2 LE ELEZIONI DEL 1948 E DEL 1953

SEZIONE C | LA RINASCITA DEL SECONDO DOPOGUERRA 2 La campagna elettorale della Dc fu impostata sulla diffusione della paura del comunismo. Questo manifesto ne è un chiaro esempio: sotto le vesti del Fronte popolare si sarebbe celato il bolscevismo sovietico. Poster di propaganda del Pci che attacca le politiche della Democrazia cristiana, la quale si sarebbe venduta agli Stati Uniti e al capitalismo, sfruttatore del popolo. QUANDO 1947 Adesione del Pci al Cominform 470 LE ELEZIONI DEL 1948 E DEL 1953 I CATTOLICI Dopo la rottura dell unità fra i grandi partiti, l Italia di De Gasperi si inserì pienamente nel clima di guerra fredda e di tensione ormai stabilito tra Usa e Urss, scegliendo apertamente il campo occidentale a guida statunitense. Il 18 aprile 1948 si svolsero le elezioni politiche, in una situazione di scontro frontale fra la Democrazia cristiana, con i suoi alleati (liberali, repubblicani e socialdemocratici), e le sinistre unite nel Fronte popolare (Partito comunista e Partito socialista). La propaganda messa in atto dai due schieramenti ebbe un ruolo rilevantissimo e non furono risparmiati attacchi e accuse pesanti pur di sconfiggere l avversario che spesso apparve sotto le vesti di nemico . La Democrazia cristiana ebbe il totale appoggio della Chiesa, che mobilitò le sue organizzazioni e le parrocchie dell intero paese per sollecitare al voto le masse cattoliche in favore della Dc. Papa Pio XII l anno dopo avrebbe scomunicato tutti gli aderenti al Partito comunista. De Gasperi si presentò come difensore della proprietà privata contro la collettivizzazione, della libertà contro la dittatura, dei valori cristiani contro l ateismo. I COMUNISTI E I SOCIALISTI Dall altra parte comunisti e socialisti proposero un programma di investimenti pubblici e, in opposizione alla logica liberista, indicarono la via della nazionalizzazione di alcuni settori produttivi e una decisa riforma agraria contro il latifondo. La linea di politica estera che essi sostennero fu contraria a un accettazione passiva dell orientamento filoamericano. Ciò probabilmente ebbe un ruolo importante nel ridurre l adesione degli elettori, anche perché troppo forte sembrò il legame, soprattutto del Partito comunista, con l Unione Sovietica. In politica interna, Togliatti propose l idea di democrazia progressiva , con cui indicava un nuovo regime politico, in grado di eliminare ogni elemento di fascismo dalla società italiana e procedere al rinnovamento economico e sociale del paese senza ricorrere alla dittatura del proletariato prevista nella teoria comunista di Marx. Il Pci, comunque, si trovò stretto fra l adesione sincera alla neonata repubblica e la lealtà alle direttive impartite da Mosca, anche perché dal Cremlino non veniva alcun tipo di apertura a soluzioni difformi dall ortodossia comunista. Il Pci peraltro aderì nel settembre 1947 al Cominform (> C13.2). Se questo fu ben accolto dai militanti del partito, che vedevano nell Urss il baluardo delle masse lavoratrici, dall altro lato creò paure sia nel mondo contadino sia fra i ceti borghesi, spaventati dalla prospettiva dell abolizione della proprietà privata e dal regime dittatoriale di Stalin. LA NASCITA DEL CENTRISMO L esito del voto fu chiaro: la Democrazia cristiana vinse in modo schiacciante con il 48,5% dei voti, il Fronte popolare ebbe solo il 31%. Un discreto consenso ottennero i partiti di centro che affiancavano la Dc al governo e i qualunquisti di Giannini, mentre per la prima volta si presentò e conquistò voti un partito di fede fascista, nostalgico della Repubblica di Salò, il Movimento sociale italiano (Msi) di Giorgio Almirante. De Gasperi per governare scelse la formula dell alleanza con Partito socialista democratico italiano (Psdi), Partito repubblicano italiano (Pri) e Partito liberale italiano (Pli), dando vita all epoca che avrebbe caratterizzato l Italia lungo gli anni Cinquanta, denominata centrismo perché la Dc, partito di centro, costi-

Dai fatti alla Storia - volume 3
Dai fatti alla Storia - volume 3
Dal Novecento a oggi