall’articolo: l’Ariosto, il Manzoni, il Verga. Questa abitudine oggi è un po’ fuori moda e può essere abbandonata, in favore del solo cognome o del nome seguito dal cognome dell’autore.
  • I cognomi di donne, specialmente se famose o se ricoprono cariche pubbliche, sono spesso preceduti dall’articolo la, per chiarire che si tratta di una donna e non di un uomo: La Montalcini e Dulbecco sono stati due grandi scienziati. Quest’uso non è obbligatorio e sarebbe meglio abbandonarlo, per trattare gli uomini e le donne in modo paritario.
  • I nomi di nazioni lo richiedono: l’Italia, Il Perù, lo Zimbabwe, gli Stati Uniti. Unica parziale eccezione è Israele, comunemente senza articolo (perché deriva dall’espressione lo stato di Israele, cioè lo stato del popolo discendente di Giacobbe, detto Israele), ma ormai ammesso anche con: l’Israele.

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La pecora NERA 
I NOMI DI PARENTELA
I nomi di parentela al singolare preceduti dall’aggettivo possessivo non vogliono l’articolo determinativo (mio padre, sua sorella ecc.). In tutti gli altri casi (senza aggettivo possessivo, al plurale anche con aggettivo possessivo, accompagnati da altri aggettivi oltre a quello possessivo), questi nomi si comportano normalmente: la cugina di Luca, i miei zii, la mia anziana nonna.

I nomi di parentela affettuosi e alterati vogliono l’articolo determinativo anche al singolare e con l’aggettivo possessivo: la mia mamma (ma va bene anche mia mamma), il mio papà (ma va bene anche mio papà), il mio paparino (non è possibile mio paparino), la mia zietta (non è possibile mia zietta), il tuo fratellino (non è possibile tuo fratellino) ecc.

Fissa i concetti

L’articolo determinativo ha in tutto sei forme, due per il maschile singolare (il e lo), una per il femminile singolare (la), due per il maschile plurale (i e gli), una per il femminile plurale (le).
Al singolare la e lo perlopiù si elidono se sono seguiti da vocale.
L’articolo determinativo si usa davanti a nomi: 
• che identificano categorie; 
• di cui si è già parlato prima; 
• ben noti agli interlocutori, anche se non se ne è ancora parlato.

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In pratica

                      1  Completa la tabella con gli articoli determinativi al singolare e al plurale.


Articolo determinativo

singolare

Nome

Articolo determinativo

plurale

Nome


cartella   cartelle


specchio   specchi


uovo   uova


xilofono   xilofoni


webcam   webcam


cassetto   cassetti


poesia   poesie


estate   estati


cervello   cervelli


gnocco   gnocchi


orecchio   orecchie


stormo   stormi


                      2  Quale articolo hai scelto per la parola webcam dell’esercizio precedente? Confronta la tua scelta, e le tue ragioni, con quelle di un compagno.

                      3  Numera le vignette da 1 a 4 per ricostruire i due dialoghi. Successivamente, sottolinea gli articoli determinativi.


 >> pagina 207 

                      4  Inserisci gli articoli corretti nelle frasi, poi trasformale al plurale.

1. ............. televisore si è rotto: dobbiamo ripararlo.

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2. Ho assaggiato ............. bignè che hai preparato e l’ho trovato impeccabile.

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3. ............. cornice che mi hai regalato non è della dimensione giusta per ............. foto a cui avevo pensato.

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4. ............. camicia a quadrettoni non è adatta per ............. occasione di questa sera.

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5. ............. fidanzato di mia sorella è molto educato.

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                      5  Inserisci l’articolo determinativo solo quando necessario.

1. ......... Canada è secondo stato più grande dopo ......... Russia.

2. ......... professor Russo ha spiegato una lezione che ci tornerà utile per ......... tesina.

3. ......... Petrarca ha creato un linguaggio poetico che è stato imitato per secoli.

4. ......... Cagnotto è ....unica donna italiana ad aver conquistato ......... oro mondiale nei tuffi.

5. ......... mio fratellino oggi compie cinque anni e per ...occasione abbiamo deciso di organizzare una festa con tutti ......... suoi amici.

6. ......... Israele è uno stato situato in Medio Oriente.

7. Ieri sera ho cenato con ......... famiglia di Sara: ....Costa sono davvero affabili.

8. Domani chiamerà ......... Simona: dille di portare ......... felpa che le avevo prestato.

9. ......... Hack, nota astrofisica italiana, ha dichiarato di essere contraria all’uso esclusivo dell’inglese nelle facoltà scientifiche.

10. ......... mia zia lavora a maglia almeno due ore al giorno: sa confezionare sia sciarpe sia maglioni morbidi e caldi.

giochi di PAROLE La classe si divide in due squadre, i cui membri si posizionano in fila. Al via dell’insegnante il primo della fila di ogni squadra comincia a scrivere una storia: basteranno poche parole, l’importante è interrompere la frase con un articolo determinativo. Successivamente, passerà il foglio al compagno dietro di lui, che dovrà continuare correttamente la storia. Vince la squadra che scrive la storia più originale.

La Grammatica Treccani - volume A
La Grammatica Treccani - volume A
Morfologia, sintassi, lessico, fonologia, ortografia