1 LA LOTTA AL TERRORISMO

Orientamenti globali del XXI secolo | CAPITOLO 21 1 New York Pennsylvania Washington DOVE Il momento dell impatto del secondo aereo contro la Torre Sud. Il mondo poté assistere in diretta televisiva all attacco alle Torri, seguito dal loro crollo in cui persero la vita quasi 3000 persone. La visione di quelle drammatiche immagini provocò emozione e sbigottimento in milioni di persone in tutto il mondo. Approfondisci CLIL Il Patriot Act (inglese, testo integrale) Una giovane sostenitrice del movimento Fridays for Future. LA LOTTA AL TERRORISMO 11 SETTEMBRE 2001: L ATTACCO AGLI STATI UNITI Nel 2000 fu eletto presidente degli Stati Uniti il repubblicano George W. Bush junior (n. 1946), figlio di George H. W. Bush (> C18.4). Il suo mandato presidenziale fu condizionato da uno dei più tragici eventi della storia statunitense. Dopo una serie di attentati che avevano già coinvolto gli Usa in altre parti del mondo (su tutti quelli alle ambasciate statunitensi in Kenya e Tanzania nel 1998), la mattina dell 11 settembre 2001 un attacco multiplo fu portato direttamente sul territorio americano. Quattro aerei con a bordo civili furono dirottati da numerosi terroristi: due si schiantarono contro le Torri gemelle, le Twin Towers del World Trade Center di New York; il terzo aereo cadde sul Pentagono, sede del quartier generale del Dipartimento della Difesa Usa a Washington; il quarto, infine, diretto probabilmente contro la Casa Bianca, precipitò in Pennsylvania in seguito alla ribellione dei passeggeri contro i dirottatori. Per la prima volta gli Stati Uniti furono attaccati e colpiti sul proprio territorio e il presidente Bush reagì dichiarando una guerra totale contro il terrorismo e il jihadismo. Fu individuata come responsabile dei dirottamenti e dell attacco l organizzazione al-Qaeda di Osama bin Laden (> C17.4 e C20.3). La natura degli attacchi terroristici superava tuttavia la tradizionale identificazione nazionale e perciò non se ne poteva attribuire con esattezza la responsabilità ad alcuno Stato. Gli attentati erano opera di gruppi ben organizzati militarmente, che operavano al di fuori delle normali logiche di guerra dichiarata. L ATTACCO IN AFGHANISTAN E IL PATRIOT ACT I sospetti degli Stati Uniti si indirizzarono subito verso l Afghanistan dei talebani, che ospitava basi logistiche e di addestramento di al-Qaeda. Nell ottobre 2001 iniziò l attacco delle truppe statunitensi, appoggiato da altri paesi occidentali e autorizzato dal benestare dell Onu. L obiettivo dell operazione, denominata Enduring Freedom ( Libertà duratura ), consisteva nello smantellamento delle basi terroristiche e di al-Qaeda. Con la presa della capitale Kabul e l allontanamento dei talebani si raggiunse il primo obiettivo, ma non il secondo. Inoltre, negli anni dopo la guerra, la situazione interna al paese non si stabilizzò mai a causa del ritorno della guerriglia talebana. I talebani, infatti, con il passare dei mesi riuscirono a riprendere il controllo di molte aree grazie all appoggio di altre cellule jihadiste, ma anche all abilità con cui riuscivano a muoversi fra i numerosi rilievi che caratterizzano il territorio afghano, rendendolo inaccessibile alle truppe alleate. Nello stesso mese in cui iniziava il conflitto, l amministrazione Bush aveva adottato il Patriot Act, un provvedimento che mirava a colpire ogni gruppo, organizzazione o individuo sospettato di far parte di reti terroristiche, utilizzando una logica e degli strumenti particolarmente lesivi dei diritti individuali, come l arresto sulla base di semplici sospetti. Su questi presupposti si affermò la logica della guerra preventiva , ovvero di colpire in anticipo Stati ritenuti complici del terrorismo; la lista nera degli Stati canaglia , come furono definiti, comprendeva Iran, Corea del Nord e Iraq. 599

Dai fatti alla Storia - volume 3
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Dal Novecento a oggi