APPROFONDIAMO - SOCIETÀ E COSTUME - Cosa Nostra

SEZIONE D | OCCIDENTE E ORIENTE FRA CRISI E GLOBALIZZAZIONE I giudici Giovanni Falcone e Paolo Borsellino. L ATTACCO DELLA MAFIA ALLO STATO In questo quadro di estrema debolezza del sistema politico, la criminalità organizzata sferrò un pauroso attacco allo Stato. Dal 1983 operava a Palermo il pool antimafia che aveva nei giudici Giovanni Falcone (1939-92) e Paolo Borsellino (1940-92) i suoi uomini di punta. Attraverso minuziose indagini, anche grazie al contributo dei collaboratori di giustizia (i cosiddetti pentiti ), i due magistrati riuscirono a portare in tribunale e a far condannare i più importanti boss della mafia siciliana, mettendo in evidenza i legami di questa con ambienti politici locali e nazionali (> A ). La reazione mafiosa fu spietata: il 23 maggio 1992 nella strage di Capaci, nei pressi di Palermo, persero la vita Falcone, sua moglie e la scorta; poco tempo dopo, il 19 luglio, nella strage di via D Amelio a Palermo, Borsellino fu ucciso con la sua scorta. Altri attentati seguirono nel 1993 a Roma, Firenze e Milano. Questa strategia mirava a destabilizzare lo Stato e a indurlo a interrompere la lotta contro la criminalità mafiosa. APPROFONDIAMO SOCIET E COSTUME COSA NOSTRA Si tratta della più nota associazione criminale italiana di stampo mafioso, nata in Sicilia nel XIX secolo e sviluppatasi fra l Unità d Italia e la fine della Seconda guerra mondiale. Dal 2000 molti dei suoi capi di maggior rilievo sono stati arrestati e condannati, mettendo finalmente in crisi la sua struttura, visto che dalle indagini sembra ancora priva di un nuovo vertice di comando, dopo la cattura dei capi Totò Riina nel 1993 e Bernardo Provenzano nel 2006. Queste informazioni sono raccolte dagli inquirenti anche grazie alle testimonianze fornite dai pentiti, che continuano a collaborare con lo Stato. Proprio grazie al fenomeno del pentitismo Cosa Nostra ha perso il controllo del traffico di stupefacenti passato alla ndrangheta calabrese. In seguito all arresto di Riina, Cosa Nostra ha abbandonato la strategia della tensione, che aveva portato all assassinio dei giudici Falcone e Borsellino e agli attentati a Roma, Firenze e Milano, cercando di stringere nuove alleanze politico-affaristiche con esponenti della classe dirigente e governando il territorio attraverso il condizionamento di politici, ai quali garantiva, e garantisce tuttora, il sostegno elettorale in cambio di favori (voto di scambio). La lotta che molti imprenditori e commercianti conducono contro il racket delle estorsioni comunemente chiamato pizzo è senz altro il segnale che oggi l organizzazione non beneficia più di quel clima di impunità di cui finora aveva goduto. Nonostante i successi dello Stato, Cosa Nostra mantiene il controllo su numerose attività economiche e politiche sia regionali sia nazionali, immettendo i propri capitali nei settori dei pubblici appalti, della sanità e del turismo. Più recentemente si è registrata la penetrazione nei settori della grande distribuzione alimentare, dei mercati ortofrutticoli e in quello delle sale da gioco. Attraverso attività edili e di tipo economicofinanziario (con cui riuscire a riciclare capitali illeciti) e con la corruzione, l organizzazione è riuscita a radicarsi nel Nord Italia senza bisogno di ricorrere (o a farlo in maniera limitata) alla violenza. La strage di Capaci, in cui morirono Giovanni Falcone, la moglie Francesca Morvillo e gli agenti della sua scorta: Vito Schifani, Rocco Dicillo e Antonio Montinaro. Approfondisci gtvp.it/21storia03-18 558

Dai fatti alla Storia - volume 3
Dai fatti alla Storia - volume 3
Dal Novecento a oggi