APPROFONDIAMO - SOCIETÀ E ISTITUZIONI - Un popolo senza

SEZIONE D | OCCIDENTE E ORIENTE FRA CRISI E GLOBALIZZAZIONE APPROFONDIAMO SOCIET E ISTITUZIONI UN POPOLO SENZA STATO, I CURDI I curdi vivono nella regione storica del Kurdistan, attualmente divisa fra Turchia, Iran, Iraq, Siria e Armenia; si calcola che, nelle varie aree, abitino tra i 20 e i 30 milioni di persone curde, di cui circa 13 milioni in quella turca. LO SCONTRO CON SADDAM HUSSEIN Sin dal 1945 i curdi hanno realizzato numerose rivolte nel tentativo di ottenere la propria autonomia. Durante la guerra fra Iraq e Iran (1980-88), hanno intensificato la loro lotta, ma hanno subìto, soprattutto in Iraq, sanguinose rappresaglie. Nel 1991, conclusa la guerra del Golfo, l Onu aprì la strada alla creazione di una fascia di sicurezza per il popolo curdo nel Nord dell Iraq. Caduto il regime di Saddam Hussein, quest area fu riconosciuta regione autonoma curda, nonostante oggi la sua autonomia sia ancora messa in discussione. LE LOTTE IN TURCHIA E SIRIA Dagli anni Ottanta, anche i curdi di Turchia formarono un movimento di guerriglia indipendentista, sostenuto dal Partito dei lavoratori del Kurdistan (Pkk) di ispirazione marxista. Nonostante la repressione di Ankara, ottennero anche alcuni riconosci- menti di autonomia culturale (uso della lingua) e amministrativa. Durante la guerra civile in Siria le milizie curde, supportate dagli Usa di Obama, affrontarono i jihadisti dell Isis, nella speranza di poter costituire una regione autonoma. Tuttavia, il ritiro delle truppe statunitensi nel 2018 voluto dal presidente Trump dopo la caduta del califfato, consentì alla Turchia di invadere parte della Siria settentrionale, compromettendo le speranze curde. Già dal 2015 il presidente turco Erdogan aveva intanto ripreso la lotta contro il separatismo curdo nel suo paese, reprimendo tutte le manifestazioni della cultura curda, così come ogni forma di autonomia. Due giovani donne appartenenti all Unità di protezione delle donne (Ypj), la brigata femminile delle milizie curde (Ypg), presidiano un posto di controllo a Kobane, città sul confine settentrionale della Siria, dopo la liberazione dalle milizie dell Isis. Approfondisci gtvp.it/21storia03-22 gtvp.it/21storia03-23 3 QUANDO 1999 Inizio dell era di Putin alla guida della Russia Vladimir Putin durante un comizio davanti alla cattedrale di San Basilio a Mosca, 2015. 604 LO SVILUPPO DELL AUTORITARISMO LA RUSSIA, UNA DEMOCRAZIA IN BILICO Dal 1999 alla guida della Russia vi era Vladimir Putin (> C18.5). La sua linea politica, sin dalla sua prima presidenza tra il 2000 e il 2004, fu improntata al ripristino dell ordine in un paese sconvolto dalla fine del comunismo e quasi incapace di ritrovare un ruolo a livello internazionale. Putin si orientò verso un deciso regime autoritario, secondo una lunga tradizione di tipo oligarchico nella gestione del potere presente nell apparato politico ed economico russo, sia pure in un sistema che si dichiarava formalmente democratico. Sotto il governo di Putin l economia russa superò le difficilissime condizioni in cui versava durante gli ultimi anni del regime comunista, portando parziale benessere nella vita della popolazione, anche se a costo di notevoli disuguaglianze. Si allargarono, infatti, le disparità fra centri urbani e ambienti periferici dove la vita continuava a essere difficile e stentata. Putin seppe anche ridare alla Russia un ruolo di primo piano a livello internazionale, risvegliando l orgoglio patriottico nei suoi sostenitori, i quali lo ripagarono con un diffuso e acclamato consenso. La realtà, tuttavia, dimostrava il forte ritardo economico, militare, ma soprattutto tecnologico del paese rispetto all Occidente, e ciò ne ridimensionava la forza.

Dai fatti alla Storia - volume 3
Dai fatti alla Storia - volume 3
Dal Novecento a oggi