Dai fatti alla Storia - volume 3

SEZIONE C | LA RINASCITA DEL SECONDO DOPOGUERRA Richard Nixon e Zhou Enlai, primo ministro della Repubblica popolare cinese, durante la visita del presidente statunitense a Pechino del 1972. Nell immagine i due assistono a un torneo di ping pong, da cui derivò l espressione diplomazia del ping pong . QUANDO 1979 Riconoscimento statunitense della Repubblica popolare cinese 1976 Morte di Mao RICAPITOLANDO 1 Quali erano gli obiettivi della rivoluzione culturale ? 2 Contro chi fu indirizzata la violenza scaturita dalla rivoluzione culturale ? 3 Chi sostenne l apertura della Cina verso l Occidente? 430 L APERTURA ALL OCCIDENTE Un cambiamento significativo nella politica estera cinese si ebbe all inizio degli anni Settanta quando, sotto la spinta di Zhou Enlai, uno degli uomini politici più vicini a Mao, il governo decise di avviare una fase di apertura verso l Occidente e di giocare un ruolo più attivo sul piano internazionale, uscendo dall isolamento in cui la Cina era collocata fino a quel momento. Questa apertura trovò l accoglienza degli Stati Uniti, che intendevano approfittare delle cattive relazioni fra Pechino e Mosca per indebolire l Unione Sovietica, sottaendo a quest ultima un potenziale alleato e spezzare il fronte comunista. Gli Stati Uniti d altra parte erano implicati nella durissima guerra in Vietnam, il cui andamento negativo ne aveva incrinato l immagine a livello mondiale. Per tali motivi il presidente statunitense Richard Nixon colse una possibile opportunità di rilancio dell immagine degli Usa e di riposizionamento a livello internazionale. Nel 1972, dopo un meticoloso lavoro diplomatico che ebbe per protagonista il segretario di Stato Henry Kissinger, Nixon fece un viaggio in Cina per riavvicinare i due paesi. Il risultato fu il riconoscimento della Repubblica popolare cinese da parte degli Stati Uniti nel 1979. L EREDIT DI MAO Nel 1976 Mao Zedong morì e si pose la difficile questione della sua successione alla guida della Cina. Deng Xiaoping, riabilitato dopo le sue critiche alle politiche del grande balzo in avanti , emerse come l uomo più indicato per il passaggio verso una nuova forma di politica, caratterizzata dalla volontà di dotare il paese di tecnologie, infrastrutture e sistemi che reggessero il confronto con l Occidente. Deng favorì l apertura verso una politica economica di mercato, che tentò di coniugare con forme di pianificazione meno rigide di quelle usate in passato. Per questo motivo gli storici hanno chiamato demaoizzazione il processo con cui la Cina si propose di uscire dall egualitarismo maoista e realizzare, all interno di una visione socialista, una nuova linea sia politica che economica. Il programma di Deng venne sintetizzato nello slogan delle quattro modernizzazioni: nell agricoltura, nell industria, nella scienza e nella cultura, nella struttura militare. In particolare l agricoltura si aprì al mercato e all iniziativa privata attraverso la realizzazione di zone economiche speciali in cui fu eliminata la collettivizzazione e furono sperimentate forme di gestione occidentali, con l assegnazione alle famiglie contadine delle terre da coltivare. Questo nuovo indirizzo segnò un sensibile distacco dalle forme di comunismo tradizionali, consentendo alla Cina di entrare progressivamente nel flusso dell economia di mercato e di acquisire un ruolo sempre più importante nel panorama economico mondiale.

Dai fatti alla Storia - volume 3
Dai fatti alla Storia - volume 3
Dal Novecento a oggi