INTERPRETARE LA STORIA - A. Prost, Donne e guerra

C2 | INTERPRETARE LA STORIA > TESTO 1 Antoine Prost DONNE E GUERRA opinione diffusa che la Prima guerra mondiale sia stata un occasione importante di emancipazione delle donne nell ambito lavorativo e nella vita di relazione. Antoine Prost (n. 1933), storico delle istituzioni e dei gruppi sociali del XX secolo in Francia, sostiene che la guerra non fu così determinante nel riconfigurare i ruoli di genere, nonostante la maggiore evidenza sociale delle donne in quel periodo. Non è da escludere che, al contrario, dalla guerra sia derivato un ulteriore blocco all evoluzione dei rapporti di genere, dovuto soprattutto all immagine di virilità che la guerra aveva ulteriormente esaltato, attraverso le azioni belliche dei soldati al fronte. Il maschilismo, secondo Prost, si trovò dunque rafforzato e non esitò a concludere presto la fase delle donne in fabbrica. L a guerra aveva davvero modificato i rapporti di coppia, i ruoli di genere? La questione è controversa. Da un lato, la lunga assenza dei soldati aveva lasciato vacanti ampi spazi sociali di cui le donne si erano impossessate, almeno provvisoriamente, mandando avanti l azienda agricola o il negozio. In Germania come in Francia dove, nel 1918, costituivano rispettivamente il 30 e il 40 per cento della manodopera operaia contro il 22 e il 32 per cento del periodo 1913-14, e anche in Gran Bretagna e in Italia: ovunque, le donne avevano sostituito gli uomini che non erano stati mantenuti sul posto di lavoro per esigenze di guerra; ovunque erano state chiamate per garantire l espansione delle produzioni strategiche. La munitionnette1 diventò una figura reale la cui importanza era ben nota all opinione pubblica. La visibilità del lavoro femminile nello spazio pubblico divenne evidente: donne alla guida di tram o operaie della nettezza urbana, professoresse impiegate presso istituti maschili, giovani maestre appena diplomate assegnate a classi di soli maschi. Dietro gli sportelli postali e negli uffici le donne erano divenute più numerose. Fra i ceti medi, le molteplici incombenze del volontariato patriottico avevano sottratto ragazze e giovani donne al focolare domestico facendo provare loro, ad esempio sotto la blusa bianca delle infermiere, l indipendenza e la sensazione di essere utili alla società. Di qui a concludere che la guerra costituì una tappa importante nell evoluzione dei ruoli di genere, vi è tuttavia un passo non breve. In effetti, la guerra sembrava semmai avere consolidato, se non addirittura irrigidito, la rappresentazione tradizionale dei ruoli maschili e femminili. I soldati al fronte provavano gran bisogno di essere rassicurati sulla solidità dei legami familiari. La guerra rafforzò l immagine dell uomo virile che rischia la vita sui campi di battaglia, ma anche quella della donna che cura, consola e tranquillizza. I sindacati restavano legati all ideale dell uomo che, con il proprio lavoro, nutre la famiglia, e sostenevano che l impiego delle donne facesse scendere i salari. In ogni caso, la guerra fu vissuta ovunque come una parentesi. La speranza era che, con il ritorno alla pace, in questo come in altri campi si sarebbe tornati all ordine normale delle cose. A conti fatti, secondo alcuni, la guerra avrebbe perciò bloccato piuttosto che accelerato l evoluzione dei rapporti di genere. Lo sconvolgimento delle società, in S. Audoin-Rouzeau, J.-J. Becker (a cura di), La Prima guerra mondiale, vol. Il, Einaudi, Torino 2007 COMPRENDERE E INTERPRETARE a Quale dubbio avanza l autore rispetto all idea che la guerra avrebbe emancipato il ruolo delle donne? b Quale scenario si prefigurava con il ritorno della pace? c Sradicare determinati modi di pensare nei rapporti fra uomo e donna è sicuramente difficile. In quale passaggio del brano si può cogliere questo tipo di ostinazione e quali settori della società del tempo sembravano meno disponibili ai cambiamenti? 1 munitionette: lavoratrice nelle fabbriche di munizioni. 77

Dai fatti alla Storia - volume 3
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Dal Novecento a oggi