LA FONTE - Don Milani e la scuola di Barbiana

L Italia della rinascita repubblicana | CAPITOLO 16 LA FONTE Don Milani e la scuola di Barbiana Lettera a una professoressa è il risultato di una scrittura collettiva realizzata da don Lorenzo Milani con otto dei suoi allievi della scuola rurale di Barbiana, sulle montagne del Mugello (Firenze). Con il suo stile acuto e tagliente rappresentò una novità dirompente nella discussione pubblica sull istruzione in Italia. Pubblicato nel 1967, il piccolo libro fu infatti al centro di un dibattito politico e culturale, poiché proponeva di rovesciare alcune consolidate categorie mentali ed educative della tradizione scolastica (e non solo) italiana. Cara signora, lei di me non ricorderà nemmeno il nome. Ne ha bocciati tanti. Io invece ho ripensato spesso a lei, ai suoi colleghi, a quell istituzione che chiamate scuola, ai ragazzi che respingete . Ci respingete nei campi e nelle fabbriche e ci dimenticate. Due anni fa, in prima magistrale, lei mi intimidiva. Del resto la timidezza ha accompagnato tutta la mia vita. [...] Ora ho visto che gli operai lasciano ai figli di papà tutti i posti di responsabilità nei partiti e tutti i seggi in parlamento. Dunque son come noi. E la timidezza dei poveri è un mistero più antico. Non glielo so spiegare io che ci son dentro. Forse non è né viltà né eroismo. solo mancanza di prepotenza. La nuova media Abbiamo letto la legge e i programmi della nuova media. La maggioranza delle cose scritte lì a noi ci vanno bene. [...] Fa tristezza solo saperla nelle vostre mani. La rifarete classista come l altra? La media vecchia era classista soprattutto per l orario e per il calendario. La nuova non li ha mutati. Resta una scuola tagliata su misura dei ricchi. Di quelli che la cultura l hanno in casa e vanno a scuola solo per mietere diplomi. Però c è un filo di speranza nell articolo tre. Istituisce un doposcuola di almeno dieci ore settimanali. Subito dopo lo stesso articolo vi offre la scappatoia per non farlo: il doposcuola verrà attuato «previo accertamento delle possibilità locali . Dunque la cosa è rimessa in mano vostra. [...] Statistica La scuola ha un problema solo. I ragazzi che perde. La vostra scuola dell obbligo ne perde per strada 462 000 l anno. A questo punto gli unici incompetenti di scuola siete voi che li perdete e non tornate a cercarli. Non noi che li troviamo nei campi e nelle fabbriche e li conosciamo da vicino. [...] Lettera a una professoressa, Libreria editrice fiorentina, Firenze 2007 L inizio della Lettera instaura una sorta di dialogo tra la professoressa e l alunno affetto da una presunta, naturale timidezza, che lo porta all insuccesso scolastico. Una volta bocciato, il giovane contadino è costretto a tornare ( respinto ) al lavoro nei campi, dopo aver tentato inutilmente di istruirsi. La critica, neanche troppo velata, è al sistema scolastico italiano che fa una netta divisione tra chi deve andare avanti ( i figli di papà ) e chi deve restare nel suo territorio sociale (i figli dei contadini). I ragazzi costretti a lavorare per dare una mano alle proprie famiglie sono impossibilitati ad andare a scuola; e anche il doposcuola, che permetterebbe di conciliare il lavoro con lo studio, è lasciato alla discrezione degli insegnanti, che sono rimasti gli stessi del vecchio sistema e che, da quanto denuncia don Milani, non si sono mai preoccupati dei giovani delle classi sociali più povere. I ragazzi della scuola di Barbiana si documentavano con dati statistici per confermare le loro argomentazioni. In questo caso registrano il numero di alunni bocciati, che sono una misura notevole trattandosi di scuola dell obbligo . Il dubbio che pongono è che si tratti di una questione legata non all intelligenza degli allievi, ma alle condizioni socio-culturali. L atto di accusa quindi si ritorce verso chi insegna, in quanto continua ad attuare un sistema selettivo. INTERROGHIAMO LA FONTE 1 Quale relazione intercorre fra la timidezza e l insuccesso scolastico? 2 Perché si nutre sfiducia verso coloro che dovranno applicare la riforma della scuola? 483

Dai fatti alla Storia - volume 3
Dai fatti alla Storia - volume 3
Dal Novecento a oggi