Dai fatti alla Storia - volume 3

La decolonizzazione e la Cina comunista | CAPITOLO 14 QUANDO 1954 Approvazione della Costituzione cinese 1953-57 Primo piano quinquennale QUANDO 1956 Campagna dei cento fiori Poster di propaganda, in cui la figura di Mao si sovrappone a un sole nascente verso il quale si volgono i girasoli. La scritta in alto recita: «I comitati rivoluzionari sono buoni . guardava le neonate femmine che venivano uccise appena nate. Le famiglie preferivano i figli maschi perché garantivano un miglior aiuto nel lavoro dei campi e soprattutto assicuravano la prosecuzione del nome della famiglia, elemento ritenuto di grande significato in una società che dava notevole valore alla tradizione degli antenati. Furono imposti anche obblighi sanitari e norme igieniche per migliorare il livello di salute degli abitanti. Con l approvazione nel 1954 della Costituzione, che sancì l uguaglianza giuridica di tutti i cittadini, la Cina completò questo difficile percorso che mirava a cancellare pratiche antiche della sua tradizione dandosi un ordinamento moderno. Mao e il Partito comunista vararono un piano quinquennale fra il 1953 e il 1957 indirizzato non solo al settore agricolo, che da quel momento fu totalmente sottoposto alla collettivizzazione, ma soprattutto allo sviluppo dell industria pesante, con la statalizzazione delle grandi fabbriche e l organizzazione in cooperative di quelle piccole. Nello stesso tempo per favorire l industrializzazione furono effettuati massicci trasferimenti di abitanti dalle campagne verso le città. Il controllo dello Stato sull economia abolì le forme di proprietà privata ancora in vita, imponendo ovunque il modello della collettivizzazione. A tutto ciò si accompagnò anche un orientamento sempre più repressivo del sistema di potere. Tutti coloro che furono sospettati di avere idee controrivoluzionarie vennero indicati come nemici dello Stato e sottoposti a forme di persecuzione e di esclusione, fino alla deportazione in appositi campi di rieducazione attraverso il lavoro (laogai). Sparsi in molte zone della Cina, in questi campi morirono fra i 10 e i 20 milioni di oppositori del regime. I CENTO FIORI E IL GRANDE BALZO IN AVANTI Nel 1956 Mao avviò la cosiddetta campagna dei cento fiori , che avrebbe dovuto portare verso una liberalizzazione nella società e nella cultura cinese. Alla base di questa campagna c era l idea, promossa dallo stesso Mao, di lasciare che gli intellettuali cinesi esprimessero liberamente le loro opinioni sul comunismo e sulle forme con cui si stava costruendo lo Stato comunista. Ma il numero di opinioni critiche o di dissenso raggiunse livelli tali da indurre Mao a chiudere questa stagione e, tra il 1957 e il 1959, centinaia di migliaia di cosiddetti nemici del regime o intellettuali definiti elementi di destra furono colpiti in vari modi: giustiziati, incarcerati, reclusi nei campi di lavoro forzato. Nel frattempo, nel 1958, fu avviato il secondo piano quinquennale, centrato, come il precedente, sulla volontà di industrializzare il paese. Si attuarono ancora forme di trasferimento di milioni di contadini dalle campagne alle città industriali, provocando una grave carenza di manodopera nell agricoltura. Allo stesso modo si procedette per la realizzazione di grandi opere pubbliche. L intera società cinese uscì socialmente sconvolta da queste politiche, che avrebbero dovuto fare compiere alla Cina il grande balzo in avanti e raggiungere 427

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Dal Novecento a oggi